venerdì 9 marzo 2012

Eccidi partigiani: CasaPound Italia ricorda la strage di Campagnola Emilia
Eboli: "Anpi responsabile dell'oblio di questa così come di tante altre stragi"
 
 
 
 

Reggio Emilia, 9 marzo – Nella mattinata di domani 10 marzo, intorno alle ore 10, Ca...saPound Italia Reggio Emilia deporrà una corona di fiori presso il cimitero di Campagnola Emilia sulle tombe di Maria Domenica Ghidini e Marisa Nicolini. Vittime, insieme a Umberto Nicolini e Flavio Parmiggiani, di un feroce eccidio partigiano avvenuto nella notte tra il 9 e 10 marzo 1945.

"Non è nostra abitudine scendere sul campo delle controversie storiche – dichiara Giorgio Eboli responsabile provinciale di CasaPound Italia Reggio Emilia – un campo che, soprattutto nel nostro territorio, è da oltre 60 anni monopolizzato dalla peggiore storiografia di regime. L'insensato attacco da parte del Pd su diktat dell'Anpi nei nostri confronti però, ci ha spinto a mettere in chiaro da che pulpito provengano certe farneticanti accuse che ci vengono mosse".

"Maria Domenica Ghidini e Marisa Nicolini – continua Eboli - figure centrali della nostra commemorazione, erano due ragazze poco più che diciottenni che, nella notte tra il 9 e 10 marzo del 1945, a guerra quasi finita, furono barbaramente stuprate, mutilate e uccise da un commando partigiano operante nella zona tra Rio Saliceto e Campagnola Emilia, perché trovate colpevoli unicamente della loro bellezza e della loro giovinezza. Una storia dimenticata, come tante della nostra zona dove parlare di simili aberrazioni è ancora oggi un tabù. Ci chiediamo quindi – conclude Eboli – con quale sfacciataggine i signori dell'Anpi, responsabili come minimo dell'oblio e dell'impunità di questa come di tante altre tristi vicende, possano rivolgere a noi, un'associazione di promozione sociale nata nel 2008 e composta perlopiù da giovani e giovanissimi, accuse tanto infamanti quanto non dimostrabili e chiederne addirittura, palesemente in contrasto con la Costituzione Italiana che tanto dicono di voler difendere, la negazione degli spazi di agibilità politica nella provincia reggiana".
 

La casa costerà il triplo per colpa dell’Imu Adesso ci toccherà pure rimpiangere l’Ici

Il passaggio dall'Ici a quell'Imu comporterà aumenti che in molti casi superano il 200%. Le leve principali della nuova imposta municipale sono in mano ai Comuni che sono intenzionati a utilizzarle tutte, innanzitutto alzando l’aliquota dell’imposta fino ai livelli massimi consentiti. I rincari delle aliquote, insieme all’aumento dei moltiplicatori, annullano l’effetto gli sgravi che il governo aveva introdotto per non colpire eccessivamente le famiglie



