lunedì 2 gennaio 2012

                              Buon anno a...

pubblicata da Gabriele Adinolfi


Gabriele Adinolfi


A ogni popolo l'anno che si merita
Buon anno al popolo ungherse, al popolo islandese, al popolo argentino e ai loro governi che combattono le banche e l'usura e che ci indicano il cammino.
Buon anno al popolo karen, al popolo tibetano e al popolo palestinese che sono da sempre  in lotta per la sopravvivenza.
Buon anno ai siriani che sono nel mirino delle potenze occidentali e che difendono strenuamente la loro sovranità contro Cnn, Al Jazeera e le menzogne su net.
Buon anno a tutte le potenze piccole e medie, come la Turchia, che stanno acquistando peso negli scenari mondiali rendendo così forse possibile il superamento dell'occidentalismo atlantista di Wall Street.
Buon anno anche agli italiani che in pochi mesi verranno depredati di moltissimo se non di tutto: dei risparmi, delle proprietà, del lavoro, dello stato sociale, degli spazi di libertà, della partecipazione e in molti casi della vita perché alle morti sul lavoro si aggiungeranno suicidi in serie nell'anno bisestile che sta iniziando.

Buon anno a scacchi
Buon anno ai detenuti ideali e politici che si trovano o si troveranno reclusi per un gesto, per un'opinione, per un'affermazione politicamente scorretta.
Buon anno pure a quegli stolti che prendono le distanze da questo o quel detenuto e dalle sue opinioni e che non sanno che, per orribile, ignobile,  stupido o perfino pornografico che sia un assunto proibito, accettarne il divieto significa spalancare la strada al bavaglio per tutti.
Buon anno a loro, dunque, che stanno forgiando le chiavi delle proprie celle e non se ne sono nemmeno accorti.
Buon anno anche ai commissari politici alla Lerner, alla Fatto, alla Unità, insomma a tutti quei servi perfidi che si scatenano nella caccia alle streghe, confidenti, a ragione, che un governo oligarchico e repressivo lascerà spazio ai roghi. Buon anno a loro che, come indica un detto popolare spagnolo, sono feccia, perché giustamente non esiste peggior tiranno di uno schiavo con la frusta in mano. E loro che sono proprio schiavi ottusi possono sentirsi vivi  solo usandola sui cattivi della favola di turno: cani da pastore!
Buon anno anche a tutti quelli che prendono le distanze da se stessi e fanno la corsa verso il politicamente corretto e verso la buona novella mondialista e repressiva; buon anno  ai futurlibertari della prima, della seconda e della terza ora che fanno passerella presso i conduttori della censura tv assecondandoli e sperticandosi a dimostrarsi più realisti del re: un po' di pappa il padrone al quale baciano la mano gliela concederà certamente.

Buon anno “nemici pubblici”
Buon anno a Casa Pound, nel mirino del fucile perché è fascismo attivo e concreto che crea consenso e per questo è sotto attacco da parte dei gendarmi antifa cui fanno sponda gli invidiosi di estrema destra che mal sopportano che dove loro hanno fallito altri riescano.
Buon anno a Gianfranco De Turris e a Mario Vattani che sono i primi bersagli dell'epurazione dello stalinismo gramscisano dei liberalcomunisti appartenenti alla tradizione migliorista di Napolitano.
E buon anno anche ai prossimi bersagli degli epuratori che non avranno preso coscienza in tempo, né trovato sufficiente coraggio, per fare quadrato prima di venire travolti anch'essi.
Buon anno a Finmeccanica, che le potenze straniere, gli agenti stranieri e gli italiani traditori, hanno preso di mira e vogliono spacchettare e spezzettare per completare così la nostra fuoriuscita dalla storia.

Buon anno irresponsabili
Buon anno a tutti quelli che si erano talmente fissati contro Berlusconi da non volere intendere ragione e che oggi si ritrovano, com'era chiaro da almeno due anni, con un governo Monti e che ne pagheranno le conseguenze di tasca propria, nella propria salute, nella propria economia e nella propria libertà.  Se le meritano tutte queste conseguenze loro,  noi no.
E buon anno anche a Berlusconi che mediterà sull'occasione mancata di uscire di scena con dignità. Avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni quando fu obbligato a bombardare la Libia, stracciando un trattato, e a rovesciare un capo di Stato con cui aveva anche rapporti di amicizia, Gheddafi, poi assassinato barbaramente. Doveva andarsene allora invece di allinearsi al modello peggiore e più infido dell'italiota post-43, furbetto, sfuggente e profittatore. Non lo ha fatto e perciò questo 2012 , esattamente come sarà, se lo merita anche lui.
Così come se lo meritano tutti i furbetti che pensavano che cambiare campo, che tradire un alleato, avrebbe ripagato e che si ritrovano invece a dover cedere giustamente terreno economico ed energetico in Libia nei confronti delle rivali Francia ed Inghilterra.

Buon anno grassatori
Buon anno a Mario Montingham e all'intera banda dello sceriffato agli ordini della Goldman &  Saccheggi che, coperta dai fumogeni di presupposti completamente falsi e mistificanti sull'economia, sulla finanza, sullo stato di salute  nazionale, sull'euro, sul rating, sta smembrando l'Italia pezzo a pezzo lacerando le carni delle genti e spogliandola non solo dei beni ma anche del futuro.
Buon anno a questi grassatori nell'augurio sincero che tutti, ma proprio tutti i soldi che ci sottrarranno se li spendano fino all'ultimo centesimo in medicine, visto che di ticket si finirà col non parlare proprio più.
Speranze di un anno buono
Buon anno ai Maya e al loro augurio che nel 2012  si avrà la fine del mondo, o più probabilmente la fine di “un” mondo che nessuno rimpiangerà.
E infine buon anno a tutti quelli che agiscono in prima persona, controcorrente, per una presenza intelligente e attiva, per una socialità autonoma e vissuta e che, restando fedeli ai rispettivi humus, possono fornire le diverse avanguardie di una nuova sintesi peronista.
Buon anno di lacrime e sangue.
Qualcuno potrà magari ricordarsi che il sangue è spirito e riprendere così a scrivere la storia. O, comunque, a scrivere la propria storia al di sopra del vile servilismo che oggi dilaga.
Buon anno gente

pubblicata da Gabriele Adinolfi

Nessun commento:

Posta un commento