venerdì 23 dicembre 2011

Casa, arriva un'altra
stangata

La manovra non basta: in arrivo una riforma degli estimi che aumenterà la base imponibile dell'Imu






La manovra è servita. Ma le brutte  sorprese non sono finite. Anzi. Non solo perché il conto finale della stangata è più alto del previsto, ma soprattutto perché in cantiere ci sono  altri provvedimenti lacrime e sangue. Intanto, va registrato che con l’ok del definitivo del Senato la prima manovra del Governo di Mario Monti è a tutti gli effetti legge dello Stato. I «sì» a palazzo Madama ieri sono stati 257. Dalla Lega Nord di Umberto Bossi e dall’Italia dei valori  di Antonio di Pietro rumorosi 41 voti contrari. Nonostante i mugugni fuori delle aule parlamentari, dunque, Pdl e Pd hanno votato la fiducia all’Esecutivo tecnico. L’ex premier Silvio Berlusconi ha parlato di «male minore» e ha detto «sì» forse a denti stretti. Scontato e senza polemiche, invece, il via libera da parte dell’Udc di Pierferdinando Casini. Più o meno lo stesso film già visto la scorsa settimana alla Camera.
Di là dalla mischia politica, adesso tocca agli italiani pagare il conto. Ed è un conto  più salato di quanto non immaginato finora: 74,2 miliardi di euro di nuove tasse in più in tre anni (2012-2014), stando ai dati più aggiornati del Tesoro presentati in Parlamento. Numeri che stonano un po’ con le parole di Monti convinto che con il decreto “salva Italia”, il Paese ora riesca ad affrontare a «testa alta» la crisi gravissima che attanaglia l’Europa e una situazione segnata ancora da forti «criticità». Difficile capire come si possa agganciare la ripresa dell’economia dopo aver deciso di allungare così a fondo le mani in tasca ai contribuenti. Di sicuro, pranzo di Natale e cenone di Capodanno corrono il rischio di andare di traverso agli italiani. Che passeranno le prossime feste a cercare di capire dove trovare i soldi da versare all’Erario nei prossimi anni. La botta più grossa è sul fronte immobiliare, con la nuova Ici-Imu che torna ad applicarsi sulle prime case e sarà complessivamente più pesante: in tutto il Governo punta a incassare 11 miliardi di euro l’anno.  
L’altra parte consistente del bottino viene dalla benzina: l’incremento delle accise aumenterà il gettito per 5,9 miliardi nel 2012 e 5,6 nel 2013, mentre nel 2014 sono previste entrate maggiori per 5,7 miliardi. Dall’Iva portata dal 21% al 23% a ottobre prossimo dovrebbero arrivare 3,3 miliardi nel 2012. Considerando anche altri balzelli sparsi, vuol dire un salasso da circa 25 miliardi l’anno per il prossimo triennio. Senza dimenticare i risparmi (21 miliardi in tutto tra il 2012 e il 2014) derivanti dai tagli alle pensioni.  Un po’ di denaro viene destinato a mettere in equilibrio i conti pubblici (obiettivo è il pareggio di bilancio nel 2013), un’altra parte dovrebbe servire per lo sviluppo e per la crescita economica, con alcune agevolazioni e incentivi, in particolare, per le imprese che assumono.
Occhio, però. Perché - come accennato - la stangata fiscale del Governo dei professori non finisce con il decreto   archiviato ieri. In un documento   del ministero dell’Economia, infatti,  Monti esce allo scoperto sui provvedimenti in cantiere. Due i fronti  presi di mira: le case e il fisco delle imprese. Sul fronte immobiliare, l’idea è riformare profondamente il catasto (con la manovra sono state soltanto  ritoccate le rendite), cioè l’impianto su cui poggia l’imposizione tributaria  immobiliare.  Quattro i punti: sistema basato su rendita e valore del bene; sostituzione degli attuali vani con la superficie; stop a  classi e  categorie catastali; nuovi metodi di stima per gli immobili speciali e più peso alla localizzazione. Alla fine della giostra vuol dire che appartamenti, ville e terreni saranno torchiati pesantemente dal fisco.   
Toccherà poi alle imprese finire sotto la scure dei professori della Bocconi. Il grimaldello si chiama «abuso di diritto». Il Governo punta a fare piazza pulita degli stratagemmi studiati da esperti tributari   per far pagare meno tasse possibili alle aziende. Giochetti che ruotano attorno all’elusione e che vacillano sul filo delle legalità.  Così dietro la scusa di assicurare alle «imprese  un quadro più stabile e certo» Monti probabilmente sta studiando un altro salasso. Con buona pace del «risparmio fiscale legittimo» che dovrebbe essere garantito ai contribuenti. Più tasse per tutti. E non se ne parla più.
 
di Francesco De Dominicis

http://www.liberoquotidiano.it/news/898442/Casa-arriva-un-altra-stangata.html

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