giovedì 26 aprile 2012

Lettera aperta al Presidente della Regione Lazio, Polverini.

pubblicata da Adriano Tilgher






Lettera aperta al Presidente della Regione Lazio, Polverini.
Presidente,
mi preme ricordarle che è la presidente di tutti i cittadini del Lazio, anche di quelli che il 25 aprile del 1945 ebbero i genitori ed i fratelli trucidati da quelli cui ieri ha tentato di rendere omaggio e che, con molta più coerenza della sua, hanno preferito non ci fosse.
Lei dice che ha festeggiato con la comunità ebraica, io invece sono andato a pregare al Campo della Memoria dove sono state raccolte, da  alcune mani pietose, le spoglie di alcune decine di combattenti della RSI, tra cui 5 di religione ebraica.
Siamo l'unica nazione al mondo che festeggia la sua sconfitta: da quel giorno gli Americani hanno installato le loro basi in Italia e non se ne sono più andati, da quella data siamo diventati un popolo a sovranità limitata. Come spiegare infatti l'impossibilità dei nostri magistrati a processare militari USA (Vedi la strage del Cermis)? Come giustificare il tributo di sangue italiano alle guerre nel mondo senza che la nostra nazione ne abbia interesse di alcun genere? Quale senso ha che i nostri servizi segreti prendano ordini da quelli USA, come è successo nell'episodio di Ustica, in quello dell'Achille Lauro, in quello del sequestro del religioso arabo, ecc..?
Da quella data è iniziata la mattanza di centinaia di migliaia di Italiani, sono iniziate le epurazioni e le vessazioni. Come possono questi Italiani considerare quella infausta data una festa? Capisco che avere un pò di cervello non è un obbligo, ma anche se volessimo eliminare le convinzioni ideologiche e politiche e volessimo annoverare i  partigiani tra i vincitori, ci dovremmo rendere conto che proprio il nome di questi  rappresenta una parte e non la totalità degli Italiani.
Quanto poi alla democrazia ed alla libertà ricordo che negli anni '30 durante le sanzioni contro l'Italia ci fu la totalità del consenso verso il Governo Mussolini e tutti gli Italiani donarono spontaneamente l'oro alla Patria. Invece la democrazia postbellica ha incarcerato migliaia di persone per reati di opinione e ci sta regalando governi come l'attuale che sta riducendo in modo drammatico i margini di libertà del nostro popolo.
La storia va letta per quello che è e non per quello che si vorrebbe fosse stata. La reazione popolare alla "dittatura fascista" non c'è mai stata neanche il 25 luglio, data in cui ci fu un colpo di stato organizzato dalla monarchia e dalla massoneria,tanto è vero che per suscitare sdegno popolare le centrali comuniste organizzarono la ignobile strage di via Rasella dove furono uccisi 42 altoatesini dell'esercito tedesco e due  sventurati civili che passavano da quelle parti, ben sapendo che per legge ne sarebbe scaturita un’atroce rappresaglia.
 C'è stata solo l'esaltazione di un popolo per la fine dell'incubo della guerra. Il resto sono chiacchiere astoriche e senza senso.
Certo non è con le sue dichiarazioni e il suo maldestro tentativo di accreditarsi a sinistra che si ricuciono quelle ferite, soprattutto se fa un’attenta analisi di chi l’ha votata e quale forza sindacale le ha consentito la carriera che ha fatto.
Le corse in avanti a volte preannunciano ruzzoloni.
Adriano Tilgher

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