lunedì 30 aprile 2012

30 Aprile 1945 – In ricordo di Giuseppina Ghersi



Ricorre il sessantasettesimo anniversario della morte di Giuseppina Ghersi. Per molti, fino a qualche anno fa, questo cognome risultava sconosciuto e privo di qualsiasi collegamento, ad eccezione di una copia di denuncia presentata alla Questura di Savona nel 1949.
Giuseppina Ghersi, una bambina di appena quattordici anni, fu pestata, stuprata e giustiziata dai partigiani comunisti con l’accusa di essere al servizio del Regime Fascista. La famiglia Ghersi, che viveva a Savona e gestivano un negozio di ortofrutticola, non era neppure iscritta al Partito Nazional Fascista. Studentessa delle magistrali alla “Rossello” fu premiata direttamente da Benito Mussolini per aver svolto con merito un concorso a tema. Questa la sua condanna.
La mattina del 25 aprile 1945, Giuseppina Ghersi fu sequestrata in viale Dante Alighieri, da tre partigiani comunisti, e portata nei locali della Scuola Media “GuidoBono” a Legino, adibito a Campo di Concentramento per i fascisti. Gli tagliarono i capelli e le cosparsero la testa di vernice rossa. Fu pestata a sangue e seviziata per giorni, tutto questo sotto lo sguardo impietrito dei genitori, anche loro deportati e imprigionati. Il 30 aprile, Giuseppina Ghersi, fu giustiziata con un colpo di pistola alla nuca e il corpo gettato, insieme ad altri, davanti al cimitero di Zinola. Dopo settimane, i genitori di Giuseppina Ghersi furono liberati e diedero degna sepoltura alla figlia. Il 29 aprile del 1949, il padre, Giovanni, decise di fare un esposto alla Questura di Savona sulla terribile morte della figlia indicando tutti i particolari, ore, giorni, luoghi e nomi degli esecutori . Ma quella denuncia non fu mai presa in considerazione.
Nessuna accusa, nessuna condanna. Eppure a Savona molti sapevano ma preferivano non parlare. Per anni questa vicenda è stata insabbiata e tenuta nascosta. Fino a quando il giornalista de La Stampa, Massimo Numa, non ne aveva parlato nel suo libro intitolato “La Stagione del sangue”. Come si può vivere con il rimorso di aver ucciso una bambina di appena quattordici anni? Purtroppo a Savona ci sono riusciti benissimo.

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