Banche e politici gli sciacalli del
terremoto
A noi aumentano la benzina, gli istituti di credito non rinunciano alle commissioni sui bonifici e i politici si tengono il doppio stipendio
Bisogna aiutare i terremotati. Hanno perso tutto. Casa e lavoro. Il sistema produttivo delle zone colpite è in ginocchio e il governo trova subito una soluzione come dire, "montiana" per aiutarli: aumentare le accise sulla benzina di due centesimi e rinviare a settembre, solo per i terremotati, il pagamento di quella miriade di balzelli imposti dal governo. A partire dall'Imu. Insomma, la prima risposta è stata quella di aumentare le tasse. Insomma, il terremoto devono pagarlo tutti gli italiani. Inclusi, alla fine, chi ha perso tutto. Daalle prime misure adottate dal governo si capisce che intende fare tutto tranne mettere mano alla spesa pubblica e agli sprechi. Tra gli sprechi c'è sicuramente il doppio stipendio che molti politici emiliani si portano a casa.
Doppio stipendio La legge 267 del 2000 permette agli eletti di raddoppiare lo stipendio cumulando l'impegno da consigliere comunale o provinciale con quello che di fatto non esercita più. Nel caso di un insegnante passato in politica, per esempio, in Emilia i Comuni pagano non solo il gettone di presenza ma anche lo stipendio da professore anche se il politico in questione non ha mai messo piede in aula. E poi ci sono le banche. Che, neanche davanti a situazioni di emergenza come questa, neanche davanti alla parola solidarietà, rinuncia ad incassare le commissioni sui bonifici dei donatori. Per cui si crea l'incresciosa situazione di persone che, già sotto pressione per la pesante situazione economica, decidono di fare delle donazioni, ma si trovano costretti a dover versare anche l'obolo della commissione alle banche (soprattutto se sono diverse da quelle in cui donatore ha un conto). Ma almeno in situazioni come queste le banche, e non solo non sempre i cittadini, potrebbero mettere da parte i propri interessi.
http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1028239/Banche-e-politici--gli-sciacalli-del-terremoto.html
Doppio stipendio La legge 267 del 2000 permette agli eletti di raddoppiare lo stipendio cumulando l'impegno da consigliere comunale o provinciale con quello che di fatto non esercita più. Nel caso di un insegnante passato in politica, per esempio, in Emilia i Comuni pagano non solo il gettone di presenza ma anche lo stipendio da professore anche se il politico in questione non ha mai messo piede in aula. E poi ci sono le banche. Che, neanche davanti a situazioni di emergenza come questa, neanche davanti alla parola solidarietà, rinuncia ad incassare le commissioni sui bonifici dei donatori. Per cui si crea l'incresciosa situazione di persone che, già sotto pressione per la pesante situazione economica, decidono di fare delle donazioni, ma si trovano costretti a dover versare anche l'obolo della commissione alle banche (soprattutto se sono diverse da quelle in cui donatore ha un conto). Ma almeno in situazioni come queste le banche, e non solo non sempre i cittadini, potrebbero mettere da parte i propri interessi.
http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1028239/Banche-e-politici--gli-sciacalli-del-terremoto.html

















L’ultima volta che ho incrociato lo sguardo di Gianfranco Fini è stato a un semaforo. Io aspettavo l’autobus e lui era nella sua auto blu, sulla corsia interna di via Gregorio VII, a Roma. Ci siamo guardati un istante. Giusto il tempo di riconoscerci reciprocamente (così, almeno, spero, perché forse l’ho riconosciuto solo io, non riconoscendo nulla di ciò che era stato lui). Era stato, lui, quanto di peggio la destra potesse essere in un’Italia attardata negli anni 70 del secolo scorso. Era banale e normale. Non capiva la Voce della fogna. Non sapeva neppure chi fosse Alain de Benoist. Non apriva un libro e predicava il Fascismo del Duemila. Diocenescampi quant’era ordinario Fini, specie in tema di fascismo (a proposito: i ragazzi di CasaPound, oggi, sbagliano con “fascismo del Terzo millennio”, rischiano di restare nel solco di Fini). E se fosse utile scovare le stupidaggini ideologiche, in quel leader – così incrostato di destrismo, dove tutto il cascame della propaganda piccolo-borghese vi faceva alloggio – basterebbe svelarne la biografia: dalle simpatie per i regimi sudamericani alle gite da Saddam Hussein, fino ad arrivare alla campagna contro gli immigrati. Lo ricordo come fosse oggi, così comiziava a Montesilvano: “Devono imparare l’uso del sapone”. 
