IL BLOG DEL CAMERATA SEBA11 ESPRIME I PIU VIVI COMPLIMENTI AL CAMERATA FERRO E ALLA MOGLIE PER LA NASCITA DELLA FIGLIA FRANCESCA
BENVENUTA FRANCESCA!!!!!!!!!
BOLOGNA,2 AGOSTO1980,UNA STRAGE DI STATO
Sono anni che l’ex Capo di Stato ribadisce tale lettura dei fatti. Nel 2005, a pochi giorni dall’anniversario della tragedia, Cossiga ne parlò in una lettera spedita all’onorevole di An Fragalà.
In tale occasione, il Presidente del Consiglio in carica nell’estate del 1980 spiegò che secondo la prima ipotesi ventilata dagli investigatori si sarebbe trattato di un attentato di matrice mediorientale o di una (s)fortuita deflagrazione di esplosivi in transito nella stazione emiliana.
Le affermazioni di Cossiga destarono sconcerto in quanto, ufficialmente, la prima ed ultima tesi accreditata dagli investigatori era quella di una strage neofascista.
Nel 2007, in occasione di un’intervista pubblicata nel libro “Tutta un’altra strage” di Riccardo Bocca, il Presidente Emerito ha fornito elementi più circostanziati.
La tesi gli sarebbe stata comunicata nella Prefettura felsinea, a ridosso dell’attentato, dal Capo dell’Ufficio Istruzione di Bologna: il dott. Angelo Vella.
Tali dichiarazioni sono rimaste pressoché ignorate. Peraltro, in pochi hanno ricordato che Vella non prese mai parte all’inchiesta sulla strage di Bologna.
Nella sentenza di primo grado, resa dalla Corte d’Assise di Bologna, viene esplicitamente menzionata la polemica che sin dai primi giorni delle indagini si accese tra gli uffici della Procura e quelli dell’Ufficio Istruzione.
A riguardo, si cita una missiva inviata dalla Procura a Vella il 5 agosto 1980, con la quale si preannunciava l’intenzione di ascoltare il Consigliere Istruttore in qualità di teste, avendo le stesso lasciato intendere ai giornali di conoscere la pista da battere.
I testimoni, come noto, non possono poi condurre indagini istruttorie. Neppure in Italia.
Gli osservatori più attenti, inoltre, hanno notato che tale missiva recava la firma dello stesso Procuratore che, sempre secondo le sentenze bolognesi, avrebbe messo in contatto l’ignaro Giudice Istruttore Aldo Gentile – titolare dell’inchiesta sulla strage sino al 1983 – con i dirigenti del Sismi “deviato” impegnati negli accertati atti di depistaggio delle indagini. L’operazione “terrore sui treni” su tutti.
Altri tasselli – ad un mosaico sulla cui autenticità non siamo in grado di pronunciarci - vennero aggiunti da Cossiga in un’intervista rilascia a Sky tg 24, in occasione della presentazione del libro di Andrea Colombo “Storia nera”.
L’ex Presidente della Repubblica parla di “un paio” di valigie di esplosivo che sarebbero saltate in aria. La deflagrazione sarebbe stata resa possibile dalla presenza degli inneschi; gli ordigni infatti sarebbero stati già pronti per colpire obiettivi israeliani o americani.
In tale occasione, Cossiga parlò esplicitamente di terroristi saltati in aria insieme alle valigie. Il fatto, come noto, non trova alcun riscontro ufficiale perché tra le 85 vittime di Bologna non c’era alcun sospetto terrorista.
C’è chi ha osservato, però, che l’ultima vittima di Bologna – una povera ragazza che era in stazione con la figlia di tre anni – venne individuata con certezza solo nell’autunno successivo in quanto il corpo era rimasto quasi polverizzato.
Dunque, secondo taluni non si potrebbe escludere la mancata individuazione di altre vittime che – verosimilmente – si sarebbero trovate molto vicine alle valige della morte. Altri ritengono improponibile questa tesi.
Nell’intervista pubblicata nel libro “Fratelli d’Italia” di Ferruccio Pinotti, Cossiga riferisce nuovamente che, appena giunto a Bologna, gli sarebbe stata comunicata la notizia di un terrorista mediorientale saltato in aria insieme alla valigia.