Roma - Se l’Ici era la tassa più odiata dagli italiani, tanto da spingere l’ex premier Silvio Berlusconi a sceglierla tra tutte le imposte quando si trattò di decidere il primo taglio fiscale, l’Imu, che prenderà il suo posto, è destinata a diventare il babau del contribuente italiano, visto che il passaggio dalla vecchio tributo a quello nuovo comporterà aumenti che in molti casi superano il 200%.
Le leve principali della nuova imposta municipale sono in mano ai Comuni che sono intenzionati a utilizzarle tutte, innanzitutto alzando l’aliquota dell’imposta fino ai livelli massimi consentiti.
Il Sole24ore ha anticipato le decisioni dei capoluoghi di provincia e il risultato è sconfortate per i contribuenti. I sindaci, che potrebbero anche aumentare le addizionali Irpef, sembrano intenzionati a concentrarsi sul mattone. È il caso di Milano e di Firenze dove l’aliquota sulla prima casa dovrebbe rimanere al 4 per mille, mentre quella «ordinaria» sugli altri immobili dovrebbe andare al 9,6 o al 10,6 per mille, con possibili sconti per le case date in affitto agevolato e penalizzazioni per gli edifici di banche e assicurazioni. Comunque più alta dell’aliquota di riferimento indicata dal governo nel decreto «salva Italia»: 7,6 per mille. Va peggio a Roma dove sulla prima casa l’aliquota andrà al 6 per mille e quella sugli altri immobili, commerciali e seconde case, al livello massimo del 10,6. Rincari anche in tutte le altre città. Torino 5 per mille e 9,8; Genova 4 o 5 e 10,6, fino a Caserta, 6 e 10,6 per mille.
I rincari delle aliquote, insieme all’aumento dei moltiplicatori (cioè la cifra che, moltiplicata per la rendita catastale aggiornata, dà l’imponibile) di fatto annullano l’effetto gli sgravi che il governo aveva introdotto per non colpire eccessivamente le famiglie (le detrazioni fino a 200 euro per le abitazioni principali più 50 euro per ogni figlio, fino a un massimo di 400 euro), in particolare per le case più grandi. Dal trilocale in su, si prospetta un rincaro di centinaia di euro l’anno anche sulle prime case.
Ma è sugli uffici, le case in affitto, sfitte e sugli immobili commerciali che si sentiranno gli aumenti più consistenti. A Milano un ufficio di 250 metri quadrati passerà dai 3.123,5 euro dell’Ici ai 9.595,4 dell’Imu. Più 207%. Aumento in percentuale ancora più marcato per i negozi (quasi 211%). Aumenti medi del 155% a Torino. Più che raddoppiata l’imposta a Firenze per case in affitto, negozi e uffici. Poco meno, intorno al 140%, i rincari romani. Sfiorano il 100% quelli di Genova.
Il conto che i contribuenti si apprestano a pagare è quello della partita tra governo ed enti locali sulla ripartizione delle risorse. A fronte di continui tagli ai trasferimenti, si è data la possibilità ai Comuni di compensare attraverso il fisco. Quindi con le addizionali e con l’aliquota Imu. Il termine dei municipi per presentare i bilanci preventivi del 2012 e quindi fissare l’imposta è stato spostato al 30 giugno, quindi fino ad allora sono possibili cambiamenti. Ma alcune decisioni sembrano già definite. Pochi giorni fa il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha ammesso che l’amministrazione «sta lavorando» alla definizione dell’aliquota sulla prima casa. Difficile quindi che resti al 4 per mille.
Tra gli effetti perversi della nuova normativa, il fatto che l’abolizione dell’Irpef sulle proprietà fondiarie (assorbita dall’Imu) premierà i proprietari degli immobili sfitti e penalizzerà chi dichiara un affitto. Ad esempio a Milano per i primi il rincaro sarà del 50% per i secondi del 207%. Se i Comuni non interverranno è un incentivo ad affittare in nero.

giovedì 8 marzo 2012

martedì 6 marzo 2012

LIBERI SUBITO

Omniroma-MARÒ, GIOVANI LA DESTRA: BLITZ NOTTURNO SOTTO AMBASCIATA INDIA (OMNIROMA) Roma, 06 MAR - «Nella notte un gruppo di militanti di Gioventù Italiana, ha affisso uno striscione e lanciato centinaia di volantini dinanzi l'ambasciata ind...iana con su scritto »I marò liberi subito«». È quanto dichiara Gianluigi Limido segretario romano di Gioventù Italiana movimento giovanile de La Destra di Storace. «Solidarietà assoluta verso i due fucilieri della marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trasferiti in un carcere di Kollam. La vicenda che vede protagonisti i due marinai italiani è veramente surreale: accusati di omicidio e imprigionati in India con la palese violazione del diritto internazionale e di tutte le norme civili che permettono un'adeguata difesa degli indagati. La polizia indiana non permette alla polizia italiana di collaborare alle indagini ed alla perizia balistica ed il ministro Terzi sta a guardare. La grande vittoria del sottosegretario De Mistura che alloggia in India a spese dei contribuenti da due settimane è stata quella di non far rinchiudere i due marinai assieme ai criminali comuni. L' azione del governo è palesemente inadeguata, gestita sin dall' inizio in modo dilettantesco dal Ministro tecnico che prima di accomodarsi faceva l'ammiraglio. Magari se si fosse trattato di un banchiere o di marines Usa sarebbero già stati sottoposti ad un giusto processo, nel rispetto delle regole e del diritto internazionale». aggiunge. red 061122 MAR 12




