giovedì 10 gennaio 2013

TARES: A GENNAIO NELLE NOSTRE CASE di Piero Puschiavo
 
 
 
Con la fine dell'anno arriverà la Tares che sostituirà la Tarsu o la Tia e che comporterà una maggiorazione di oltre il 33% nell’imposta per lo smaltimento dei rifiuti. Entrerà in vigore dal primo gennaio 2013 ma alla prima rata, ad aprile, ne seguiranno altre tre e spetterà ai Comuni deciderne le aliquote fissate da una punta massima di 40 centesimi al metro quadro. La Tares dovrà consentire ai Comuni di pagare anche l'illuminazione e la manutenzione delle strade, la Polizia locale e il verde pubblico.  Considerando che i tempi per emanare il regolamento previsto dalla legge Salva Italia (sic!) del 22 dicembre 2011 n. 214, sono stretti, è prevedibile che l’introduzione della TARES avverrà sulla base del  classico “metodo normalizzato” penalizzando quindi le famiglie più numerose.
Mentre all’estero le discariche sono oramai un ricordo in Italia si continua a crearne di nuove con tutto il disagio al seguito. Probabilmente ci si dimentica che gli impianti di smaltimento del Rifiuto Solido Urbano (rifiuto secco) attraverso la separazione del materiale, non hanno costi enormi ed oltre a creare qualche posto di lavoro sono i più efficienti nel riciclaggio delle materie. Purtroppo però si afferma che al centro sud sono le associazioni mafiose ad avere il controllo sui rifiuti quindi se i Magistrati antimafia si candidano al Palamento significa che lo Stato “fantoccio” subisce e la sua Difesa pulisce. Infatti, in molti casi, sono proprio i militari a fare gli spazzini e a pulire le strade dalla spazzatura anziché dalla criminalità.

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