domenica 20 novembre 2011

MENTRE GLI ITALIANI TIRANO LA CINGHIA PER LA CRISI:
Voto 2008: spesi 110 mln, rimborsati 503libroLaCasta
C.Conti: costi triplicati da '94,in 15 anni da Stato 2,2 mld
(ANSA)- ROMA, 28 DIC -Sono stati 110 i milioni spesi dai partiti per le politiche 2008 ma i rimborsi ottenuti dallo Stato sono oltre 4 volte superiori: 503 milioni.

Questo perche' il meccanismo del rimborso e' legato al numero dei voti anziche' alle spese. Emerge dalla relazione della Corte dei Conti che ha controllato i consuntivi delle spese elettorali dei partiti evidenziando una spesa di 10,05 euro per ciascun elettore e rilevando come dal 1994 l'esborso dello Stato ai partiti e' stato di 2,2 miliardi di euro.
postato da: sebastia11 alle ore 17:32 | link | commenti (4)
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L ORGOGLIO NAZIONALE EUROPEO
Putin, armi offensive contro scudo
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(ANSA) - MOSCA, 29 DIC - La Russia deve sviluppare 'armi offensive' per far fronte allo scudo antimissile americano. Lo ha detto il premier Putin citato dai media.

'Con una sorta di 'ombrello', i nostri partner si sentiranno sicuri e faranno tutto cio' che vorranno, l'equilibrio sara' infranto e ci sara' una maggiore aggressivita' sia in politica che in economia', ha aggiunto il primo ministro russo, secondo l'agenzia Itar-Tass.
postato da: sebastia11 alle ore 17:28 | link | commenti
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lunedì, 28 dicembre 2009

PER NON DIMENTICARE
ANGELO PISTOLESI ,28 dicembre 1977 - 28 dicembre 2009. Angelo Pistolesi
Se a Milano la differenza numerica tra rossi e missini è tale da rendere quasi impossibile persino un funerale, a Roma la scontro non è impari. Le organizzazioni giovanili del MSI non mollano neppure un metro, nonostante il clima sempre più pesante. Le sezioni continuano a funzionare, tra una molotov e un attentato, nelle scuole si fa attività politica nonostante le aggressioni e i pestaggi. Così la sinistra decide di lanciare un'ennesima offensiva per spezzare definitivamente la resistenza dei "fasci": un'offensiva omicida che costerà la vita di quattro ragazzi nel giro di dieci giorni a cavallo delle vacanze natalizie. Poichè su questi omicidi non si fece mai piena luce e non furono identificati (ma in realtà neppure cercati) gli assassini, ogni ipotesi resta valida, compresa l'oscena sensazione che "tirare al fascista" fosse in quei giorni una sorta di tragico sport per i compagni in vacanza...Il primo di questi delitti avviene la sera del 28 dicembre 1977, appena tre giorni dopo Natale... Gli assassini suonano al citofono di Angelo Pistolesi, 31 anni, iscritto al MSI e attivista nel quartiere Portuense. Una scusa per farlo uscire, poi, appena aperto il portone, una micidiale scarica di pallottole lo centra in pieno petto. L'azione viene rivendicata dai Nuovi Partigiani.
CAMERATA ANGELO PISTOLESI:PRESENTE!!!
postato da: sebastia11 alle ore 09:37 | link | commenti
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 FERMIAMO L'ESODO QUESTA E' CASA NOSTRA!!!
italia
Negli ultimi dieci anni l’Italia ha perso molti dei suoi giovani. Non si tratta di una guerra o di un’epidemia. Questa “truppa” ha lasciato il paese alla ricerca di migliori opportunità professionali. Secondo dati dell’AIRE (Anagrafe Italiani all’Estero, organo del ministero degli Esteri) oggigiorno circa 3,7 milioni di italiani vivono fuori dall’Italia. Di questi, il 54% ha meno di 35 anni. Con loro, se ne sono andati talenti, professionisti di eccellenza nelle rispettive aree d’azione che potevano invece contribuire allo sviluppo culturale ed economico dell’Italia.
Parliamo di Italiani fuggiti poiche' presi a calci da un sistema che li ha fatti fuggire nella speranza di poter costruirsi un giusto e meritato domani e non parliamo dei soliti ricercatori universitari, bensi' parliamo di operai, cuochi, camerieri, impiegati, professionisti stritolati da un abbietto sistema di cose che ha preferito la demolizione del mercato di lavoro allo scopo di far invadere il paese da una moltitudine giunta da ogni dove di privi d'arte e parte ma sfruttabili nelle loro speculazioni e trame sociali, economiche e politiche.