Ora, nell’intervista dell’8 luglio, Cossiga insiste sull’esplosione accidentale di una o due valigie. Il fatto appare singolare. Ed infatti, la circostanza della doppia valigia trova menzione anche nella strana intervista che era stata rilasciata qualche giorno prima all’Ansa dal terrorista più famoso del mondo: Carlos lo sciacallo. In tale occasione, si parlava di un piccolo ordigno collocato da agenti occidentali sulla più ampia valigia di esplosivo trasportato da combattenti arabi.
Il particolare inedito che emerge dalle ultime dichiarazioni di Cossiga, però, è un altro. Lo statista sardo riferisce di aver ricevuto sulla vicenda bolognese un’informativa dei Carabinieri che avrebbe trovato riscontro in altre fonti investigative.
In realtà, le parole appaiono confuse perché il Presidente dice di essere diventato Capo del Governo subito dopo i fatti. Ed invece non v’è dubbio che ricoprisse tale incarico sin dal periodo precedente l’attentato.
Risulta sin troppo ovvio, quindi, che le accuse lanciate in tutte queste occasioni da Cossiga andrebbero approfondite in modo assai scrupoloso e nelle sedi opportune. Per fare chiarezza, in un senso o nell’altro. In un paese normale accadrebbe questo.
La matrice mediorientale, le rivelazioni del Consigliere Istruttore Vella, l’informativa dei Carabinieri. Verità o menzogna? Nessuno oggi è in grado di dare una risposta certa. Ma sono troppo poche le persone che la cercano questa risposta. Va più di moda la politica dello struzzo.
E’ proprio questo il paradosso più triste ed evidente dell’intera vicenda.
C’è, infatti, chi sostiene che le parole dell’ex Capo di Stato siano mendaci e volutamente fuorvianti. Ma allora, se così fosse, risulterebbe grave l’inerzia della classe politica italiana e ancor di più dell’autorità giudiziaria.
Se invece Cossiga stesse dicendo la verità, tale inerzia diverrebbe ancora più grave. Tre persone sono state condannate in via definitiva perché ritenute – secondo molti ingiustamente – responsabili dell’attentato. Uno dei tre, Luigi Ciavardini, sta scontando per tale condanna una lunga pena detentiva, tra l’indifferenza generale.
Delle due l’una. O Cossiga viene chiamato a rispondere nelle sedi di giustizia per queste gravissime dichiarazioni. Oppure lo si ascolta come persona attendibile, assumendo formalmente la sua testimonianza. E si va fino in fondo.
Tertium non datur.
Ed invece Cossiga, in 28 anni, non è mai stato ascoltato dalla Procura di Bologna. Il fatto, da qualunque parte lo si voglia vedere, è semplicemente sconcertante.
Ridurre le dichiarazioni di un ex Capo di Stato a barzellette estive costituisce un gesto di grave irresponsabilità da parte del mondo politico. Sulla strage di Bologna non c’è nulla da scherzare.
Le dichiarazioni di Cossiga sull’altra strage bolognese del 1980, quella di Ustica, hanno determinato di recente la riapertura delle indagini. Lo aveva reclamato, giustamente, l’associazione dei familiari delle vittime della tragedia del Dc 9. Il Presidente ha attribuito la tragedia ad un errore commesso da un aereovelivolo militare francese.
In tale occasione Cossiga è stato preso molto sul serio. A Bologna nessuno si è sentito di dargli del matto. Quando il Presidente Emerito parla della strage alla stazione, invece, tutti fanno finta di non sentire.
Ed invece no. Perché o l’ex Capo di Stato è un mascalzone che vuole ingannare gli italiani, circa la vicenda più grave della nostra storia, oppure ci sta dicendo la verità.
Non esistono alternative e l’indifferenza, in ogni caso, è profondamente colpevole.
Non abbiamo alcuna certezza su questa vicenda e diffidiamo da chi sostiene di avere la verità in tasca, sia in un senso che nell’altro. Non ci interessano le letture ideologiche – oggi peraltro non avrebbero più senso - e ribadiamo la nostra lontananza umana da chi vede in questa vicenda solo un affare geo-politico.
