sabato 19 novembre 2011

giovedì, 18 dicembre 2008

I SOLDI MANCANO SEMPRE A VENEZIA INFATTI....
LA VENEZIA DEI CATTO-COMUNISTI
Un milione di Euro per i premi ai dirigenti.
 
Venezia, 17 dicembre 2008
Un milione per i premi ai dirigenti. Per i suoi 3.508 dipendenti, il Comune di Venezia sosterrà l'anno prossimo una spesa di quasi 134 milioni di euro, ma a questa cifra andranno poi aggiunti gli incentivi ai responsabili di servizio. Nella relazione dei revisori dei conti sulla manovra di previsione - quella che andrà al voto da domani - questi incentivi non vengono quantificati, ma un riferimento c'è ed è quello ai "premi" corrisposti nel 2006 e nel 2007. Si tratta di circa un milione di euro destinato complessivamente a una settantina di dipendenti. Per la precisione: nel 2006, oltre allo stipendio, l'Amministrazione comunale ha dato 998.891 euro a 81 dirigenti, con una media di 12.331,99 euro a dirigente. Nel 2007, i "premi" sono passati a 1.125.378,08 euro da dividere per 68 dirigenti, con una media di 16.549 euro a testa. Il record al comandante dei vigili urbani Marco Agostini con 35.122 euro di retribuzione di risultato. Ma nel 2007 c'è stato anche un dirigente che, vincendo una causa contro il Comune, ha avuto uno stipendio di un miliardo in vecchie lire. Intanto il vicesindaco Michele Vianello annuncia che altri 49 precari saranno "regolarizzati".
si ringrazia il blog"vocenazionale.splinder.com" per la segnalazione
postato da: sebastia11 alle ore 11:16 | link | commenti
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mercoledì, 17 dicembre 2008

Anche ad Arsiero i frutti malsani dell’immigrazione

arsiero-immigrazione-romeni.pngVicenza, 16 dicembre 2008
L’ennesimo episodio di efferata violenza nei confronti di nostri connazionali ad opera dei soliti balordi extracomunitari si è verificato questa volta ad Arsiero, nella provincia di Vicenza dove il numero degli extracomunitari è in continua crescita.
Per l’informazione nazionale, ovviamente, “l’episodio” non ha alcuna rilevanza mediatica in quanto riconducibile al “disagio sociale” di cui “patiscono” gli extracomunitari, lontani da casa e in condizioni di vita precarie, quindi in qualche modo comprensibile, quasi giustificabile.
Se si pensa che la sola comunità romena è aumentata in un anno dell’82,7% (!) ben si può immaginare quale costruttivo futuro di convivenza civile ci si prospetta.
A questo proposito la Fiamma Tricolore annuncia azioni di protesta soprattutto nell’alto vicentino, zona con percentuali altissime di extracomunitari.
Vogliamo ricordare però, che nonostante i proclami sulla giustizia e sulla lotta all’immigrazione, a conti fatti l’attuale Governo rimane inerte. Il demagogico appello al voto ulite alle ultime elezioni politiche per garantire solidità di governo e che avrebbe dovuto assicurare il tanto auspicato miglioramento della giustizia e della sicurezza si sta dimostrando come una vacua trovata propagandistica.
Il voto moderato non ha minimamente risolto il problema dell’immigrazione né quello della sicurezza e tantomeno quello della giustizia, salvo “garantire” l’immunità di pochi (gli amici e gli amici degli amici) con il “lodo Alfano”.
Ai cittadini italiani, sempre più sottoposti alle arroganze di questi delinquenti immigrati e vessati dal loro “bagaglio di
arricchimento” i cui costi sociali ricadono sempre sulla povera gente, servono politiche severe, decise e radicali.
La Fiamma Tricolore, da sempre, in tema d’immigrazione sostiene il blocco immediato degli ingressi, l’espulsione immediata di chiunque si macchi di reati la cui pena dovrà essere scontata nelle carceri del Paese di provenienza, parallelamente ad accordi bilaterali tra Stati che scoraggino il miraggio immigratorio.
Piero Puschiavo
Coordinatore Regionale del Veneto
Fiamma Tricolore

