sabato 19 novembre 2011

scioperi.jpg
Tratto da Thule-blog L’articolo 40 della Costituzione italiana prevede il diritto allo sciopero, ma quando questo diviene in mano ai sindacati uno strumento non più sociale ma politico perde del suo valore. Il confronto tra le foto - dove urla per la sua assenza la bandiera italiana in quella in basso - è sintomatico.
E dove si lotta per qualcosa di giusto, i risultati si vedono.

I lavoratori della raffineria Lindsey, come richiesto dai sindacati, hanno votato per la fine dello sciopero e il ritorno al lavoro. Da una settimana erano in agitazione contro l’esclusione di operai inglesi dai lavori per una nuova unita’ dell’impianto, affidati a un’azienda italiana, la Irem. L’accordo, negoziato con la Total, proprietaria di Lindsey, prevede la creazione di 102 posti per lavoratori inglesi, in aggiunta ai dipendenti della Irem, italiani e portoghesi.
postato da: sebastia11 alle ore 17:59 | link | commenti
categorie:

VENEZIA:ALLARME SICUREZZA!!!
DD643_veneziaOra anche Ruga Giuffa chiede l’esercito
L’associazione che raggruppa gli operatori ritiene che, anche alla luce dell’aggressione di sabato, servano più controlli

«Esercito, perchè no?» Sembra convinto Stefano Piacentini, il presidente dell’associazione Ruga Giuffa, che ieri ha preso posizione in merito al problema della sicurezza in città.
      «Per quanto riguarda la zona coperta dal Commissariato di San Marco sappiano che gli agenti più di tanto non riescono a coprire - dice Piacentini e per questo, come accade in altre città, pensiamo se non sia il caso di chiedere maggior vigilanza magari col contributo dell’esercito. Chi ha orecchio per intendere intenda».
      Se in Ruga Giuffa, dopo che una donna è stata aggredita da due stranieri, la situazione resta un po’ tesa, va detto che il presidente dell’associazione tiene a precisare che questo problema non interessa solamente questa zona di Castello, ma anche aree della città lagunare.
      Per questo si chiede una soluzione al problema.
      «In merito alla vigliacca e incresciosa aggressione compiuta verso la ragazza sabato scorso in Ruga Giuffa - prosegue Piacentini - vogliamo innanzitutto porgere tutta la nostra solidarietà alla giovane. Per il il resto vogliamo anche sottolineare che è la prima volta, da sempre, che un gesto di tale entità succede nella nostra zona. Quella di Ruga Giuffa è un’area piena di negozi e assolutamente tranquilla e solidale con la città vista anche la nostra tradizionale festa natalizia organizzata da tutti i commercianti compresi negozi gestiti in maniera esemplare da persone di nazionalità albanese, polacca, irachena, cinese. Devo aggiungere però, come presidente dell’associazione Ruga Giuffa, che non posso astenermi nel dover sottolineare che qui, come in tutta Venezia, si avverte la presenza di persone che non si sono integrate nella nostra città e che creano inevitabilmente problematiche in tutto il nostro territorio. Ed è proprio per questo che chiediamo alle forze dell’ordine un controllo più capillare compatibilmente alle loro possibilità».
      Va ricordato, inoltre, che nei giorni scorsi il capogruppo di Forza Italia a Ca’Farsetti, Antonio Cavaliere e il capogruppo di municipalità, Antonio Mirra, avevano duramente attaccato il sindaco per non essersi reso conto della gravità dei fatti. Anche in quella occasione si chiedeva l’intervento dell’Esercito.
      Per quanto concerne le indagini, infine, la Squadra Mobile lagunare ha continuato anche ieri ad ascoltare alcune testimonianza di commercianti e veneziani residenti nell’area di Ruga Giuffa. Al momento non sone segnalate novità di rilievo.
postato da: sebastia11 alle ore 14:32 | link | commenti
categorie:
giovedì, 05 febbraio 2009

L'ultimo tricolore che sventolò su Pola
20090204_tricolor02
ROMA (4 febbraio) - Dopo 62 anni l'ultima bandiera italiana della città di Pola verrà esposta al pubblico e donata ufficialmente sabato 7 ai vigili del fuoco a Roma. Fu infatti un vigile del fuoco, Umberto Gherardi, a togliere il vessillo nel 1947 con ogni probabilità dal "Palazzo Quinto" della Marina Militare di Pola all'arrivo dei partigiani di Tito.