Pretendiamo invece che lo Stato italiano si comporti in modo degno, che non faccia finta di non vedere una situazione semplicemente indecente. Si intervenga, per fare chiarezza una volta per tutte. Altrimenti, sia abbia finalmente la dignità di provare vergogna.
Si è parlato a lungo, e a sproposito, di segreto di Stato sulla strage di Bologna. Si tratta di una sciocchezza perché nessun segreto è stato mai opposto sull’attentato. Né, del resto, si sarebbe potuto opporre alcun segreto in un procedimento penale per strage.
Ciò che ha portato alla tragica situazione attuale è altro. E’ il silenzio di Stato. Tranne qualche coraggiosa eccezione, nessuno vuole più parlare della strage di Bologna. Ma anche il silenzio è colpevole.
La detenzione di Luigi Ciavardini, evidentemente figlio di un dio minore, serve a ricordarci ogni giorno questa drammatica ingiustizia.
FOLLIA GIOVANILE:STUPRATA DAGLI AMICI
FIRENZE - L'hanno costretta a salire su un'auto. Poi, uno alla volta, per sette volte, l'hanno violentata. Uno stupro durato quasi due ore. A raccontarlo è stata una fiorentina di 22 anni. La giovane, ha spiegato, conosceva due dei suoi aggressori, gli altri cinque li aveva incontrati la sera stessa, venerdì scorso, alla Fortezza da Basso, in centro a Firenze, fra un cocktail e una chiacchiera. La scorsa notte sette giovani sono stati fermati dalla squadra mobile di Firenze, con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. Hanno fra i 20 e i 25 anni, sono toscani, incensurati, molti studenti universitari di buona famiglia. Uno è un regista amatoriale di film splatter: la ventiduenne aveva recitato in una sua pellicola.
"L'hanno stuprata dopo averla fatta bere tanto e averla ridotta in condizioni tali da non poter reagire", ha spiegato l'avvocato Lisa Parrini, che assiste la giovane. Un'accusa che compare come aggravante nell'ipotesi di reato a carico dei sette. Gli agenti, coordinati dal pm fiorentino Pietro Suchan, hanno ricostruito quella serata grazie al racconto della ragazza. Ma "le attività investigative - ha spiegato il questore di Firenze, Francesco Tagliente - sono tuttora in corso. La vicenda è molto delicata". In base a quanto spiegato dalla ventiduenne, venerdì sera è uscita con tre sue amiche per incontrare il registra splatter e un altro giovane conosciuto da tempo. Questi si sono presentati con cinque amici. Intorno alle tre, la ragazza è rimasta sola con i sette. A quel punto, ha raccontato, l'hanno costretta a salire sull'auto di uno di loro, in sosta vicino alla Fortezza, e a turno l'hanno violentata. "Nessuno - hanno detto gli investigatori - si è accorto di quanto stava accadendo: il luogo è appartato".
Per l'avvocato Claudio Casciani, che difende il regista splatter, "non c'é stato alcuno stupro. Erano tutti ubriachi: é stato solo un gioco erotico, stupido ma non violento. Dovremmo essere in grado di dimostrare che quella sera la ragazza è salita sull'auto senza che nessuno la forzasse. Sapeva cosa stava facendo".
L'incubo è finito alle 4.30, quando i sette hanno abbandonato la ragazza nel parcheggio. Lei, sotto choc, avrebbe pensato pure al suicidio. Poi è andata in ospedale: i medici hanno riscontrato i segni della violenza. Gli agenti sono risaliti al branco partendo dai due amici della vittima e attraverso alcune foto della serata, non compromettenti, pubblicate su un blog.
"Quanto è successo deve far riflettere - ha detto il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici -. Viene confermata la necessità del controllo sull'uso e l'abuso degli alcolici". Mentre l'assessore Graziano Cioni ha sottolineato come "anche a Firenze" ci sia "il branco. Non si tratta di stranieri, sono figli nostri. Quando si tratta di violenza sulle donne non è un problema di razze, ma di una bastarda cultura maschile".
