lunedì 21 novembre 2011

Venezia. Passeggera col niqab, lui ferma
il bus: aperto procedimento disciplinare

(foto dell'utente flickr ilovehijab)
VENEZIA (4 gennaio) - Avrebbe dovuto rivolgersi al responsabile di servizio dell'azienda e non prendere decisioni autonome. Questo l' "errore" contestato in una lettera di Linea spa, sollecitata da Actv, all'autista che il 31 dicembre a Mestre si è rifiutato di proseguire la corsa del bus davanti a una passeggera bengalese che indossava il niqab e non voleva scoprire il volto.

Insomma, prima di decidere di fermare il bus - interrompendo quindi il servizio - e chiamare la polizia, l'autista 33enne, E.P., avrebbe dovuto interpellare il proprio datore di lavoro, ossia Linea spa che ha in sub affidamento da Actv la gestione di alcune tratte, come quella della corriera 13: questo il motivo che ha portato all'apertura del procedimento disciplinare nei confronti del dipendente.

La società contesta all'autista la scelta arbitraria, benché non vi siano disposizioni precise sull'argomento - vale a dire sul riconoscimento dei passeggeri - nel regolamento interno a Linea, né in quello di Actv, al quale comunque i dipendenti della sub affidataria devono fare riferimento.


il sito del camerata seba esprime la totale solidarieta al conducente del mezzo e biasimo verso la societa di trasporto rea di favorire culture straniere  pericolose
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CODARTI INFAMI
 Scritte in favore dell’ex terrorista dei Pac Cesare Battisti e contro la memoria di Matteo Miotto
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MILANO, 4 GEN – Scritte in favore dell’ex terrorista dei Pac Cesare Battisti e contro la memoria di Matteo Miotto, l’alpino ucciso in Afghanistan, sono apparse stamani su un muro di una scuola a Milano. Secondo quanto riferito dalla polizia, intervenuta su segnalazione dell’istituto scolastico, una scuola elementare in via Brunacci, con la vernice rossa sono state scritte le frasi ‘Battisti libero – 31/12/2010′, seguita da una stella a cinque punte e, nelle immediate vicinanze, «Buon Nataleban -1 – Afghanistan liberò, seguito da una falce e martello.


Un riferimento, quel -1, che la polizia ritiene attribuibile all’ uccisione, avvenuta il 31 dicembre scorso in Afghanistan, del caporal maggiore degli alpini, Matteo Miotto. (ANSA).
 
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lunedì, 03 gennaio 2011

FIAMMA FUTURA PER L'ASSE ROMA-MOSCA

 

di Luca Cancelliere


Nel dicembre 2010 è stata divulgata la notizia di un accordo intercorso tra i ministeri della Difesa della Repubblica Italiana e della Federazione Russa, in base al quale i due Stati effettueranno nel 2011 manovre militari congiunte. Esse coinvolgeranno principalmente gli Alpini e i Paracadutisti russi, le due Marine Militari, nonché le rispettive accademie e istituti di ricerca con particolare riguardo alla sanità militare e all’addestramento in quota. Le manovre sono il coronamento, in ambito militare, di precedenti accordi relativi alla produzione e fornitura di armi intercorsi tra i due Stati, tra cui devono essere ricordati quelli con Marconi Selenia Communications, della Fincantieri, della Fiat Avio e della Galileo Avionica, oltre agli appalti per lo smaltimento dei sommergibili nucleari e delle armi chimiche russe. Più in generale, il presente accordo è il frutto della stretta collaborazione che negli ultimi anni si è venuta a consolidare tra i due Paesi in diversi ambiti, da quello degli scambi commerciali e degli investimenti, alla ricerca scientifica e tecnologica, all’ambito strettamente diplomatico, ma soprattutto in quello strategicamente prioritario delle forniture energetiche. La nuova tendenza ha avuto inizio sotto il precedente Governo Berlusconi con l’accordo tra Agenzia Spaziale Italiana e Agenzia Russa per l’aviazione e lo Spazio del 2002, cui seguì l’intesa italo-russa del 2003, che istituì il Gruppo misto di lavoro per l’organizzazione in Russia di distretti industriali italiani. Un ruolo centrale nei rapporti economici e diplomatici tra Italia e Russia è stato svolto dagli accordi relativi al gasdotto South Stream, che porterà il gas russo in Italia e Austria attraverso Turchia, Bulgaria, Grecia, Serbia, Ungheria e Slovenia, e dalle altre importantissime intese commerciali intercorse a partire dal 2006 tra ENI e Gazprom. Le relazioni tra i due Stati si sono avvalse anche del legame di amicizia personale tra gli attuali primi ministri dei due Stati, Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. Ma occorre ricordare che ben 500 imprese italiane operano in Russia, tra le quali, oltre all’ENI, l’altro gigante nazionale dell’energia, ENEL. Nel settore metalmeccanico sono presenti FIAT e Finmeccanica, quest’ultima in joint-venture con la Sukhoi per la costruzione di aerei. Nel comparto bancario, Banca Intesa è presente in Russia con KMB e Unicredit con Moscow Bank. Nel settore degli elettrodomestici operano in Russia Indesit e Ariston, in quello alimentare Parmalat e Ferrero. Nel campo energetico, va ricordato anche l’importante accordo tra Erg e Lukoil per la raffinazione di petrolio. In Italia, sono presenti le imprese russe WimpelCom che controlla Wind Italia, Yevrazholding che controlla la friulana Palini & Bertoli, Severstal che controlla l’acciaieria Lucchini e la Rusal che controlla la sarda Eurallumina.
 

