sabato 4 agosto 2012

ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI BRUNO MUSSOLINI,7 AGOSTO1941--7 AGOSTO 2012






Bruno Mussolini (Milano, 22 aprile 1918Pisa, 7 agosto 1941) è stato un aviatore italiano. Figlio terzogenito di Benito Mussolini e di Rachele Guidi, fu ufficiale della Regia Aeronautica, Medaglia d'Oro al Valore Aeronautico e due volte Medaglia d'Argento al Valor Militare.Grande appassionato di aerei, a Bologna ebbe come compagno di studi Federico Cozzolino con cui divise passione e lavoro nella Regia Aeronautica. A 17 anni fu il pilota militare più giovane d'Italia. Fu anche uno dei dirigenti della compagnia aerea Ala Littoria e l'ideatore della LATI, Linee Aeree Transcontinentali Italiane, che coprivano la tratta Italia-Brasile.
 I primi anni e la Campagna d'Abissinia
Nel 1936 durante la guerra d'Etiopia venne assegnato, assieme al fratello Vittorio, alla 14ª Squadriglia Quia sum leo, conosciuta anche come Testa di leone. In questa campagna si guadagnò una Medaglia d'Argento al valor militare[1].
Nell'agosto 1937 partecipò insieme ad Attilio Biseo, con uno dei Savoia-Marchetti S.M.79 alla corsa aerea Istres-Damasco-Parigi. Il suo aereo concluse la gara al terzo posto, dopo un atterraggio di fortuna all'aeroporto di Cameri[2]. Sempre con questa squadriglia, nel gennaio 1938 partecipò alla trasvolata Italia-Brasile.
Sempre assieme ad Attilio Biseo nel 1937 migliorò il primato di velocità sui mille chilometri, con carico di due tonnellate, ottenendo i 430 km/h. In questo frangente nacque la squadriglia dei Sorci Verdi, proprio da una battuta di Bruno Mussolini: ai presenti che criticavano gli S79 ribatté, infatti, "Storcete pure il naso. Quando gli S79 cominceranno a volare, vi faremo vedere i sorci verdi
 La guerra di Spagna e il duello aereo con Dickinson
Volontario in Spagna dal settembre 1937 al maggio 1938, Bruno Mussolini lanciò subito una pubblica sfida via radio ai piloti delle formazioni volontarie repubblicane, che venne accolto dal pilota statunitense Derek D. Dickinson, della formazione delle "Ali Rosse" (Alas Rojas).
Il 27 settembre i due piloti partirono rispettivamente da Palma de Maiorca (Bruno Mussolini, su un Fiat G.50[4]) e da Castellòn de la Plana (Derek Dickinson con un Boeing P26[5]). Assieme a loro volavano due ricognitori, a fare da padrini al duello. La quota prescelta erano i 1000 metri.
Inizialmente inquadrato dalle mitragliatrici di Mussolini, Dickinson fu ferito ad una mano e non poté sventolare la sciarpa bianca di resa. Con una disperata manovra riuscì a portarsi sopra l'aereo di Mussolini e ad inquadrarlo a sua volta con le mitragliatrici. A questo punto il pilota italiano agitò la sciarpa, avendo il suo motore una panna.
Al rientro, il caccia di Dickinson aveva ricevuto 326 colpi di mitra e il suo pilota era ferito ad una mano, mentre l'apparecchio di Mussolini dovette atterrare in planata, poiché piantato in asso dal motore.
Durante la Guerra di spagna, Bruno Mussolini fu decorato di una seconda Medaglia d'Argento.
La Seconda guerra mondiale e la morte
Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu assegnato al 47° Stormo Bombardamento Terrestre di Grottaglie (TA) e Il 1 giugno 1941 trasferito a Pisa gli fu assegnato il comando della 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), inquadrata all'interno del 46° Stormo con sede a Pisa.
A questa squadriglia erano stati assegnati i nuovi bombardieri quadrimotori Piaggio P.108B. Due mesi dopo, il 7 agosto 1941, proprio su uno di questi velivoli, perse la vita. I motori del suo aereo, mentre era in fase di atterraggio, subirono un brusco calo di potenza. Non riuscendo a riprendere quota l'aereo si schiantò poco dopo. Nell'incidente persero la vita anche il tenente pilota Francesco Sacconi e il maresciallo motorista Angelo Trezzini[9]. La salma di Bruno Mussolini fu trasportata da Pisa a Predappio con un treno speciale, tra due ali di folla ininterrotta, che salutava con il braccio teso, e alla presenza di alcuni ufficiali prigionieri della RAF, che vollero rendere omaggio al nemico caduto.
Recita così l'elogio che accompagna la Medaglia d'Oro al Valore Aeronautico conferita a Bruno Mussolini:
« Aviatore di tre guerre, già volontario in Africa ed in Spagna, trasvolatore dei deserti e di oceani, più volte consacrato all'eroismo nella breve parentesi di una giovinezza audace, materiata di fede e di amore, di passione e di battaglie. È caduto al posto di combattimento con negli occhi la gioia dell'ardire, mentre effettuava un volo di prova su di un nuovo apparecchio da bombardamento a grande raggio; una delle più recenti conquiste per le nuove battaglie e per le nuove vittorie, come sanno dare solo i pionieri e gli eroi. Volendo

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