Marò: 200 militanti CasaPound ‘assaltano’
Ambasciata indiana.
 Roma, 6 Mar - Circa duecento militanti di CasaPound Italia hanno manifestato sotto l’Ambasciata Indiana a Roma per chiedere a gran
voce la liberazione dei due marinai italiani del reggimento ‘San Marco’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati in India. ‘I marò italiani non devono pagare l’arroganza dei banchieri. Liberi subito’
e ‘Non tutti gli italiani sono servi come i loro politici” alcuni degli
striscioni srotolati davanti alla sede diplomatica di via XX Settembre.
”L’inerzia della Farnesina sulla vicenda dei due marò è uno schiaffo
all’Italia. Il governo avrebbe dovuto reagire con una diversa determinazione e aprire una crisi diplomatica pur di riportare a casa i due militari italiani – sottolinea CasaPound Italia -
Consentire all’India di arrestarli senza reagire significa di fatto rinunciare alla propria sovranità: un atteggiamento in linea con il peso che il nostro paese, vittima di un esecutivo più interessato alle sorti delle banche che ai problemi dei cittadini, ha ultimamente sullo scacchiere internazionale. Ci sono però degli italiani che non ci stanno, e i militanti di CasaPound Italia sono tra questi. Per questo motivo oggi siamo qui a manifestare e, se la situazione non si dovesse sbloccare in fretta, siamo pronti a tornare ancora più numerosi per chiedere la chiusura dell’ambasciata e il rientro in paria dell’ambasciatore”’.