postato da: sebastia11 alle ore 21:25 | link | commenti
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natalegi.jpgGioventù Italiana Firenze, movimento giovanile de La Destra , in collaborazione con le sezioni fiorentine de La Destra, Fiamma Tricolore e La Fenice, organizzerà una raccolta fondi per donare ai fiorentini bisognosi una cena di Natale completa. I ragazzi di Gioventù Italiana allestiranno due stand nelle giornate di sabato 20 dicembre in Via Roma, angolo Via De’ Tosinghi (h11.00 - h19.00) e domenica 21 dicembre in Via Pellicceria, angolo Via Anselmi(h11.00 - h19.00). All’interno degli stand verranno vendute delle palline di Natale, personalizzate dai ragazzi con fiocchi tricolore, al prezzo simbolico di 1€ l’una. Gli incassi verranno devoluti per donare una cena di Natale tradizionale ai fiorentini che ne necessitano: famiglie in difficoltà e pensionati. Perché il Natale possa tornare ad assumere il suo significato tradizionale, per il valore dell’unione famigliare, per l’amore verso la nostra città e i nostri concittadini: un piccolo gesto per appendere al vostro albero una pallina che non sarà solo un addobbo colorato, ma anche lo splendente sorriso di chi avrete aiutato.
SABATO 20 - VIA ROMA, ANGOLO VIA DE’TOSINGHI (h 11.00 - h 19.00)
DOMENICA 21 - VIA PELLICCERIA, ANGOLO VIA ANSELMI (h 11.00 – 19.00)
Ufficio Stampa
Federazione Provinciale “La Destra” e “Gioventù Italiana”
Barbara Taccone
e-mail: b.taccone@email.it

postato da: sebastia11 alle ore 17:31 | link | commenti
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ECCO CHI VOGLIONO FARE INTEGRARE
Tentata violenza, giovane Rom in manette
zing
CONA La vittima, di vent’anni, è riuscita a divincolarsi e a fuggire. I carabinieri hanno individuato lo zingaro dopo neppure un’ora dall’accaduto
Cona
Brutta avventura per una ventenne polacca in visita alla madre a Cona, che ha rischiato di essere violentata da un Rom minorenne. La giovane lunedì sera verso mezzanotte stava camminando sul ciglio della Statale "Piovese" che da Pegolotte porta all'incrocio per Cona, quando è stata affiancata da un sedicenne di etnia Rom che ha provato a convincerla a seguirlo. La giovane non voleva saperne e ha provato più volte a respingere l'audace "spasimante. Il ragazzo però non si è dato per vinto e ha continuato a seguire la ragazza cominciando a palpeggiarla. A questo punto la ventenne polacca si è divincolata e, spingendo via lo zingarello, ha provato a scappare. Un affronto che il giovane Rom non ha digerito, al punto da scagliarsi con violenza contro la ragazza, trascinandola a forza giù dal ciglio della strada. Poi, afferrandola per i capelli, l'ha portata su un campo incolto facendole affondare il viso sul fango e tentando di denudarla. Fortunatamente la giovane polacca non si è data per vinta e, urlando e divincolandosi, è riuscita a sfuggire alla morsa del suo aguzzino, raggiungendo la Statale dove poi è riuscita a dare l'allarme. Nel frattempo il giovane, vistosi ormai in trappola, è scappato nel tentativo di far perdere le proprie tracce.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cavarzere e i militari del Norm della compagnia di Chioggia comandati dal tenente Vito Franchini. Capire la ragazza, che parlava solamente polacco e qualche parola di italiano, non è stato facile. Anche perchè era in evidente stato di shock e continuava a piangere. Alla fine però i militari, coordinati dal capitano Antonello Sini, sono riusciti a calmarla e a farsi dare sommariamente una descrizione del giovane aggressore. I carabinieri di Cavarzere, che ben conoscono il territorio, hanno capito che il sedicenne in questione poteva essere un ragazzo Rom che vive assieme ai genitori in una casa nella zona di Cona. E così i militari, a poco più di un'ora dall'aggressione, erano già all'interno della casa dell'unico inidiziato dell'accaduto, riuscendo a chiudere immediatamente il cerchio. Il giovane infatti era in pigiama, pronto per andare a letto, ma nella sua stanza aveva ancora i vestiti imbrattati di fango utilizzati durante il tentativo di violenza. Dopo qualche minuto di interrogatorio il sedicenne è crollato ed ha ammesso, davanti ai carabinieri e ai propri genitori, le sue colpe.
Per lui è scattato immediatamente l'arresto per tentata violenza e il trasferimento al carcere minorile di Treviso. La ragazza invece, accompagnata per precauzione all'ospedale di Chioggia, è stata visitata dai medici del pronto soccorso. Per lei un grande shock, tanta paura e poche lesioni giudicate guaribili in soli sette giorni.
Marco Biolcati
fonte:
http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Venezia&Codice=4021831&Data=2008-12-17&Pagina=14
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martedì, 16 dicembre 2008