La bandiera fu conservata prima dal figlio e poi dal nipote Fabio. Al termine della seconda Guerra Mondiale Pola fu occupata dagli jugoslavi di Tito nel maggio del 1945 e a giugno dagli inglesi. Nonostante la popolazione italiana fosse prevalente nella città, col trattato di pace del 10 febbraio 1947 la città fu assegnata alla Jugoslavia.

Alla cerimonia di consegna, sabato 7 febbraio alle ore 10 presso il Museo Storico dei vigili del fuoco in via Marmorata 15, saranno presenti oltre ai rappresentanti del Dipartimento dei vigili del Fuoco e del Comando provinciale di Roma, anche il Presidente e Segretario nazionale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia
postato da: sebastia11 alle ore 14:37 | link | commenti (2)
categorie:
mercoledì, 04 febbraio 2009

VENEZIA NON E PIU SICURA
DD643_venezia
AGGRESSIONE A CASTELLO I commenti dei residenti della zona dopo la tentata violenza ai danni di una giovane donna
Un campiello angusto e poco illuminato, dal quale partono solo callette senza uscita. E quasi interamente occupato dal casotto di un cantiere edile dietro il quale è facile nascondersi. Insomma, sembra il luogo ideale per un’aggressione. È il Campiello del Tagliapietra, lungo Salizada Zorzi, la traversa che conclude Ruga Giuffa, e qui, sabato sera verso le 22,30, si è consumato un tentativo di violenza nei confronti di una 27enne veneziana.
      In Ruga Giuffa ieri non si parlava d’altro. «Una cosa del genere, qui a Venezia» si sentiva ripetere nei bar o di fronte alle bancarelle del fruttivendolo. Ma secondo i residenti, da qualche tempo, la sera tardi tutta la zona attorno non è ben frequentata.
      «Gli aggressori dovevano essere della zona o dovevano conoscerla bene – secondo Severino Bastianello, titolare del ristorante Al Giardinetto che si trova esattamente di fronte al campiello ma che la sera dell’aggressione era chiuso per ferie - altrimenti come avrebbero fatto a scegliere questo campiello che dalla calle quasi non si vede? Perché non hanno trascinato la ragazza in un’altra calle?». Peraltro la maggior parte degli appartamenti che si affacciano sul campiello non sono abitati e i pochi residenti della zona sono in genere anziani.
      «Tutte queste calli la sera sono deserte e non illuminate – riferisce Gianni Tonus, storico rilegatore la cui bottega si trova a un centinaio di metri dal luogo dell’aggressione – l’ultimo negozio a chiudere è il mio, verso le 20,40. L’unico punto luce che resta è quello di una pizzeria all’angolo ma lungo Salizada Zorzi, soprattutto da quando il ristorante è in ferie, c’è solo il buio».
      Nella zona, tradizionalmente tranquilla, si è registrato negli ultimi tempi qualche segnale inquietante. «La sera tardi si vedono in giro da qualche tempo stranieri ubriachi, in genere maghrebini – dice Stefano Piasentini, presidente dell’associazione Ruga Giuffa – e, tanto per fare un esempio, abbiamo subito due o tre volte atti vandalici verso le luminarie natatalizie. E tutte le volte è successo di sabato sera». Qualcuno segnala presenze ambigue in un bar della zona, l’unico aperto fino a tardi e gestito da cinesi, dai quali arriva una mezza conferma che qualcosa non va. «Se ho visto gente strana? Qua la sera tardi mi sembrano tutti strani – dice Chang, uno dei baristi – ma forse è perché sono arrivato da poco e tutto mi sembra inusuale».
      Per quanto concerne le indagini, la Questura sta attentamente analizzando la denuncia formulata dalla donna al Commissariato di San Marco e sarebbero già stata raccolte alcune testimonianze.
      Pierluigi Tamburrini
postato da: sebastia11 alle ore 14:40 | link | commenti
categorie:

EMERGENZA STUPRI
Stupro di gruppo, fermato un maghrebino
20081231_viole
Una giovane donna sequestrata e violentata da un terzetto di extracomunitari. E’ accaduto a Pontelongo, nel Piovese, nella notte tra sabato e domenica
Un incubo durato ore. La ragazza lo aveva conosciuto in un bar. Poi lui aveva chiamato i suoi amici per "divertirsi
È un marocchino trentenne, clandestino, piccolo spacciatore di stupefacenti. I carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco lo hanno trasferito lunedì nella casa circondariale di strada Due Palazzi, e proprio questa mattina lo straniero dovrà comparire davanti al giudice delle indagini preliminari per la convalida dell’arresto. Pesantissimi le imputazioni: sequestro di persona e violenza di gruppo. Ad accusarlo è il pubblico ministero Benedetto Roberti.
      Ma le indagini proseguono: i carabinieri sarebbero già sulle tracce degli altri due presunti complici.
      L’ultima vittima - in ordine di tempo - di uno stupro di gruppo è una trentacinquenne italiana, una vita difficile, da emarginata. È stata sequestrata di notte da tre marocchini e portata in un’abitazione abbandonata della zona del Piovese, dove gli stranieri hanno abusato di lei per ore. E’ la seconda violenza di gruppo in meno di una settimana: lo scorso giovedì tre romeni, residenti in provincia di Piacenza, avevano sequestrato e violentato una ventenne prostituta bulgara in zona industriale, l’avevano poi infilata nel bagagliaio dell’auto ed erano partiti per Piacenza.
      Stavolta lo stupro è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. La trentacinquenne tossicodipendente ha conosciuto casualmente il trentenne marocchino, in un locale di Pontelongo.
      Erano le due di notte quando avrebbero fatto la comparsa gli altri due presunti complici. Forse le hanno offerto della droga, le hanno chiesto di andare con loro. Lei non voleva, doveva rincasare, il suo convivente l’aspettava. Ma i tre l’avrebbero sequestrata e portata con la forza in un’abitazione, una casa fatiscente occupata da clandestini. E lì l’hanno violentata.
      I carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco sono stati avvertiti già durante la notte. Sarebbe stata la trentacinquenne a chiedere il loro intervento. Però non era in grado di raccontare niente. Era sotto shock.
      La svolta delle indagini è arrivata lunedì. Un magrebino, estraneo allo stupro, ha collaborato con gli investigatori dell’Arma. Gli investigatori lo hanno messo con le spalle al muro. Perchè lui si trovava nella casa dello stupro e ha visto tutto.
      Rischiava di venire arrestato con l’accusa di complicità con i tre bruti. E lo straniero ha deciso di confessare. Ha raccontato tutto. Poco dopo uno dei presunti violentatori è stato portato in caserma e arrestato. In queste ore si stanno cercando gli altri due complici.
      Stamane il marocchino fermato verrà portato davanti al
giudice delle indagini preliminari Claudio Marassi per la convalida dell’arresto.
      Lino Lava
postato da: sebastia11 alle ore 14:27 | link | commenti
categorie:

Sbarramento 4%,via libera dal Pd

2s7hzcm

Veltroni:"Obiettivo perseguito da anni"

Roma, 3 febbraio 2009
Il gruppo del Pd della Camera dei deputati ha approvato l'intesa con il centrodestra sulla riforma elettorale per le Europee che prevede l'introduzione dello sbarramento al 4%. Al voto non ha partecipato Massimo D'Alema. Soddisfatto il segretario del Pd, Walter Veltroni. "E' stata una discussione più che positiva. Si raggiunge un obiettivo che perseguivamo da anni - ha ribadito Veltroni - cioè un sistema politico meno frammentato".

Per il segretario del Pd l'introduzione di una soglia di sbarramento "sarà utile al Paese, all'evoluzione del suo sistema politico, e anche alla sinistra radicale che verrà spinta ad aggregarsi".
Veltroni nelle conclusioni della riunione si è soffermato poi sul tema del rapporto con la sinistra, fortemente critica verso il Pd: "Noi non abbiamo alcun interesse a che la sinistra si frammenti e si divida, né abbiamo interesse a una sua radicalizzazione per distinguersi, così da fare il gioco di chi la spara più grossa per distinguersi dall'altra forza di sinistra". Al contrario, "noi abbiamo interesse a che si raggiunga l'unità fra le diverse forze di sinistra".
Inoltre ha spiegato di non ritenere "che ci saranno ripercussioni sulle giunte e le alleanze a livello locale, loro stessi capiscono che non sarebbe conveniente". Ma, attenzione, ha messo in guardia Veltroni, "noi non cambiamo la legge europea per calcolo programmatico. La nostra convenienza è più di sistema, se vogliamo definirla così è una nobiltà politica".
D'ALEMA NON APPROVA
All'intesa siglata dal Pd non ha partecipato Massimo D'Alema, che ha lasciato in anticipo l'assemblea "Ho un impegno", ha detto l'ex ministro. Hanno optato per il no Parisi e alcuni deputati ulivisti. Astenuti Cuperlo e Pollastrini.