lunedì 5 marzo 2012

IL CORTEO SPIAZZA TUTTI

5 mar 2012
La grande manifestazione che sabato 3 marzo ci ha visto sfilare in corteo a Roma ha riscosso grande interesse anche nel mondo politico.
Evidentemente abbiamo colpito nel segno con le nostre proposte, la lucida disamina di un momento storico che deve aggregare le varie anime della italiana, per restituire dignità alla nostra storia e ai cittadini esautorati dei loro diritti di elettori da un governo che non hanno votato. C’è un sentimento trasversale che dobbiamo intercettare, così come vanno intercettati i voti di tutti quei cittadini che oggi non si sentono rappresentati e sono alla ricerca di una vera “casa politica”.
Numerose e importanti le reazioni sia a livello parlamentare sia di carattere locale. La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha tenuto a sottolineare come “nel Lazio La Destra è un alleato solido e concreto che sta contribuendo al governo della Regione” evidenziando come “la voce di dissenso che Storace ieri ha saputo raccogliere non va ignorata, rappresentando un momento di espressione democratica e di partecipazione nel Paese”.
Significativo anche il commento del presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, che ha invece espresso felicità per la “grande partecipazione popolare” del corteo, evidenziando come “in questo momento storico di grande confusione, è importante trasmettere dei messaggi chiari ai nostri elettori” soffermandosi sulla “grande coerenza rispetto ai valori e alle idee che hanno accompagnato il centro-destra italiano sin da ‘94”.
Il vice presidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti, ha invece dichiarato come “è evidente che una manifestazione politica molto partecipata come quella promossa da Storace non può passare inosservata” E ancora “la Destra è certamente un movimento democratico a cui va portato rispetto”.
A livello parlamentare, di rilievo l’intervengo di Giorgia Meloni, deputato Pdl, che si è così espressa: “Se La Destra porta in piazza tanta gente, il Popolo della liberta’ deve saperci fare i conti. Lo sbilanciamento del dibattito politico verso il Centro rischia di diventare una
trappola per un partito a vocazione bipolare come il nostro. Siamo stati e restiamo figli di una forte richiesta di cambiamento rispetto agli schemi partitocratici della prima repubblica.
Appiattimenti su disegni neocentristi rischiano di snaturarci e di farci perdere consenso e ruolo”. E altrettanto significativo quanto detto dal deputato Pdl, Fabio Rampelli: “Esiste in Italia una forte domanda di destra, di chiarezza, di coraggio, di coerenza, di politica che trova consensi nel partito di Storace e in genere nell’ ex elettorato di Alleanza nazionale, così come al nord nella Lega di Bossi”. E ancora: “Un partito che si fonda sul matrimonio tra un centrodestra e una destra – sottolinea Rampelli – deve preoccuparsi maggiormente di interpretare gli umori e le aspettative di questi milioni di elettori. Non esistono solo i partiti di derivazione democristiana. Storace ieri ha dimostrato che c’è una domanda di cambiamento della politica italiana che viene da destra”.
Il senatore Andrea Augello ha invece affermato che “quella piazza rappresenta la
premessa di potenziali conseguenze di qualche rilevanza per i rapporti di forza nel centrodestra, stante la difficoltà con cui il Pdl continua ad attraversare l’ attuale fase politica”.
Anche il senatore del Pdl, Cursi, ha avuto parole di elogio per il corteo di sabato: “Giudico importante l’ iniziativa della manifestazione de La Destra che ha mostrato ancora un volta, qualora ve ne fosse stato bisogno, il grande seguito di gente appassionata che ha il presidente Storace”.
Per Gennaro Malgieri del Pdl «Chi fosse tentato, dopo la manifestazione romana de La Destra, di derubricare il movimento guidato da Francesco Storace come residuale ed irrilevante politicamente si sbaglierebbe di grosso. Sbaglierebbero soprattutto gli ex-missini ed ex-An che, smarriti in una crisi identitaria, non hanno ancora compreso che la ricomposizione di antiche fratture è il contributo migliore che potrebbero dare al rafforzamento del centrodestra. Sbaglierebbe anche il Pdl, ondivago e giustamente preoccupato per le difficoltà che deve affrontare, se non tenesse nel giusto conto quanto La Destra oggi rappresenta ed il contributo, non solo elettorale, che può dare. A Storace credo che vada riconosciuto il merito della coerenza e del coraggio politico. Spero che tutte le forze del centrodestra, ed in particolare chi ha fatto parte di An, si impegni per ricominciare un cammino unitario non certo nel segno del nostalgismo, ma di una proposta innovativa».
Mentre Gianfranco Rotondi, componente dell’Ufficio politico del Pdl afferma: «I ventimila che hanno sfilato con Storace sono un pezzo di Roma e di Italia di cui il Pdl deve tener conto quali che siano le scelte future».
Secondo il segretario dell’Adc, Francesco Pionati “il successo della manifestazione di
Storace faccia riflettere il Pdl su Governo e alleanze. Monti va forte nei salotti europei ma in Italia crescono disoccupazione e povertà”.
Anche la sinistra non ha potuto che accettare il grande risultato di sabato. Il Pd attraverso le parole del consigliere regionale Marco Di Stefano ha affermato che “Alemanno ha un problema in più in vista delle prossime elezioni, un bel problema grosso alla sua destra: Storace”.
Sono di assoluto interesse e fonte di soddisfazione le affermazioni di Roberto Buonasorte, responsabile dell’organizzazione del partito e consigliere regionale: “E’ decisamente iniziata una nuova stagione, il corteo di ieri, che ha visto un grande popolo stringersi intorno a Francesco Storace, sta a dimostrare che c’ e’ uno spazio enorme per La Destra in Italia. Chi pensava che tutto fosse finito con il tradimento di Gianfranco Fini si sbagliava di grosso, anche chi pensava di rappresentare quella idea in un contenitore piu’ vasto probabilmente aveva fatto male i calcoli”. Queste invece le parole di Gabriele Limido, capo della segreteria politica del partito, rispetto al corteo: ”In particolare, ha colpito come alla manifestazione abbiano partecipato anche tante persone che a lungo hanno militato nel Msi e in An, e che oggi dopo la diaspora di Fini hanno trovato evidentemente casa ne La Destra di Storace”. Altrettanto importanti le parole del commissario della federazione di Roma Capitale e capogruppo in Campidoglio, Dario Rossin, che ha invece precisato come “Roma ha risposto in maniera
importante alla grande mobilitazione nazionale, contribuendo in modo
determinante ad accogliere una folla che non si vedeva dal 1992, da
tangentopoli. Tantissimi i militanti della Capitale che hanno preso parte a
un corteo ordinato e festante, che ha sfilato per le vie di Roma tra gli
applausi dei cittadini e dei commercianti, mai intimoriti dalla nostra gente.
Abbiamo lanciato tante idee e una piattaforma su cui
discutere con il centrodestra, a significare che il nostro movimento è
propositivo e aperto al dialogo”.