Varese, compie 105 anni l'ultimo della Marcia su Roma
auguri camerata vasco!!!
si ringrazia il camerata grunf per la segnalazione!!!
postato da: sebastia11 alle ore 12:29 | link | commenti (8)
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sabato, 13 dicembre 2008

PADOVA
Santo102
Un nigeriano spacciatore, clandestino e terrorista
(m.a.) Catturati due spacciatori vicino alla stazione ferroviaria. Intorno alle 17.30 dell'altro giorno i poliziotti in borghese hanno preso in via Donghi un altro pusher nigeriano. Si tratta del clandestino di 32 anni Christoper Okhihan. Gli agenti lo hanno visto mentre cedeva una dose di cocaina a un tossicodipendente. L'africano alla vista degli uomini della Polfer si è dato alla fuga e si è liberato di altri due involucri di droga, ma dopo un inseguimento sotto la pioggia è stato catturato. Il nigeriano a luglio non ha ottenuto l'asilo politico perché in Nigeria apparteneva ad un gruppo di ribelli armati, che avevano partecipato ad attentati contro le forze governative regolari. In pratica nel suo paese viene considerato un terrorista.
Gli agenti in borghese della Polfer, sempre nel primo pomeriggio di giovedì, hanno tratto in arresto il nigeriano e clandestino di 28 anni, Obeli Egime, sorpreso in via Tommaseo mentre cedeva una dosa di cocaina, espulsa dalla bocca, a un tossicodipendente di Ferrara. A questo punto i poliziotti sono subito intervenuti e l'africano si è opposto con violenza al fermo. Una volta condotto negli uffici della stazione ferroviaria, il pusher nigeriano ha mostrato agli agenti un finto permesso di soggiorno, con un numero seriale intestato a una cittadina indiana. Quindi una volta perquisito sono stati rinvenuti addosso al cittadino extracomunitario 95 euro, frutto di precedenti attività di spaccio, e un telefono cellulare sul quale durante l'arresto sono arrivate numerose chiamate di tossicodipendenti in cerca di droga.
Okhihan come Egime è attualmente rinchiuso nel carcere Due Palazzi. Durante le vacanze natalizie gli agenti della Polfer continueranno a controllare, soprattutto in abiti borghesi, l'area tutta attorno alla stazione.
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da ANSA.it:

Feriti due immigrati, uno è grave

Protestano a Rosarno centinaia di extracomunitari

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 12 DIC - Due immigrati sono stati feriti questa sera a colpi di pistola a Rosarno. Uno dei due e' in gravi condizioni. In seguito al ferimento centinaia di extracomunitari, almeno 3-400, stanno protestando con posti di blocco e lanciando oggetti contro le forze dell'ordine. Carabinieri e poliziotti sono in tenuta antisommossa. Il ferimento in una vecchia fabbrica abbandonata, che in questa stagione diventa dormitorio per immigrati.
si ringrazia il blog:fattideuropa.splinder.com per la segnalazione
postato da: sebastia11 alle ore 10:32 | link | commenti (3)
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Comunicati da Solidarité Kosovo


kosovo1.gifComunicato del 4 dicembre ’08
Un serbo preso per bersaglio nell’enclave di Osojane
Alcuni albanesi hanno aperto il fuoco contro un rifugiato serbo di ritorno a Osojane, vicino a Pec ( zona ovest del kosovo metohija). L’uomo, Sasa Piskulic, un medico,si trovava davanti alla casa di famiglia ed è stato preso a bersaglio da alcuni albanesi. Per puro caso, i proiettili sono penetrati nei muri della casa senza ferire nessuno.
Le milizie albanesi prendono sistematicamente di mira i civili serbi che ritornano a casa loro, in kosovo. Ieri a Osojane hanno cercato di assassinare un uomo, domani dove succederà e chi sarà nel mirino dei proiettili?
Conosciamo bene il villaggio di osojane perché tutti gli anni portiamo anche li giocattoli e materiale scolastico per i bambini di questa enclave. Osojane è un villaggio a rischio. Resistono ancora un migliaio di serbi, “protetti” da un numeroso contingente della KFOR.
Fra meno di un mese noi saremo di nuovo a osojane. Ci auguriamo che nel frattempo nessuna tragedia accada, e che i rischi della missione siano contenuti. Anche perché la gente che vuole cacciare i serbi da quella regione non ha altri mezzi
che il terrore. Terrorizzare gli abitanti, impedire a tutti gli aiuti di arrivare in loco, questi sono gli obiettivi di vuol cacciare i serbi dalle loro terre.
Questo inverno la prudenza sarà alta, ma andremo in ogni caso a Osojane!

