martedì 3 luglio 2012

NON PARLATE PIU’ DI EVASIONE FISCALE

3 lug 2012



Credo che ci voglia qualche italiano di buona volontà pronto a manifestare clamorosamente contro l’omertà. Esiste un ministro, Corrado Passera, che finora solo qualche giornale aveva indicato come indagato per frode fiscale. In pratica, direbbe Monti che non lo dice, un evasore. Ministro di un governo che dice di puntare tutto nella lotta all’evasione fiscale. Non ne parlate più, per favore, non sareste credibili finché Passera rimane al suo posto.
Anche a me sei anni fa capitò di leggere dell’apertura di un’indagine nei miei confronti.
Come dice Passera, non ne sapevo nulla dalla magistratura. In queste settimane, forse finisce il mio calvario.
Passera, a differenza di quello che feci io, non si dimette.
Il mio presidente del Consiglio di allora, Berlusconi, non voleva che mi dimettessi.
Il presidente del Consiglio di Passera, Monti, sta zitto. Sennò, porta sfiga, penserà anche il ministro sotto inchiesta.
Ma non e’ tempo di battute. E’ tempo di trasparenza.
Anche perché da ieri sera si sa che la notizia dell’indagine e’ vera.
Corrado Passera deve dimettersi e attendere l’esito dell’inchiesta. E se larghissima parte della politica – con la solitaria eccezione dell’Italia dei Valori – sta in silenzio, il motivo non sta solo in un garantismo che semmai andrebbe rivendicato e non taciuto. Se stanno zitti non e’ solo perché temono che il meccanismo prima o poi riguarderà anche i muti di oggi. No, molti tacciono perché vedevano in Passera l’alfiere di un disegno politico neocentrista in cui trovare accoglienza, ospitalità, riciclaggio.
Tacciono i grandi partiti, finora non ha parlato neppure Beppe Grillo. Curioso, no? E’ la forza straordinaria delle banche. Dobbiamo contrapporre loro la forza popolare. Chi va a contestare l’evasore?

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