venerdì 2 marzo 2012

SIGNORAGGIO, ALTA FINANZA, GOVERNO MONTI. INTERVISTA AD ADRIANO TILGHER


Ho rilasciato questa intervista sul signoraggio bancario ed il governo Monti, in occasione dell'apertura della campagna per la presentazione della legge di iniziativa popolare sul signoraggio bancario che il partito si appresta a lanciare in base alle indicazioni emerse nel recente Congreso di Torino. E' una campagna che riveste una particolare importanza in questo delicato momento perchè solo attraverso questi radicali mutamenti della realtà monetaria si possono risolvere i gravi problemi che ci affliggono in questo periodo: debito pubblico, scarsezza di liquidità, carenza di sovranità... Questo è solo l'inizio poi vanno aggiunte altre tre o quattro iniziative per il breve e medio termine che vanno poi solidificate per il lungo termine. Iniziamo a parlarne ed a realizzarle."
Adriano Tilgher
A fronte dell'assenteismo politico-istituzionale rispetto al tema del potere finanziario che incombe sui cittadini, si è sviluppata recentemente - anche grazie allo scambio di informazioni su internet - una presa di coscienza civile sul tema. Il partito La Destra intende oggi interpretare questa istanza del popolo, impegnandosi concretamente a contrastare il fenomeno del signoraggio bancario con una proposta di legge che verrà presentata dal suo Segretario Nazionale Francesco Storace il prossimo 4 dicembre, in un convegno presso la sede della Provincia di Pesaro-Urbino. Agenzia Stampa Italia ha incontrato Adriano Tilgher, responsabile del Dipartimento per il Programma de La Destra, per sviscerare cosa si cela dietro quella che lui stesso definisce una "parola magica", ovvero il signoraggio, e per conoscere inoltre la sua opinione sul nuovo governo tecnico.

Gentile Tilgher, chi è minimamente avvezzo alla ricerca di informazioni su internet, ne avrà sentito senz'altro parlare; tuttavia, in pochi hanno approfondito l'argomento e sanno cosa si intende tecnicamente per signoraggio bancario. Può spiegarcelo lei?

Per signoraggio bancario oggi si intende la differenza tra il costo di emissione (incisione e tipografia) e distribuzione della carta moneta ed il suo valore facciale. Tale valore appartiene a chi batte la moneta. I gravi problemi dell’economia moderna derivano dal fatto che la moneta non viene più emessa dalle nazioni e dai loro governi ma viene emessa da istituti bancari privati che la addebitano agli stati, per cui i cittadini di una nazione risultano indebitati già dalla nascita a causa di questo assurdo meccanismo di esproprio di sovranità compiuto da una classe sedicente politica corrotta ed incapace. Questa espropriazione è ancora più incomprensibile se si considera che il valore del denaro è dato dal fatto che un popolo lo accetta in quanto tale non essendoci più equivalente in oro o valuta pregiata depositato da nessuna parte. Per capire meglio: è come se ordinassimo in tipografia dei fac-simile di soldi ed il tipografo invece di farci pagare il costo di stampa ci facesse pagare il valore facciale. Questo meccanismo perverso ha generato il debito pubblico.

Eppure c'è chi non attribuisce al signoraggio responsabilità di generare debito pubblico, in quanto gli Stati incamerano sotto forma di imposte gran parte dei redditi dalle banche centrali...

Il fatto che gli Stati debbano restituire alle Banche Centrali, che, lo rammento, sono istituti privati, il valore facciale dei soldi emessi più gli interessi è di per se elemento chiaro a spiegare che il debito pubblico diventa fittizio in quanto registrazione di un debito inesistente. Questo debito inesistente lo rendono però reale indebitandoci una seconda volta (e quindi raddoppiando il valore del debito) attraverso l’emissione di titoli che in parte vengono assorbiti dalle banche ed in parte dai privati. Quanto alle tasse pagate dalle banche centrali mi pare naturale che degli istituti privati paghino le tasse come tutti i comuni mortali e come tutte le società private.