Il leader del Pd, pur soddisfatto dell'esitod ell'intesa, ha espresso la propria amarezza per le perplessità sulla modifica della legge elettorale indicate dallo stesso D'Alema e da altri esponenti del Pd. Nel suo intervento Veltroni ha cfriticato, senza nominarlo, proprio D'Alema. "Mi chiedo - ha detto il leader Pd - come si fa a sostenere l'articolo 49 della Costituzione e sostenere al tempo stesso il modello elettorale tedesco, che prevede una soglia di sbarramento del 5 per cento. Delle due l'una".
IL VOTO IN SERATA
Sono previste alle 19 in aula alla Camera le dichiarazioni di voto sulle legge elettorale per le europee, con diretta televisiva. Al termine, già stasera, il voto finale. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Sono 10 in tutto gli emendamenti ammessi, presentati da Mpa, Radicali, Liberaldemocratici e Minoranze linguistiche. Quanto alla richiesta di voto segreto, questa deve essere formulata in aula da almeno 30 deputati o da un presidente di gruppo: non se ne è quindi discusso nella riunione dei capigruppo.

da : www.tgcom.it
segnalato da:vocenazionale.splinter.com
postato da: sebastia11 alle ore 14:16 | link | commenti
categorie:

Dopo l’ennesimo episodio di violenza giovanile gratuita che ha visto questa volta “protagonista” la mia città Nettuno, la mia mente è andata alla canzone Come mai? dei Sottofasciasemplice (facilmente rintracciabile su www.youtube.com), che ben dipingeva il volto di questa Repubblica “nata” dalla Resistenza.
Tuttavia, sono rimasto disgustato da come alcuni speculatori hanno presentato l’esecrabile fatto, mobilitando tutta la loro astuzia di agitatori e sventolando ai quattro venti le parole di battaglia di “razzismo” e “xenofobia”.
image001.jpg
Che il fatto in questione non avesse nulla di razzista era pacifico, ciò nonostante i tromboni della sinistra hanno subito mobilitato i loro agit-prop per non farsi sfuggire l’occasione di muovere le coscienze in “difesa” dei più deboli, dei diseredati, ecc.
Chissà dov’erano quando le bande di immigrati violentavano le donne italiane e commandos di zingari saccheggiavano le case di onesti lavoratori italiani…
E li abbiamo visti in piazza, con le loro “civili” bandiere rosse, a gridare «Siamo tutti clandestini!» e, addirittura,
«Cittadinanza per tutti!», come se l’essere Italiani fosse un semplice atto burocratico, un bollo da regalare a chiunque si presenti alle nostre frontiere elemosinando un lavoro, una casa… e perché no, anche il nostro lavoro, la nostra casa.
L’appartenenza ad un popolo è ben altra cosa, qualcosa che viene da lontano, dai nostri patres, da cui Patria, da cui Nazione. Ma è inutile parlare a chi non ha orecchie per sentire.
Non sono pochi coloro che dall’alto della loro sapienza da parrocchia, perbenista e borghese hanno condannato questa aggressione “razzista”, pur sapendo che tra gli autori del misfatto vi era anche un ragazzo proveniente da una “moderna” famiglia multietnica.
Mi hanno colpito anche i “portavoce” della comunità indiana che temporaneamente è ospitata sul nostro territorio, che hanno esposto uno striscione dall’eloquente scritta: «Razzismo Stop». Ma che c’entra?
Non accettiamo lezioni da nessuno e se i signori succitati vogliono combattere il “razzismo”, incomincino a lottare nella loro terra contro il sistema delle caste. Altro che razzismo europeo!
Ma ciò non interessa a nessuno. Non importa. Importa sviare la questione di base.
Così, quando una donna è la vittima, le femministe-lesbiche nostrane insorgono contro l’innata violenza del “maschio”; quando la vittima è un pederasta, i sodomiti insorgono chiedendo il “diritto” di adottare bambini; quando è uno studente, ci si inventa il “bullismo”; quando è una persona di religione ebraica si grida con i moccoloni all’antisemitismo, con tanto di rimandi alle onnipresenti “camere a gas”; quando è uno straniero si urla: «E’ razzismo!».
L’importante è sviare. Importa evitare che la gente si domandi: «Come mai?». Come mai, sempre più spesso, i giovani Italiani, quelli educati alla pace, a riconoscere gli errori del passato, educati alla tolleranza, quelli mandati in gita ad Auswitchtz, quelli a cui tutto è concesso come un “diritto” – lo sballo del sabato sera, lo spinello per stare in compagnia, la macchina, il cellulare – si trasformino in “lupi famelici”: vuoti dentro, di un vuoto che uccide.
Questi giovani sono stati riempiti di vuoto. E ciò non è colpa di qualche ideologia dell’Ottocento, ma dello Stato attuale, della sua casta e dei suoi tromboni. Ma quale razzismo! Questi sono i figli della democrazia!
Pietro Cappellari
Accademico della Norman Academy (Florida – USA)
postato da: sebastia11 alle ore 14:07 | link | commenti
categorie:
martedì, 03 febbraio 2009

