lunedì 8 aprile 2013

Lavoro: oltre 1 milione di licenziamenti nel 2012

I suicidi e la criminalità aumentano, ma ora non chiediamoci il perché - I politici, intanto, continuano la loro stupida "faida"







dati ufficiali, che ci arrivano direttamente dal Welfare, indicano un deciso peggioramento rispetto al 2011, +14%

L’Italia è alla deriva. Della famosa riforma Fornero, quella del lavoro per intenderci, la legge n.92 del 2012, entrata in vigore lo scorso luglio, si attendono ancora i benefici. Ormai è chiaro, questi, non arriveranno mai. E intanto, il Belpaese casca a pezzi. I suicidi aumentano, la gente muore di fame, la criminalità è all’ordine del giorno. Il fine, come si dice, purtroppo, giustifica i mezzi.
Nell’arco del 2012, infatti, i licenziamenti hanno superato quota un milione (1.027.462), con un aumento del 13,9% rispetto al 2011 (quando sono stati 901.796). Un dato a dir poco allarmante, catastrofico. I dati ufficiali, arrivano direttamente dal Welfare. Su oltre 10,2 milioni di rapporti di lavori attivati, oltre 10,4 milioni sono cessati, nel complesso, tra dimissioni, pensionamenti, scadenze di contratti e licenziamenti.
Nell’ultimo trimestre del 2012, i licenziamenti sono aumentati del 15,1% rispetto al 2011. Le nuove assunzioni, inoltre, sono state oltre 2,2 milioni, con un calo del 5,8% rispetto allo stesso trimestre 2011. Assunzioni che corrispondono a poco più di 1,6 milioni (1.610.779) di lavoratori interessati, in ampio decremento: l’8,2% in meno rispetto al quarto trimestre del 2011, con valori negativi maggiori tra i giovani (-13,9% e -10,9% rispettivamente tra i 15-24enni e i 25-34enni).
La crisi è sempre più evidente, ma i politici italiani, non contenti, continuano la loro faida interna. In tutto questo, a rimetterci, i cittadini italiani. Senza nessuna speranza e senza un euro. La situazione generale, è diventata intollerabile. 
Federico Colosimo

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