A suo avviso, a cosa è da ricondurre il totale disinteresse dei maggiori partiti politici italiani circa il tema del signoraggio bancario, se esso costituisce un problema così preminente per la nostra economia?

Il professor Giacinto Auriti, uno dei più grossi studiosi di questa materia, sosteneva che i politici nostrani sono i “camerieri dei banchieri”, intendendo in tal modo che la classe politica è pressoché totalmente asservita ai banchieri ed ai detentori delle risorse. Questo spiega la disaffezione della gente nei confronti della politica ormai decaduta al rango di semplice amministrazione dell’esistente.

Storace, Segretario del suo partito, ha annunciato che presto vi farete carico di una proposta di legge che lancerete nella forma di petizione popolare. Quali sono i contenuti di questa legge che gli italiani saranno chiamati da voi a sottoscrivere?

E’ una legge molto semplice che stabilisce all’art. 1 che la moneta appartiene al popolo, concetto ovvio soprattutto se si considera che la moneta oggi ha valore solo in quanto un popolo la accetta come tale, non essendoci più riserve né auree né di altro genere, e negli articoli successivi si introduce e regola il “conto personale di cittadinanza” su cui attribuire ad ogni cittadino “pro quota” il valore di emissione man mano che viene battuta moneta secondo una distribuzione paritaria. La Banca d’Italia gestisce questi conti e ne accredita il valore delle attività svolte mediante l’utilizzo di tale disponibilità. Questo valore viene accreditato sul conto personale di riferimento del cittadino in base ad opportuni regolamenti.

Durante il suo intervento all'ultimo Congresso Nazionale de La Destra ha definito "un crimine contro l'Italia" l'elezione di Monti a Presidente del Consiglio. Può motivarci questa affermazione così forte?

Il sistema di potere dell’alta finanza, che si è andato rafforzando sempre più, dopo aver vinto l’ultimo conflitto mondiale, è entrato in crisi e non è più capace di controllare e gestire quell’enorme quantità di carta, rappresentata dai soldi, dai titoli, spazzatura e non, dalle azioni ecc.
su cui ha basato il proprio potere. L’Italia in questi mesi ha fatto due pesanti finanziarie, la Borsa, altro mercato fittizio che, se vuole rimanere detassato, deve necessariamente essere regolamentato in modo totalmente differente, in pochi giorni ha divorato cifre più grosse delle due finanziarie messe insieme. Attribuire il Governo a un uomo delle banche quale è Monti vuol dire cedere le armi di fronte al nemico. Questo dimostra ancora una volta, se ce ne era bisogno, l’inconsistenza della classe politica italiana, la sua incapacità ed il suo asservimento. Cedere al “nemico” il destino della Nazione vuol dire farci saccheggiare e ridurre ancora di più i margini di sovranità.

Quali i provvedimenti che lei più teme il nuovo Governo possa varare a discapito dei cittadini?

La principale preoccupazione è che qualunque cosa questo governo deciderà di fare non servirà a risolvere il problema, ma servirà solo a prendere un po’ di tempo per poi giungere al “redde rationem” più tardi. Nel frattempo però ci avranno alleggerito un po’ le tasche e soprattutto avranno venduto ai soliti noti un’altra parte del nostro patrimonio nobile. L’Italia è una Nazione ricca di storia, di cultura, di capacità creative, di geni, questa ricchezza non ha prezzo va solo valorizzata e messa in campo: ma questo può farlo solo la Politica, ovviamente quella con la p maiuscola, che oggi sulla scena pubblica non si vede.

A proposito di crisi, lei sostiene che essa sia la testimonianza del fallimento dell'attuale sistema finanziario. Davvero crede che il liberismo stia spirando?