I sette giovani adesso sono in carcere, in attesa della convalida dei fermi. Il presunto capobranco sarebbe lo studente universitario che a tempo perso gira film splatter. In uno, spiega un sito di cortometraggi horror/erotici, recita: la sua parte è quella di un uomo dalla "sessualità deviata".
MI DOMANDO MA COME E POSSIBILE CHE ACCADONO FATTI DEL GENERE?MA QUALE MENTE INSULSA PUO PROGETTARE UN SIMILE MISFATTO?SE QUESTI SONO I GIOVANI CHE DOMANI DOVREBBERO GUIDARE LA NOSTRA NAZIONE SIAMO MESSI VERAMENTE MALE!!!!
IL GRANDE INGANNO
L IPOCRISIA LEGHISTA
ECCO PUNTUALE L APPROVAZIONE DEFINITIVA DA PARTE DEL PARLAMENTO ITALIANO DEL FAMIGERATO TRATTATO DI LISBONA REO DI VIOLARE L IDENTITA DEI POPOLI EUROPEI TRASFORMANDO IL NOSTRO CONTINENTE IN SUPERSTATO DOMINATO DAI BUROCRATI E DAI BANCHIERI DELL EURO.QUESTO TRATTATO E STATO APPROVATO SENZA CHE IL POPOLO ITALIANO NE SIA STATO INFORMATO E ABBIA ESPRESSO UNA SUA OPINIONE SULLA PERDITA DELLA SUA SOVRANITA IN FAVORE DELL UNIONE EUROPEA.COLPEVOLI DI QUESTO ALTO TRADIMENTO DI FRONTE AL NOSTRO POPOLO SONO LA CASTA POLITICA E I LORO LACCHE GIORNALISTI CHE NON HANNO ASSOLUTAMENTE INFORMATO L OPINIONE PUBBLICA DEI RISCHI DI QUESTO INFAUSTO TRATTATO
INSULTANTE VERSO I PROPRI ELETTORI E I PROPRI PRINCIPI E LA POSIZIONE DELLA LEGA CHE NONOSTANTE ABBIA SEMPRE FIERAMENTE DENUNCIATO IL TRATTATO VOTA COMPATTA IN PARLAMENTO IN SUO FAVORE!!!
ALLORA LE IDIOTE ESTERNAZIONI DEL SENATORE BOSSI VERSO IL NOSTRO INNO E LA SACRA UNITA D ITALIA ALTRO NON E CHE UN PARAVENTO PER FAR INGOIARE DIVERSI AMARI BOCCONI AL POPOPO LEGHISTA?COME PUO URLARE CONTRO IL PALAZZO ROMANO DEL POTERE SE POI SI COMPORTA ESATTAMENTE COME LORO?SPERO CHE LE GENTI ITALIANE DEL VENETO DELLA LOMBARDIA E DEL FRIULI CAPISCANO CHE LA LEGA AL POTERE E PARTE INTEGRANTE DELLA CASTA DI POLITICI CHE SFRUTTANO IL POPOLO E CHE SOLO I PARTITI DELLA DESTRA SOCIALE E RADICALE POSSONO VERAMENTE FAR CAMBIARE QUALCOSA IN QUESTA NAZIONE ORMAI SULL ORLO DEL BARATRO
L UOMO NUOVO
IL 29 LUGLIO E L ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI UN UOMO STRAORDINARIO:BENITO MUSSOLINI;NATO IN UNA DIGNITOSA POVERTA DIVENNE PRESTO IL PIU GRANDE STATISTA CHE L ITALIA ABBIA MAI AVUTO SENZA DIMENTICARE LE SUE ORIGINI,UOMO ASSOLUTAMENTE NUOVO SIA PER IL SUO TEMPO SIA PER IL NOSTRO,PERSONA DI SPICCATA ONESTA,GUIDO L ITALIA NON PER INTERESSE PERSONALE MA BENSI PER UN GRANDIOSO IDEALE CHIAMATO ITALIA;FECE IL PRIMO GRANDE AMMODERNAMENTO DELLA NOSTRA NAZIONE FECE FONDARE CITTA,BONIFICO PALUDI MALSANE,AIUTO