martedì 13 dicembre 2011

Dopo 70 anni un applauso a Benito Mussolini.

Lo ha avuto: durato appena pochi secondi con alcune facce che in sala storcevano il viso, ma lo ha avuto!
A Gioia Tauro è sabato 10 dicembre e presso la sala del Consiglio Comunale è in corso il convegno
sugli uomini, la storia e la cultura della cittadina della piana omonima famosa un tempo per il suo olio e i suoi agrumi, oggi per il porto e spesso la criminalità organizzata.

Ad organizzare il convegno è stata la locale sezione della Fiamma Tricolore ma ciò non tragga in inganno: non è stato l'immaginabile raduno di nostalgici e fascisti di un partito ormai pressochè scomparso dalle assemblee elettive nazionali ed europee.
No, a Gioia Tauro sabato c'erano i bambini delle scuole con i loro insegnanti e genitori, c'era la società civile, c'erano professionisti ed esponenti di altri partiti. Ecco la valenza di quell'applauso.

Ad un certo punto uno dei relatori presenti al convegno cita le figure storiche di Gioia Tauro e nel farlo ricorda, "in onore alla Fiamma Tricolore", proprio lui: il Duce cittadino onorario di Gioia fin dal 1924.

Ed è stato lì in quel momento che un impeto ha travolto tanti dei presenti con un applauso partecipato anche da alcuni dei bambini seduti in platea tra l'imbarazzo delle insegnanti.

Oh signori che goduria è stato quel momento!
Solo chi fa politica con passione come noi, solo chi studia la storia con l'impegno che da anni spendiamo nella ricerca della verità può comprendere la gioia di quel rumore di mani.
E capisci che non stai sbagliando, hai la conferma di ciò che hai sempre saputo e mentre in tanti applaudono al fu Duce d'Italia saresti pronto a barattare altri 100 di questi applausi per 100 posti in Parlamento.
Sono cose che chi non prova ciò che noi proviamo non può capire.
Una soddisfazione che non può essere ripagata da alcun risultato elettorale, da nulla che ripagherebbe qualsiasi altro militante di qualsiasi altro partito.
Non noi!
 

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