Come il comunismo, anche il liberismo sta implodendo. I due mostri ereditati dai secoli precedenti si stanno eliminando da soli per il bene dell’umanità. Certo, come dimostra il comunismo, non finiranno in ventiquattro ore, sarà una lunga agonia con tremendi colpi di coda e ritorni di fiamma, ma il peggio per l’umanità è passato. Che il comunismo sia stato un mostro non credo abbia bisogno di dimostrazioni, per il liberismo basta pensare alla situazione nel mondo, alle guerre cosiddette di pace, ai milioni di morti per fame mentre in altre zone del pianeta si distruggono le derrate alimentari, ai bambini soldato, ai tremendi esodi di interi popoli sradicati, alla distruzione dell’ecosistema, alla corruzione e via di questo passo.

In virtù di una crisi del sistema così profonda e dello sfaldamento delle contrapposizioni ideologiche del secolo scorso, ritiene vi siano oggi le condizioni affinché un trasversale fronte antagonista possa far breccia tra gli italiani? Se sì, ritiene che questo processo possa passare anche attraverso un partito dal nome La Destra?

Sicuramente è il momento di nuove aggregazioni. Orfani delle grandi ideologie, massacrati dalla globalizzazione, in particolare dei mercati, privati dei più elementari valori della convivenza civile, in nome dell’interesse e del dio denaro, oggi sentiamo il bisogno di idee, di una nuova sintesi che sappia rendere omogenei i percorsi di chi da differenti esperienze abbia percepito il nuovo fronte di scontro. Oggi non esiste più est contro ovest, né destra contro sinistra, oggi il confronto è fra nord e sud, tra i detentori delle risorse, sempre meno numerosi e sempre più ricchi, ed i popoli sempre più insoddisfatti e sempre meno consapevoli. La Destra ha al suo interno molta gente che ha percepito i nuovi aspetti del confronto politico, lo stesso fatto che siamo l’unico partito in Italia che propone una legge sul signoraggio bancario prova come si possa gradualmente arrivare tutti alle stesse conclusioni. Certo, il nome può essere un ostacolo, ma viviamo in epoca di grandi e rapide evoluzioni per cui i nomi possono cambiare. Siamo andati al congresso con una concreta idea di rimettere in discussione il nome, ma il precipitare della situazione ci ha fatto rinviare il problema.

giovedì 1 marzo 2012

SALVATE LA GENTE NON LE BANCHE

Bce, 529 miliardi alle banche
Non un euro andrà a
imprese

Maxiprestito dalla Banca centrale agli istituti, 139 a quelli italiani. Ma tutti li useranno per pagare il debito degli Stati


Le banche italiane lo giurano: "Con quei soldi aiuteremo l'economia". Ma gli imprenditori già sospettano che i 529 miliardi di euro piovuti a pioggia dalla Banca centrale europea sugli istituti di credito europei (139 a quelli nostrani) finiranno per ingrassare le casse e gli investimenti di chi quei soldi li ha chiesti e non, come sarebbe logico, a chi "fa il mercato" e contribuisce alla crescita economica, non finanziaria.
La finanza sorride - L'inizione di liquidità della Bce è stata importante, tanto più che segue di pochi mesi i 490 miliardi erogati a 523 banche europee. Questa volta i miliardi sono stati 529, per 800 istituti, un finanziamento a tasso agevolato dell' 1% (Ltro). La domanda italiana è stata di 139 miliardi: 24 per Intesa Sanpaolo e 12,5 circa a Unicredit, 6 circa a Ubi Banca, 3,5 a Banco Popolare, 3, 5 a Mediobanca. L'alta finanza ha sorriso, con lo spread Btp-Bund sotto i 340 punti mentre il ministro dello Sviluppo Corrado Passera (ex Intesa Sanpaolo) ha definito la Bce di Draghi "molto saggia e fortunata".
L'economia no - "Utilizzeremo la liquidità della Bce per finanziare imprese e famiglie" è la promessa di Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Associazione Banche Italiane (Abi), ma la sensazione è che la maggior parte degli istituti possa parcheggiare i finanziamenti presso la Bce oppure investendo in titoli di Stato visti i cali di rendimento. Un articolo di Micaela Osella su Panorama.it passa in rassegna le previsioni di vari analisti finanziari internazionali secondo cui quello che è stato preso in prestito servirà per pagare il debito degli Stati e non per dare ossigeno e credito alle aziende indebitate, boccheggianti o nascenti.