Comunicato dell’8 dicembre 2008
La situazione in Kosovo e Metochie si aggrava di giorno in giorno: due Serbi sono stati ritrovati morti la settimana scorsa a Kriljevo, il monastero di Gracanica è stato assaltato e dei proiettili sono stati sparati verso la casa di un serbo a Osojane, nello stesso posto dove noi distribuiremo materiale fra poco tempo.
Abbiamo già ricevuto molti doni dopo il nostro primo appello, e, ora che siamo in grado di aggiungere un altro mezzo di trasporto, Vi vogliamo rinnovare l’appello per la raccolta di materiale per bambini, materiale sportivo, giochi a favore di chi è già stato abbandonato dai media e dal dritto internazionale.
Il Natale è un momento di condivisione e fratellanza. Come possiamo passare davanti a tante vetrine scintillanti piene di cose superflue senza che un pensiero per i nostri fratelli serbi ci sfiori? Sono ad un’ora di volo da noi, vivono nella miseria e senza una prospettiva per il domani…
Il nostro obiettivo non è impietosirci sulle sorti dei serbi in kosovo, ma agire concretamente per aiutarli e mostrare loro che non sono soli, che in Francia, Italia (Ndr…) e in Europa ci sono persone che pensano a loro e che vogliono aiutarli a vivere in pace a casa loro
Grazie per divulgare queste informazioni a più gente possibile.

L’equipe di solidaritè-kosovo
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bes.jpg
Parte a Marino (RM) la campagna per Beslan.
Ecco gli appuntamenti: Sabato 13 dicembre in occasione di S.Lucia in P.zza Matteotti dalle ore 10:00 alle ore 20:00 sarà allestito un banchetto dal quale verranno distribuite in cambio di un’offerta delle cartoline da personalizzare e spedire ai
 bambini di Beslan.
Lunedì 22 dicembre e martedì 6 gennaio, in collaborazione con la Podistica Boville presso il “Parco giochi Chewingum” zona Palaghiaccio, ci saranno giochi ed intrattenimenti per bambini.
Per maggiori info: marino@soccorsosociale.org
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venerdì, 12 dicembre 2008

