venerdì 16 novembre 2012

La bimba è gravemente malata, ma l'Inps
revoca l'indennità di 570 euro ai familiari

di Massimo Rossignati
VERONA - Se l’Inps taglia sulla pelle di una bambina di 10 anni. Accade a Verona, dove questa mattina la madre della piccola, accompagnata dai responsabili veronese e nazionale di Federcontribuenti, protesterà davanti agli uffici dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. È la storia di una bambina veronese, adottata dai genitori in Sudamerica alcuni anni fa: se mangia carne o legumi rischia di avvelenarsi. E per questo la sua crescita muscolare è deficitaria e lei ha bisogno di assistenza.

«Ma l’Inps di Verona ha deciso nei giorni scorsi di revocarle l’indennità di frequenza – fanno sapere dalla Federcontribuenti di Padova a cui si è rivolta la famiglia veronese -, destinata ad assisterla a scuola, e quella di accompagnamento». In totale, si parla di una somma di 570 euro al mese, vale a dire neanche 7 mila euro l’anno. Una cifra inferiore allo stipendio mensile di qualche dirigente statale.

È la legge della spending review, che taglia ai deboli e non ai forti: la Corte Costituzionale ha stabilito con sentenza 223 dell’11 ottobre scorso che il taglio agli stipendi dei magistrati e alle retribuzioni dei dirigenti pubblici che superano i 90 mila euro è “incostituzionale”. Non è “incostituzionale”, invece, tagliare 7.000 euro all’anno ad una famiglia alle prese con questi problemi.

«Soldi che per l’Inps rappresentano una briciola insignificante, mentre per quei genitori sono l’àncora di salvezza, la possibilità per garantire alla figlia un’insegnate di appoggio od un fisioterapista – sottolinea Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti -. La bambina è affetta da una sindrome rarissima, una patologia che ne compromette lo sviluppo cognitivo a causa di una intolleranza alle proteine animali: se ingerisce carne o legumi rischia di avvelenarsi il sangue fino a morire. La piccola - a causa della malattia genetica, che in letteratura medica è descritta in appena 5 altri casi nel mondo - ha una crescita muscolare insufficiente. La madre è costretta ad acquistare il cibo per la piccola in farmacia, dove gode del sostegno dell’Ulss, ma nonostante questa delicata situazione l’Inps di Verona non trasmette più l’assegno di indennità di frequenza scolastica. Perché i medici non conoscono la patologia per cui la piccola paziente è in cura al centro delle malattie metaboliche infantili presso la pediatria di Padova. È inaccettabile che la spending review colpisca le persone più deboli».

Una vicenda che arriva, tra l’altro, dopo i casi delle bambine affette da malattie metaboliche delle provincie di Padova e Vicenza portate alla luce da Federcontribuenti il mese scorso. «Sono storie che fanno male – conclude il presidente Paccagnella – perché colpiscono i più indifesi. Fortunatamente, proprio ieri è arrivata la raccomandata alla famiglia di una bambina di Vicenza, anche lei gravamnente, con la quale l’Inps ha comunicato la riapertura del caso e la riassegnazione dell’indennità. Speriamo che presto facciano altrettanto gli uffici dell’istituto di Verona e Padova. È inaudito e inaccettabile che questi tagli di bilancio colpisca le persone più deboli».

http://www.gazzettino.it/nordest/verona/la_bimba_gravemente_malata_ma_inps_revoca_indennit_di_570_euro_ai_familiari/notizie/232050.shtml

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