Lo stesso sito del Ministero degli Esteri italiano, ormai non esita a definire quelle tra Italia e Russia come “relazioni privilegiate”. Anche nel campo culturale la collaborazione si fa molto interessante. Dal 2007 la lingua italiana è stata inserita nei programmi di insegnamento della Federazione Russa e molte collaborazioni sono in atto tra le istituzioni museali, teatrali e universitarie italiane e russe. Il 2011, infine, sarà anno della cultura e della lingua italiana in Russia e della cultura e della lingua russa in Italia.

Fiamma Futura, come movimento politico, ha sin dall’inizio posto come punto fondamentale del proprio programma una rivoluzione copernicana della politica estera italiana. Fiamma Futura vuole il disimpegno progressivo dell’Italia dal sistema politico e militare incarnato dalla NATO e dall’Alleanza Atlantica, con il relativo asservimento diplomatico e militare agli Stati Uniti d’America. Allo stesso tempo intende superare l’ingerenza burocratica e normativa dell’attuale Unione Europea per riaffermare, in nome del principio di sussidiarietà, la sovranità dello Stato Nazionale all’interno di un’Europa unita, indipendente, armata e soprattutto alleata con la Federazione Russa nel quadro di un blocco eurasiatico capace di garantire pace, ordine e stabilità da Lisbona a Vladivostok.

In questa prospettiva, Fiamma Futura plaude all’accordo tra i due Governi italiano e russo, intravedendo in esso il primo passo verso la trasformazione della collaborazione tra Russia e Italia, fino ad oggi prevalentemente economica, in intesa anche militare e quindi pienamente politico-diplomatica. Ciò, auspichiamo, potrà essere la base per la costituzione di un vero e proprio asse Roma-Mosca attorno al quale potranno aggregarsi tutti gli Stati europei che desiderano recuperare la sovranità nazionale, eliminare le ingerenze atlantiche negli affari interni europei e arrestare la decadenza politica, economica, demografica e identitaria dei propri popoli.

Questo scenario spiega, peraltro, l’ostilità con cui le cancellerie atlantiche guardano tanto al Cremlino, quanto all’attuale governo italiano. A Putin non è stata perdonata la liquidazione dei c.d. “oligarchi”, come Berezovski, Abramovic. O come quel Khodorkovski recentemente ricondannato per riciclaggio ed evasione fiscale, l’uomo che i Rotschild di Londra e la “Open Russia Foundation” del noto speculatore finanziario Soros avevano individuato, come padrone della banca Nematep, quale “custode” della petrolifera Yukos (poi rinazionalizzata da Putin attraverso l’azienda statale Rosneft) e come leader politico di un eventuale schieramento “arancione” liberal-democratico ostile al partito “Russia Unita” di Putin. Né è stata perdonata, a Putin, la preferenza per l’Euro rispetto al Dollaro nella composizione delle riserve valutarie della Banca Nazionale e in prospettiva come valuta di scambio per le forniture energetiche, ovvero di essersi pronunciato apertamente per la costruzione di uno spazio economico integrato euro-russo. A Berlusconi non è stato perdonato, come hanno messo in evidenza anche le recenti rilevazioni di “Wikileaks”, quella libert di movimento rispetto all’alleato a “stelle e strisce” che lo ha portato a promuovere, d’intesa con la Russia, il progetto del gasdotto “South Stream” rispetto al “Nabucco” sostenuto dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti d’America, che esclude la Russia per portare in Occidente il gas del Mar Caspio.