LE FAMIGLIE,INSEGNO ALLA GIOVENTU PRINCIPI COME L AMOR PATRIO L AMORE PER LA PROPRIA FAMIGLIA,INSEGNO AL NOSTRO POPOLO PAROLE COME "ONORE" "FEDELTA" "ONESTA" "SOVRANITA" "COERENZA".TRAGHETTO INDENNE IL NOSTRO PAESE NELLA DRAMMATICA CRISI ECONOMICA DEL 29.FECE I PATTI LATERANENSI CHE LIBERARONO LA SANTA CHIESA DALLA TENAGLIA ANTICLERICALE LIBERAL-MASSONICA CHE LA SOFFOCAVA.VENNE AMMIRATO E RISPETTATO DAI POTENTI DI ALLORA COME CHURCHILL, PAPA PIO UNDICESIMO ,PAPA PIO DODICESIMO,GANDHI,LOYDE GEORGE,THOMAS MANN,DELADIER,ECC.FECE LA DRAMMATICA ALLEANZA CON LA GERMANIA NAZISTA E LE DOLOROSE LEGGI RAZZIALI CHE ANCORA OGGI SUSCITANO DISCUSSIONI SENZA FINE.VENNE TRADITO DA UOMINI CHE VENDETTERO PER MERI INTERESSI PERSONALI IL PROPRIO ONORE E LA PROPRIA FEDELTA ALL ITALIA E ANCHE QUANDO SI SENTI LONTANO DAL RIPRENDERE IL POTERE SI RIMISE IN GIOCO NON PER VANITA O ARROGANZA PERSONALE MA PER SALVARE L ONORE DELLA NOSTRA NAZIONE.MORI IN MANIERA ANCORA POCO CHIARA,PAGO UN PREZZO ALTISSIMO PER LA SUA STRAORDINARIA COERENZA NELLA DETURPAZIONE DEL SUO CORPO INERME INSIEME I SUOI FEDELI GERARCHI E ALLA SUA CLARETTA PETACCI REA DI TROPPO AMORE ,DA ITALIANI INDEGNI DI QUESTO NOME VISTO CHE POCHI MESI PRIMA L AVEVANO OSANNATO SENZA RISERVE MA ANCHE IN QUESTA TRAGICA CIRCOSTANZA IL DUCE AVREBBE URLATO COME QUANDO FU ESPULSO DAL PARTITO SOCIALISTA"MI ODIATE TANTO PERCHE MI AVETE AMATO TANTO"
25 LUGLIO 1943,LA CONGIURA DEL VILE VITTORIO EMANUELE TERZO
LA SERA DEL 24 LUGLIO 1943 VENIVA CONVOCATO IL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO PER DISCUTERE IL FAMIGERATO ORDINE DEL GIORNO "GRANDI" .DIETRO QUESTA CONVOCAZIONE VI ERA L INTENZIONE DEL SAVOIARDO VITTORIO EMANUELE TERZO DI ELIMINARE IL DUCE DALLA GUIDA DEL PAESE,DOPO MESI DI SOTTERFUGI,LO SCELLARATO RE RIUSCIVA NEL FAR RECEDERE DALLA PROPRIA PAROLA D ONORE E DI FEDELTA AL DUCE E ALL ITALIA DIVERSI GRANCONSIGLIERI FACENDO SI CHE NELLA NOTTE DEL 25 IL DUCE VENNE MESSO IN MINORANZA E LA MATTINA DEL 25 VIGLIACCAMENTE ARRESTATO SEMPRE SU ORDINE DEL VILE SAVOIARDO.QUESTO GESTO RIPROVEVOLE COMPORTO DOPO SETTIMANE DI OSCILLAZIONI TRA ALLEATI E TEDESCHI ALL INFAMIA DELL 8 SETTEMBRE CHE COMPORTO DOPO UNA FUGA INGLORIOSA E CODARDA DEL RE E DELLA CORTE REALE ALLO SFASCIO DELLA NAZIONE.
ALCUNI POTREBBERO DIRE CHE ANCHE SENZA IL 25 LUGLIO IL FASCISMO SAREBBE STATO SCONFITTO DAGLI ALLEATI,PROBABILMENTE SI MA ALMENO AVREMO SALVATO L ONORE ED EVITATO UNA TRAGICA GUERRA CIVILE CHE SI ALLUNGHERA IN FORME DIVERSE QUASI FINO I NOSTRI GIORNI.
