mercoledì 14 novembre 2012

MONTI MINA L'INDIPENDENZA NAZIONALE



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Questi signori giocano con l'indipendenza nazionale, con la sovranità del nostro popolo e lo fanno usurpando cariche costituzionalmente rilevanti. Per tutta la giornata di ieri abbiamo chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, di prendere le distanze dalla strombazzata riunione di una consorteria solitamente riservata come il gruppo Bilderberg, di cui si e' fatto sapere che avrebbe dovuto discutere a Roma in queste 48 ore del commissariamento di Italia, Grecia e Spagna, gli anelli deboli della catena europea.
Il capo del governo, al momento in cui scriviamo, si e' ben guardato dallo smentire alcunché; del resto, e' universalmente riconosciuta la sua appartenenza a quel mondo di finanzieri, banchieri, speculatori che decide sui destini del mondo all'interno delle loro riunioni oscure.
Ma dal presidente del Consiglio della Repubblica italiana pretendiamo trasparenza e garanzia di spirito nazionale. Cospirare contro il proprio popolo e' tradimento ed e' l'accusa che andrebbe mossa se davvero risultasse ancora la sua partecipazione a quelle trame mentre e' incaricato di un servizio pubblico quale e' la guida del governo.
Assieme a lui, fanno da membri di quel tristissimo e importantissimo consesso altri ministri del governo tecnico, si parla del solito Passera, della Fornero, della Severino, di Profumo. Se tutto questo e' vero - e auspichiamo che non lo sia per amor di Patria - e' peggio della P2, così come ci venne dipinta per tanti anni. Qui ci sarebbero le manovre per distruggere una Nazione già allo stremo sotto i colpi inferti dall'Europa a velocità tedesca.
Il gruppo Bilderberg pretende di decidere il destino e le ricette da ingoiare per milioni di cittadini ed interi sistemi economico-produttivi già vessati oltre ogni limite. Minacciano ulteriori riforme strutturali da imporre a strati sociali già abbondantemente martoriati. Sono le tecnocrazie che pretendono di decidere in luogo delle democrazie. Tocca ai popoli reagire ai soprusi della finanza globale. Noi non ci stiamo a vendere la dignità nazionale.

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