Siamo a una svolta molto pericolosa, ma come è stato messo in evidenza da accademici come Igor Panarin dell’Accademia delle Scienze di Mosca e Alfred McCoy dell’Università del Wisconsin, il potere atlantico ha molto probabilmente iniziato a percorrere la sua china discendente e il “secolo americano” volge alla fine. E’ appena il caso di rammentare la crescente potenza economica, tecnologica e politica della Cina e il controllo sempre più esteso che questa esercita in particolare sul debito pubblico americano. Ma siccome non vogliamo né restare a “stelle e strisce”, né diventare “gialli”, auspichiamo che all’inevitabile tramonto della potenza talassocratica yankee segua lo spostamento del centro del potere mondiale dal “Rimland” all’ “Heartland”, cioè dagli USA a un blocco eurasiatico fondato sull’Asse tra Italia e Russia, tra la Prima Roma che sorge sulle sponde del Tevere e la “Terza Roma” bagnata dalla Moscova.
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Capoterra (CA), 1° gennaio 2011

 

 



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Treviso. Vandali contro presepe, Muraro:
marocchini offendono simbolo cristiano

Un presepe (archivio)

Secondo i residenti si trattava di ragazzi stranieri ubriachi. Il
presidente della Provincia fa il parallelo con l'attentato in Egitto


TREVISO (2 gennaio) - Atti di vandalismo sono stati compiuti due notti fa a Caerano San Marco contro la sagoma di San Giuseppe del presepe locale da parte un gruppo di ragazzi, in gran parte ubriachi. Secondo il racconto fatto da alcuni residenti che hanno cercato di bloccare i vandali erano in gran parte marocchini.

«Nel caso di Caerano - rileva in una nota il presidente della Provincia Leonardo Muraro - è un atto di vandalismo e come tale va condannato. Ma non dimentichiamo che è anche e soprattutto una voluta offesa ad un simbolo del mondo occidentale cristiano, proprio nel periodo in cui lo si festeggia. Questo è anche il fallimento di certe logiche buoniste che in nome dell'integrazione lasciano correre sotto gli occhi certi avvenimenti senza proferire parola, o prendere le dovute misure. E ancora una volta, come nel caso di alcuni cittadini di Caerano San Marco accorsi in strada contro i vandali blasfemi, è sempre la gente che riporta comunque l'attenzione sul senso reale. È doveroso rispettare la cultura di chi ti ospita. In generale, mi domando, non è forse che stiamo abbassando troppo la guardia?».

Il presidente della provincia osserva: «Certi atti - come i petardi lanciati contro il presepe locale nello stesso giorno in cui viene fatta scoppiare una
bomba davanti ad una chiesa cristiana in Egitto - mi fanno pensare che forse, anche in casa nostra, ancora si coltivano odi, rancori che sfociano facilmente in atti di violenza gratuita. Nel caso di Caerano San Marco, per fortuna, non lesivi della persona, ma sicuramente di un simbolo rappresentativo di una comunità. Non posso allora che chiedere alle istituzioni, in primis al ministro dell'Interno Roberto Maroni, di non abbassare la guardia, anzi intensificare i dovuti e necessari controlli perché non si arrivi a "piangere" inaspettatamente, a seguito di qualche episodio ben più grave che mi auguro non accada mai».
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sabato, 01 gennaio 2011

Cristian Pertan

6 anni fa moriva in un assurdo incidente in moto il camerata Cristian Pertan.
Boccia è vivo e lotta insieme a noi! Proteggici da lassù nobile figlio d'Istria!