ECCO DOVE VANNO FINIRE I SOLDI CHE LO STATO DA ALLA FIAT PER LA CASSA INTEGRAZIONE DEGLI OPERAI:
Capri - “E’ un taxi Fiat e quindi è mio”. Il ragionamento del rampollo della dinastia più famosa d’Italia non fa una grinza. Notte “folle” per Lapo Elkann a Capri. A raccontarla, anche alla polizia, è un tassista che parla di insulti e spintoni e urla. Tutto per un taxi modello Fiat Marea. La cronaca della serata un pò troppo allegra è questa: all’alba di lunedì, il tassista Luigi De Martino stava rientrando da Anacapri quando si è imbattuto in un gruppo di ragazzi che stava spingendo un taxi fuori servizio, una Fiat Marea, appunto.
Notte brava Tra di loro un ospite illustre, non il propietario di quella Fiat, ma il più esuberante degli appartenenti alla famiglia Fiat: Lapo Elkann. Immediato l’intervento del tassista campano che ha chiesto ai giovani di rimettere l’auto al suo posto. Ma i ragazzi non sembrano accettare il consiglio del taxista e a quel punto arriva da Lapo Elkann la giustificazione destinata a entrare nell’olimpo delle citazioni :”il taxi è una Fiat Marea, dunque è mia”. I curiosi e le parole grosse non sono mancate, fino a quando Lapo e i suoi amici hanno decsio di rientrare in albergo.
Notte brava Tra di loro un ospite illustre, non il propietario di quella Fiat, ma il più esuberante degli appartenenti alla famiglia Fiat: Lapo Elkann. Immediato l’intervento del tassista campano che ha chiesto ai giovani di rimettere l’auto al suo posto. Ma i ragazzi non sembrano accettare il consiglio del taxista e a quel punto arriva da Lapo Elkann la giustificazione destinata a entrare nell’olimpo delle citazioni :”il taxi è una Fiat Marea, dunque è mia”. I curiosi e le parole grosse non sono mancate, fino a quando Lapo e i suoi amici hanno decsio di rientrare in albergo.
ROBA DA MATTI!!!!!
DEDICATO AL SENATUR BOSSI
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di SCIPIO
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di SCIPIO
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
L ENNESIMA FOLLIA DEI RAVE PARTY
DOLO - «Lasciatemi stare, non ho voglia di parlare. Siamo distrutti». Se n’è andato via senza aggiungere altro il padre di Nicole Pasetto, la studentessa 16enne di Rovigo morta ieri sera all’ospedale di Dolo dopo aver assunto della polvere di Mdma, il principio attivo dell’ectasy, al rave party organizzato sulla spiaggia dei Murazzi al Lido, per la festa del Redentore.
L’uomo, un impiegato, ha vegliato la figlia insieme alla moglie nel reparto di Rianimazione per tutta la giornata, sperando che Nicole si risvegliasse dal coma. Ma quando i medici gli hanno detto che non c’era più nulla da fare, ha chiesto alla moglie di seguirlo ed è tornato a casa.
Quella che doveva essere una notte di sballo e spensieratezza si è trasformata in tragedia. Nicole e le amiche coetanee, anch’esse residenti nel capoluogo polesano, dopo aver assistito ai fuochi per la festa del Redentore in piazza San Marco, hanno deciso di andare al Lido al red’n’tor party. Qui le giovani hanno comprato della droga: una bustina di polvere di Mdma. Hanno sciolto quella polverina nei loro drink, forse alcolici, e Nicole ha cominciato a sentirsi male. Verso le 3 si è allontanata dalle amiche, appartandosi da sola. Poi, è caduta sulla spiaggia, priva di sensi. Quando le amiche hanno ritrovato Nicole, forse allertate da un ragazzo che ha visto il corpo a terra, la 16enne era già in coma.
Le ragazze hanno chiesto aiuto e dopo poco sono intervenuti i medici di un presidio mobile del Suem. Portata all’ospedale del Lido, Nicole è stata ricoverata in coma nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Dolo, perché all’ospedale dell’Angelo non c’era più posto. Verso le 18 di ieri, tuttavia, il cuore di Nicole ha smesso di battere.