italianofoibevr5.jpgCasa Pound Italia organizza, in collaborazione con Radio Bandiera Nera, No Reporter e Novopress, la seconda manifestazione virtuale in memoria dei Martiri delle Foibe, dal titolo “10 FEBBRAIO: LA VERITA’ NON PUO’ ESSERE INFOIBATA”.
A fini di sensibilizzazione nei confronti di un pezzo di storia negata, martedì 10 febbraio 2009 alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati di Tricolore listato a lutto osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini.
In un Paese che con piede incerto muove i primi passi verso la verità storica e che in ogni sede, dalle istituzioni politiche alla scuola, tende ad insabbiare con troppa disinvoltura i lati oscuri del proprio passato mediante la censura culturale e la minimizzazione dei tragici eventi che a partire dall’8 settembre 1943 colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia; in un Paese sull’orlo di una crisi che fa impallidire la memoria storica di chi ci ha preceduti; in una terra ai limiti del collasso, in cui forze fresche hanno deciso di alzare la testa, l’affermazione “LA VERITA’ NON PUO’ ESSERE INFOIBATA” è un atto rivoluzionario che intende contribuire a riscattare le migliaia di Italiani infoibati dalla furia slavo-comunista.
È scandaloso che a più di mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ricercare e affermare la verità storica sia da più parti considerato alla stregua di un reato d’opinione. È aberrante che i più giovani ignorino per deficit didattico la portata devastante dei fatti in oggetto. È storicamente ed eticamente ingiusto che non si possa a tutt’oggi dire le cose
come stanno e fare il punto su due parole scomode: “pulizia etnica”, perpetrata ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, che ha dovuto subire rastrellamenti, deportazioni, torture e esodi di massa.
Appuntamento in rete martedì 10 febbraio alle ore 11 per ricordare agli Italiani che la verità non può essere infoibata e che “in un mondo di menzogne, dire la verità è un atto rivoluzionario.”
Casa Pound Italia [ http://www.casapound.org ]
Radio Bandiera Nera [ http://www.radiobandieranera.org ]
Novopress Italia [ http://it.novopress.info ]
NoReporter [ http://www.noreporter.org ]

postato da: sebastia11 alle ore 14:46 | link | commenti
categorie:

IL PANE
panesemolatagliatob
AMATE IL PANE
cuore della casa
profumo della mensa
gioia dei focolari.

RISPETTATE IL PANE
sudore della fronte
orgoglio del lavoro
poema di sacrificio.

ONORATE IL PANE
gloria dei campi
fragranza della terra
festa della vita.

NON SCIUPATE IL PANE
ricchezza della patria
il piu soave dono di dio
il piu santo premio
alla fatica umana.

benito mussolini
postato da: sebastia11 alle ore 14:15 | link | commenti
categori

Nessun commento:

Posta un commento