 
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venerdì, 31 dicembre 2010

  
  Morto militare italiano in Afghanistan
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   Assieme agli uomini del suo reparto e a una componente del genio era impiegato nella Task Force South East, la task Force italiana che dal primo settembre ha iniziato ad operare nell'area al confine con l'Helmand.
Il militare italiano è stato ucciso "a seguito di un colpo di arma da fuoco"  mentre si trovava "all'interno della base" di Buji, dove prestava servizio. Lo si apprende da fonti militari. Il proiettile, riferiscono le stesse fonti, è penetrato in prossimità della spalla, nella parte lasciata scoperta dal giubbetto, ed ha raggiunto organi vitali. Nonostante i soccorsi, immediati, non c'é stato niente da fare. I fatti sono avvenuti alle 15, ora locale.
Nel Gulistan (provincia di Farah), una delle zone più 'calde' del settore affidato al controllo dei militari italiani, al confine con l'Helmand, dal primo settembre operano gli alpini del 7/o reggimento di Belluno, che costituiscono l'ossatura della Task force south east, composta anche da militari di altri reparti.
Il 4 ottobre scorso, proprio nella valle del Gulistan, si verificò l'imboscata in cui morirono altri quattro soldati italiani. L'area affidata al controllo degli alpini, denominata Box Tripoli, era un tempo sotto comando statunitense.
In questi pochi mesi i militari italiani hanno portato avanti una serie di iniziative (tra cui quattro progetti di cooperazione civile-militare) con "notevole successo", come ha sottolineato solo qualche settimana fa il generale David Petraeus, comandante della missione Isaf in Afghanistan, in visita agli alpini del Gulistan.
NAPOLITANO PARTECIPA AL DOLORE DEI FAMILIARI E A CORDOGLIO FORZE ARMATE - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia dell'attentato nel distretto di Gulistan in cui ha perso la vita un militare italiano, impegnato nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan - si legge in una nota - esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e al cordoglio delle Forze Armate.
SCHIFANI,ITALIANO CADUTO IN LOTTA AL TERRORISMO - "Un altro caduto italiano nella lotta al terrorismo internazionale e per la tutela della pace, della democrazia e della sicurezza internazionale. Una nuova pagina dolorosa per l'Italia". Così il Presidente del Senato, Renato Schifani, subito dopo aver appreso la notizia dell'uccisione di un militare italiano in Afghanistan. "Il nostro Paese - ha aggiunto il Presidente del Senato - sta pagando un pesantissimo prezzo di sangue per la pace in una delle aree più difficili e tormentate del pianeta". "Desidero in questa occasione rinnovare la solidarietà e l'abbraccio ideale a tutti i nostri soldati impegnati nella fondamentale missione in Afghanistan e nelle altre operazioni all'estero. Sentimenti che ebbi già avuto modo di esprimere la vigilia di Natale nel corso della mia visita alla base di Herat. Ai familiari del soldato caduto e al Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Vincenzo Camporini - conclude il Presidente Schifani - giunga il sentimento del più profondo cordoglio e la più sentita vicinanza mia personale e dell'intera Assemblea di Palazzo Madama".
LA RUSSA, RABBIA PER FATALITA' - "Il nostro soldato è stato colpito da un solo colpo in uno dei punti scoperti sia da protezioni fisse che personali: quindi una fatalità, che fa ancora più rabbia". Lo ha detto all'ANSA il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, confermando che il militare è stato ucciso da un cecchino. "I cecchini non sono una novità, ma finora non avevano mai ferito nessuno", ha detto il ministro.
IL CORDOGLIO DI FRATTINI  -
Il Ministro degli Esteri Franco Frattini esprime il suo personale cordoglio e quello della Farnesina per la tragica scomparsa del militare italiano avvenuta oggi in Afghanistan. "Il primo pensiero va ai familiari del nostro soldato, ai quali siamo particolarmente vicini, consapevoli - si legge nella nota - che il dolore è ancora più grande in questi giorni destinati alla festa e che per loro si trasformano in momenti di tragica disperazione". "Quello odierno - aggiunge Frattini - è in termini di tempo l'ultimo, carissimo contributo pagato dai nostri soldati nella loro encomiabile lotta contro il terrorismo internazionale, finalizzata a garantire pace e sicurezza al nostro Paese ed alla nostra società". "Il modo migliore per onorare la memoria dei giovani e delle giovani che hanno pagato con la vita l'impegno del nostro Paese per sconfiggere il terrorismo è mantenere salda la rotta e proseguire, con la professionalità e l'impegno di sempre e che tutti riconoscono ai nostri soldati, nello sforzo per favorire quanto prima il processo di transizione ed afghanizzazione che consentirà di affidare all'esercito ed alla polizia afgani il controllo del proprio territorio", conclude Frattini.
DI PIETRO, VICINI A FAMILIARI MILITARE MORTO - vicini ai famigliari del militare morto in Afghanistan. A loro e a tutti i soldati impegnati in quei territori esprimiamo tutto il nostro cordoglio. Quest'anno si chiude con un sentimento di dolore per un'altra vittima di questa brutta guerra. Oggi è un giorno di lutto, un giorno di silenzio e non ribadiremo le nostre posizioni, ma chiediamo al governo di venire a riferire in Parlamento al più presto". Lo afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
  