Al rave sulla spiaggia del Lido, all’alba di ieri c’erano circa 2mila persone, arrivate sull’isola grazie al tam tam sui siti internet, con tanto di locandina, e via sms. Il tratto di spiaggia, un po’ isolato, era stato attrezzato per il rave con tre camion: due per la musica techno sparata a tutto volume e uno per le bibite, come confermano alcuni testimoni.
Oggi la Procura di Venezia disporrà l’autopsia sul corpo di Nicole. L’esame autoprico comprenderà anche esami tossicologici, finalizzati ad accertare con precisione quali sostanze ha preso la ragazza prima di morire e l’eventuale relazione fra queste sostanze e il decesso. (ass)
L’uomo, un impiegato, ha vegliato la figlia insieme alla moglie nel reparto di Rianimazione per tutta la giornata, sperando che Nicole si risvegliasse dal coma. Ma quando i medici gli hanno detto che non c’era più nulla da fare, ha chiesto alla moglie di seguirlo ed è tornato a casa.
Quella che doveva essere una notte di sballo e spensieratezza si è trasformata in tragedia. Nicole e le amiche coetanee, anch’esse residenti nel capoluogo polesano, dopo aver assistito ai fuochi per la festa del Redentore in piazza San Marco, hanno deciso di andare al Lido al red’n’tor party. Qui le giovani hanno comprato della droga: una bustina di polvere di Mdma. Hanno sciolto quella polverina nei loro drink, forse alcolici, e Nicole ha cominciato a sentirsi male. Verso le 3 si è allontanata dalle amiche, appartandosi da sola. Poi, è caduta sulla spiaggia, priva di sensi. Quando le amiche hanno ritrovato Nicole, forse allertate da un ragazzo che ha visto il corpo a terra, la 16enne era già in coma.
Le ragazze hanno chiesto aiuto e dopo poco sono intervenuti i medici di un presidio mobile del Suem. Portata all’ospedale del Lido, Nicole è stata ricoverata in coma nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Dolo, perché all’ospedale dell’Angelo non c’era più posto. Verso le 18 di ieri, tuttavia, il cuore di Nicole ha smesso di battere.
Al rave sulla spiaggia del Lido, all’alba di ieri c’erano circa 2mila persone, arrivate sull’isola grazie al tam tam sui siti internet, con tanto di locandina, e via sms. Il tratto di spiaggia, un po’ isolato, era stato attrezzato per il rave con tre camion: due per la musica techno sparata a tutto volume e uno per le bibite, come confermano alcuni testimoni.
Oggi la Procura di Venezia disporrà l’autopsia sul corpo di Nicole. L’esame autoprico comprenderà anche esami tossicologici, finalizzati ad accertare con precisione quali sostanze ha preso la ragazza prima di morire e l’eventuale relazione fra queste sostanze e il decesso. (ass)
MA E MAI POSSIBILE CHE I GIOVANI PROPRIO NON VOGLIANO CAPIRE CHE I RAVE PARTY SONO FOLLIE PERICOLOSISSIME DOVE GIRA OGNI TIPO DI SCHIFEZZE LETALI?
E LE AUTORITA PERCHE NON VIGILANO AFFINCHE QUESTE FOLLIE COLLETTIVE NON VENGANO PROIBITE?
LA CENSURA DI SPLINDER
ECCO NUOVAMENTE IN AZIONE LA CENSURA DI SPLINDER CHE MI CHIUDE IL BLOG IN CONCOMITANZA CON LA CHIUSURA DEI BLOG DEI CAMERATI MAS E ORDA DOPO LA DELAZIONE DELL INFAME COMUNISTA "UMBELIZEIT"CHE NON SAPENDO CONTRAPORRE ARGOMENTAZIONI VALIDE AD I MIEI POST CORRE IGNOMINOSAMENTE NEL INVOCARE LA CENSURA DI SPLINDER DA AUTENTICO VIGLIACCO !CAMERATI LA BATTAGLIA CONTINUA:
BOIA CHI MOLLA E IL GRIDO DI BATTAGLIA
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