M.S.N.: l’Italia riconosca ufficialmente la Republic of Lakota

toro_seduto.jpgIn questi giorni ricorre il primo anniversario della dichiarazione d’indipendenza delle nazioni Lakota e Dakota (più comunemente chiamate Sioux) dagli Stati Uniti d’America.
Nel dicembre del 2007 infatti, il movimento indipendentista Lakota, il Lakota Freedom Movement, con un gesto clamoroso che non ha precedenti nella storia, stracciò i trattati stipulati con il governo americano 150 anni prima, dichiarando terminato ogni rapporto con gli Stati Uniti.
Ripetutamente disattesi dai governi succedutesi in tutti questi anni i punti di quei trattati, con la conseguenza di portare le popolazioni native americane alla miseria, a subire continuamente vessazioni e torti sulle loro terre, sui loro diritti e perfino sulle proprie tradizioni sia culturali che religiose, costretti ad essere assoggettati ad illiberali interventi legislativi da Washington, nonostante l’autonomia che nei trattati gli era stata concessa, il movimento Lakota decise di gettare via passaporti e documenti statunitensi dichiarando, seppur virtualmente, l’indipendenza dagli Stati Uniti d’America. Nacque così la Repubblica dei Lakota (Republic of Lakota).
In quei giorni, mentre prendeva vita il nostro movimento politico, decisi di non rimanere insensibile a quella che mi sembrò subito una notizia di portata secolare. I Pellerossa si erano decisi finalmente alla ribellione contro l’imperialismo americano, tanto che, avendo sempre avuto grande rispetto per le loro popolazioni, per la loro storia, per la grande saggezza e per gli
 insegnamenti spirituali e morali che sono sempre stati in grado di dare, oltre all’ammirazione verso figure leggendarie come Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa ed Alce Nero, scelsi di inviare una lettera di vicinanza e di solidarietà al movimento Lakota, portando a loro conoscenza che il Movimento Sociale Nazionalista, unico vero rappresentate del nazionalismo italiano, appoggiava in pieno la loro scelta, dicendoci al contempo pronti a dargli qualunque aiuto, nel limite delle nostre umili possibilità, pur di sostenerli nel conseguimento del loro grande obiettivo.
I loro ringraziamenti non tardarono ad arrivare, intrisi di un grande spirito amichevole, intravedendo chiaramente nelle loro parole l’enorme emozione di sentirsi appoggiati anche da movimenti politici di nazioni estere.
A distanza di un anno da quegli avvenimenti, proprio nel nostro programma politico approvato in via definitiva nei giorni scorsi, abbiamo scelto di inserire ufficialmente come punto irrinunciabile la nostra volontà di aiutare le popolazioni degli indiani d’America, così come quelle del Tibet e dell’Irlanda del Nord, a raggiungere la sacrosanta indipendenza dalle rispettive infami occupazioni americane, cinesi e britanniche.
Spiace aver constatato in quei giorni che nessuno della nostra area politica si sia sentito in dovere di esprimere ufficialmente solidarietà ai Pellerossa, né di prendere a tutt’oggi posizione in loro favore. Ma tant’è… Recriminare non serve a nulla, agire concretamente invece è nel nostro stile.
Così ci sentimmo in obbligo di farci carico in quei giorni, a nome della destra nazionalista italiana, di portare tutto il nostro supporto alla causa dei nativi americani, il sostegno di quella parte d’Italia che difende le identità nazionali, i popoli e le tradizioni secolari. Portammo la voce di chi è vicino agli indiani d’America e s’oppone ancora una volta all’imperialismo yankee, che come i nativi anche noi abbiamo dovuto subire (da sessant’anni a questa parte).
Entrammo così in contatto con il Lakota Freedom Movement, con il quale manteniamo ancora adesso aperti i canali. Non ci siamo pentiti di questa scelta, né ce ne pentiremo in futuro, nonostante qualche voce rumorosa si sia mossa polemicamente nei nostri confronti, sia da sinistra (che, arroganti come sempre, vogliono l’esclusiva su questo argomento) sia da correnti filoamericane di pseudo “destra”.
Anzi, non solo non facciamo un passo indietro, semmai rilanciamo la questione chiedendo al nostro governo di riconoscere ufficialmente la Repubblica dei Lakota. Non lo domandiamo tanto a quella parte massonica filoamericana, che sappiamo già come la pensa, ma lo chiediamo invece a quei leghisti che tanto si riempiono la bocca di termini come “autodeterminazione dei popoli” e “indipendenza” e che chissà per quale ragione in campagna elettorale hanno sfoggiato proprio manifesti raffiguranti i Pellerossa, in riferimento al fatto che sono finiti nelle riserve (tema trattato per dire che solo votando lega si evitava la stessa fine…).
Bene, proprio a questi signori chiediamo allora di farsi promotori, attraverso l’esecutivo di governo di cui fanno parte, di porre in esame questa questione. Sfidiamo la lega nord ed i suoi ministri, se davvero sono coerenti con quello che vanno dicendo da anni, a chiedere ufficialmente il riconoscimento della Republic of Lakota.
Siamo certi che non daranno minimamente seguito alle nostre richieste, dimostrandosi invece bravi solo a raccontare fandonie al solo scopo elettorale, ma noi proviamo lo stesso a chiederlo.
Il tempo ci dirà poi chi è sincero e coerente, e chi invece è solo falso e politicamente accattone.
Approfitto di questo spazio per rinnovare ancora una volta la mia personalissima solidarietà e sostegno ai Lakota, alla loro Repubblica e al loro diritto di essere sovrani a casa propria, augurandogli un anno migliore e finalmente rivoluzionario anche per la sacrosanta causa che portano avanti da anni: quella di difendere la propria identità, la propria cultura, le proprie tradizioni e la propria terra. Proprio come cerchiamo di fare noi in Italia ed in Europa, contro questo superstato chiamato UE e contro tutte le sue imposizioni multiculturali ed antinazionali.

Mitakuye Oyasin! (saluto rituale Lakota)
Michele Marini
Segretario Nazionale
Movimento Sociale Nazionalista

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