 
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VERGOGNA
Battisti, Lula dice no
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Il presidente del Brasile nega l'estradizione per l'ex terrorista. Farnesina richiama ambasciatore

 
BRASILIA - Il Governo brasiliano considera ''impertinente in particolare nel riferimento personale a Lula'' la nota diffusa ieri dal Governo italiano circa il caso Battisti. Lo ha sottolineato il ministro degli esteri brasiliano, Celso Amorim, leggendo una nota ufficiale del governo brasiliano che annuancia il no ufficiale all'estradizione di Battisti.
Amorim ha aggiunto di non ritenere che il presidente Lula si mettera' in contatto con le autorita' italiane. A una domanda se considera che le decisioni di Brasilia su Battisti possano pregiudicare i rapporti con l' Italia, Amorim ha risposto ''non credo''. Amorim ha incontrato la stampa leggendo la nota del governo nella sede della presidenza della Repubblica.Il ministro degli Esteri brasiliano Celso Amorim ha detto di non ritenere che il presidente Lula si metterà in contatto con le autorità italiane. A una domanda se considera che le decisioni di Brasilia su Battisti possano pregiudicare i rapporti con l' Italia, Amorim ha risposto "non credo". Amorim ha incontrato la stampa leggendo la nota del governo nella sede della presidenza della Repubblica.
BERLUSCONI, AMAREZZA MA VICENDA NON CHIUSA  - "Esprimo profonda amarezza e rammarico per la decisione del Presidente Lula di negare l'estradizione del pluriomicida Cesare Battisti nonostante le insistenti richieste e sollecitazioni a ogni livello da parte italiana. Si tratta- afferma il presidente del Consiglio in una nota diffusa da Palazzo Chigi - di una scelta contraria al più elementare senso di giustizia". "Esprimo ai familiari delle vittime tutta la mia solidarietà, la mia vicinanza e l'impegno a proseguire la battaglia perché Battisti venga consegnato alla giustizia italiana. Considero la vicenda tutt'altro che chiusa: l'Italia non si arrende e farà valere i propri diritti in tutte le sedi", conclude Berlusconi.
FARNESINA RICHIAMERA' AMBASCIATORE ITALIANO - La Farnesina si appresta a richiamare a Roma l'ambasciatore d'Italia in Brasile, Gherardo La Francesca per consultazioni. Lo si è appreso dalla Farnesina. "Il Ministro Frattini ha deciso di richiamare a Roma l'ambasciatore la Francesca per consultazioni volte a definire il percorso dell'azione giudiziaria del governo italiano in difesa delle proprie legittime aspettative basate sul Trattato bilaterale di estradizione e sulla sentenza del Tribunale Supremo brasiliano". E' quanto si legge in un comunicato della Farnesina sul caso Battisti.

MIN.ESTERI BRASILE, NOTA ITALIA IMPERTINENTE - Il Governo brasiliano considera "impertinente in particolare nel riferimento personale a Lula" la nota diffusa ieri dal Governo italiano circa il caso Battisti. Lo ha sottolineato il ministro degli esteri brasiliano, Celso Amorim, leggendo una nota ufficiale del governo brasiliano..
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venerdì, 24 dicembre 2010

IL CAMERATA SEBA VI AUGURA BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO
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martedì, 21 dicembre 2010

“PER L’UE IL NATALE NON ESISTE”
LE FOLLIE DI BRUXELLES

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La Commissione Europea ha prodotto più di tre milioni di copie di un diario dell’Unione Europea per le scuole secondarie che non contiene nessun riferimento al Natale, ma include festività ebraiche, indù sikh e musulmane. Più di 330 mila copie del diario, accompagnate da 51 pagine di informazioni in carta lucida sull’Unione Europea sono state consegnate alle scuola britanniche, scrive il Daily Telegraph, come un omaggio agli allievi da parte della Commissione. Con grande stupore dei cristiani britannici la sezione relativa al 25 dicembre è vuota e in calce alla pagina c’è questo messaggio: “Un vero amico è qualcuno che condivide le tue preoccupazioni e la tua gioia”. Il calendario comprende festività musulmane, indù, sikh, ebraiche e cinesi, e altre, come il giorno dell’Europa e altri anniversari chiave dell’unione Europea; ma non ci sono festività cristiane segnalate, a dispetto del fatto che il cristianesimo è la religione della maggioranza degli europei. E d’altronde anche i cartoncini d’auguri della Commissione dicono semplicemente “Auguri di stagione” senza nessun riferimento a feste cristiane, come il Natale. Johanna Touzel, portavoce della Commissione cattolica delle Conferenze dei vescovi, ha detto che tutto questo è “proprio sbalorditivo”.
 Quando mai siamo entrati nell’UE che ci comandano a bacchetta come se fossimo i loro servi. Ora siamo certi che a Bruxelles vi deve essere un virus potentissimo, impossibile a debellare.
Da anni l’Europa ci travolge con le sue leggi sfornate al ritmo di una all’ora, ci annienta con i suoi incomprensibili regolamenti, ci soffoca con raffiche di direttive e ci intrappola coi suoi cavilli e vincoli. La Commissione europea ha impiegato dieci anni per decidere se di giorno si può indossare la camicia da notte e alla fine il responso è stato sì. Ecco come bisogna risparmiare, imparate popolo italiano spendaccione. Solo delle grandi menti potevano arrivare a questa possibilità e comodità: al mattino non è neppure il caso che ti lavi, hai già indosso la tua camicia da notte che la puoi infilare nei pantaloni o in una gonna  e pronta per uscire. Aggiungiamo di, se appena possibile, non usufruire il waterclosed , perché lo scarico dello sciacquone consuma molta acqua e così per fare una doccia.
E’ stato stabilito che gli asini sul bagnasciuga devono indossare il pannolone. Io che abito al mare mai visto un asino in spiaggia, ma forse perché gli asini si trovano, in Italia, in alti loghi.
Altra asinata la UE ha stabilito che una blusa, perché sia tale, deve essere a tinta unita e lunga 58 centimetri. Se poi è stretta, corta o lunga, la si deve indossare lo stesso. Agli ordini bisogna ubbidire.
I pesci, anche queste povere creature devono stare attente a non pesare oltre le direttive e il sarago deve pesare almeno 300 grammi, l’orata cento grammi in più, il dentice deve raggiungere il chilo, il polpo deve pesare almeno 800 grammi, caso contrario, si ributta tutti in mare e non se ne parla più. E i pesci ringraziano
Frutta e ortaggi soni il problema più ostico: i peperoni devono essere di quattro tipi: dolci e lunghi, dolci e quadrati ( quadrati ?????) e pure appuntiti e quelli dolci piatti. Che fantasia queste menti straordinarie dell’UE. Noi poveri latini non ci saremmo mai arrivati a simili sottigliezze…ma gli esperti europei hanno anche precisato che “per larghezza dei peperoni dolci di forma appiattita si deve intendere il diametro massimo della sezione equatoriale”. Confesso la mia ignoranza ma non ho capito nulla, d’altronde non sono una belga, ma una italiana. E i pomodorini dove li mettiamo ? Anche loro sono stati suddivisi in quattro specie: nella legge si precisa che i pomodorini sono tali se presentano “un ombelico,una cicatrice stellata e cicatrici legnose di forma ombelicale ( e dagli con questo ombelico, una fissazione ) in corrispondenza del punto stelare, di superficie non superiore ai due centimetri quadrati. “
Il regolamento n° 175 stabilisce che una “ noce vuota per essere considerata vuota deve essere vuota”. Ma no! Ed io che non lo sapevo, come sono ignorante, devo ammetterlo.
Ma andiamo avanti: il cavolfiore per poter essere tale deve avere “una peluria leggerissima” e non più di cinque macchioline sulle foglie. Per i lupini la Commissione europea ha ritenuto opportuno approvare un apposito regolamento: “I lupini dolci non sono quelli amari” .
State pensando che sia impazzita ? No, trascrivo soltanto.
Un bimestrale inglese ha avuto il coraggio di contare le pagine prodotte dalla burocrazia europea: nel 1989 erano 886.996, più o meno cento all’ora. Dopo sette anni erano divenute quasi due milioni, 219 all’ora. Logicamente devono essere tradotte e l’UE si serve di una Agenzia nel Lussemburgo e ogni pagina , nel 2001, veniva a costare 143 mila lire.
Mi fermo perché non ce la faccio più a scrivere tali idiozie, partorite da menti insane ma che noi dobbiamo prenderne atto e subire. Aggiungo gli stipendi che percepiscono questi poveri insonni che, per fare passare le ore notturne, inventano simili barbarie demenziali , sono da Paperon de Paperoni, una vergogna simile agli stipendi dei nostri onorevoli asini.
Io ho deciso. Da domani non mangerò più, non mi laverò più, non sprecherò più acqua con gli sciacquoni e, per forza maggiore, cercherò un posticino appartato per le mie esigenze intime.
Non mi sento una martire che entra in un negozio col metro per prendere le misure di tutto, preferisco morire di fame. Torno indietro. Ma le casse da morto come devono essere? Di quale lunghezza, larghezza e di che legno ? Siccome non voglio essere bacchettata dall’UE, vorrà dire che rimanderò la mia dipartita quando la commissione europea mi darà ragguagli in merito e il permesso di morire. Non si sa mai!!!!!!!!!!!!!!!!
Come si stava bene quando il nostro Paese aveva le sue belle frontierine, la sua bella liretta e nessuno che ti rompeva continuamente come sta facendo l’UE !
Ma avere il coraggio di toglierci anche la nostra religione e abolire il Santo Natale ad un popolo cristiano è il colmo di ignoranza assoluta e di mancanza di rispetto alla patria del Cristianesimo.
P.S. Consiglio a chi vuol essere più ragguagliato sulle leggi dell’UE di comprare il libro di Mario Giordano : “L’Unione fa la truffa “ e vi assicuro che vi divertirete non poco.

ERCOLINA  MILANESI
  
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venerdì, 17 dicembre 2010

VERGOGNA
Roma devastata, tutti liberi
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Il tribunale decide una detenzione ai domiciliari e 22 scarcerazioni. Video di pestaggi su Youtube, bufera sulla polizia


 
di Angela Camuso

ROMA - Liberi tutti, in attesa del processo tranne uno, che resta ai domiciliari, il 32enne Mario Miliucci, figlio di Vincenzo, leader storico dell’autonomia operaia romana negli anni ‘70 e dell’avvocato Simonetta Crisci, che ieri ha difeso suo figlio in aula dalle accuse di avere imbrattato una banca con uno spray e soprattutto dall’essersi messo in tasca due sampietrini. Ieri è stata una giornata incandescente nel tribunale di Roma, dove si sono svolte le udienze di convalida degli arresti dei 23 manifestanti fermati durante gli scontri di martedì. Alcuni ragazzi dei centri sociali si sono quasi azzuffati coi celerini schierati nei corridoi nel momento in cui alcuni fermati sono usciti da un’aula e sono stati accolti dalle urla «Liberi! Liberi!». I giudici, pur disponendo la scarcerazione per tutti, hanno deciso di convalidare – com’è di prassi in questi casi - gli arresti, ritenendo che siano stati eseguiti secondo le procedure. Tuttavia, tenendo conto del fatto che si tratta di persone incensurate, soltanto per alcuni sono state disposte delle misure cautelari come il divieto di recarsi a Roma e l’obbligo di firma. Il bilancio finale, secondo gli avvocati dei ragazzi, è che molti degli arresti non erano giustificati e che dunque la polizia avrebbe pescato nel mucchio. E ieri, a creare notevole imbarazzo in via San Vitale, sono stati pure due video-schock diffusi su You Tube, uno dei quali ha per protagonista uno degli arrestati, Riccardo Li Calzi, siciliano laureando al Dams, accusato di aver picchiato i poliziotti e invece, a quanto documentato nel filmato, da questi colpito a calci e manganellate mentre si trovava inerme a terra, a gridare «Non ho fatto niente».
Il questore di Roma, Francesco Tagliente, ha annunciato un’indagine interna. Ma a mettere altra carne al fuoco sono state le parole del sindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Scarcerazioni assurde, è un’ingiustizia», ha detto, scatenando le proteste dell’Anm: «Ci insulta». Duro anche il Pd: «Alemanno si è dimostrato incapace di svolgere il proprio mestiere. Pensi a fare il sindaco».
(ass)

TRATTO DA:
http://www.leggo.it/view.php?data=20101217&ediz=VENEZIA&npag=4&file=B_507.xml&type=STANDARD



SOLIDARIETA ALLE FORZE DELL' ORDINE,MASSIMO BIASIMO ALLA MAGISTRATURA

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