In dieci anni ci siamo fregati 3/4 della Regione Veneto in comparazione.

tratto da:http://vocenazionale.splinder.com/
postato da: sebastia11 alle ore 09:30 | link | commenti
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giovedì, 24 dicembre 2009

TANTI AUGURI DI BUON NATALE
medium_natale06
fiamma_tricoloreCAMERATA SEBA
postato da: sebastia11 alle ore 10:41 | link | commenti
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martedì, 22 dicembre 2009

MESTRE,VIA PIAVE:Ragazzine rapinate da cinque nomadi
zingErano su un pullman dell’Actv quando sono state avvicinate da un gruppetto di nomadi, quattro ragazzi e una ragazza, che da quanto emerso conoscevano per lo meno di vista.
      Qualche battuta scambiata durante il tragitto, qualche approccio di troppo. Poi ognuno per sé. Fino alla fermata di via Piave quando insieme alle due amiche mestrine, una di nemmeno 18 anni, è sceso anche il quintetto apparentemente per una fortuita coincidenza.
      Percorso qualche passo incerto sui marciapiedi ancora coperti di neve ghiacciata si sono palesate le vere intenzioni di quella che si è rivelata una banda di delinquentelli: le due amiche infatti sono state raggiunte e spintonate. L’obiettivo era quello di strappare loro le borse a tracolla: la missione è andata a bersaglio solo ai danni di una delle due che si è vista sottrarre lo zainetto con all’interno un computer portatile e alcuni effetti personali.
      L’aggressione verso le 18 di domenica quando in giro non c’era tanta gente visto le temperature siderali e le difficoltà di circolazione.
      Alle due malcapitate non è rimasto che chiamare il 113 e aspettare l’arrivo della volante. Ai poliziotti della questura di venezia le ragazzine, che pare abitino in zona, hanno raccontato quanto successo. Nel frattempo i "rapinatori" si erano già dileguati, scappando a piedi per le vie interne del quartiere.
      Indagini sono in corso per individuarli anche attraverso il riconoscimento fotografico.
postato da: sebastia11 alle ore 14:15 | link | commenti
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lunedì, 21 dicembre 2009

IL FALLIMENTO DEI TREMONTI BOND

fiamma_tricolore
Innanzi al perdurare della sempre più critica crisi che sta affrontando il nostro sistema economico-produttivo, torna motivo di riflessione l’ideazione e l’utilizzo dei tanti discussi Tremonti Bond.
Gli strumenti voluti dal Ministro dell’Economia e messi a disposizione degli Istituti di Credito avevano, nella loro intuizione originaria, lo scopo di sopperire alla asfittica circolazione monetaria creata ad arte dall’apparato bancario, strozzando l’accesso al credito del sistema produttivo; in particolar modo alle PMI, già vessate, come se non bastasse, dagli artificiosi e nefasti accordi di Basilea 2.
Queste le intenzioni, quanto meno, nella pubblicizzazione di questi strumenti, scaturite dalle volontà di via XX settembre.
Purtroppo, quanto sperato, ha trovato repentinamente difficoltà, se non ostacoli insormontabili, nell’atto dell’applicazione. Specificatamente i primi e principali istituti che hanno usufruito, a partire dal Banco Popolare (nato dalla fusione tra Banca Popolare di Verona e Novara e San Geminiano e San Prospero, costretta a rimediare alle porcherie realizzate con Banca Italease) e MPS, hanno fatto proprie le somme messe a disposizione, congelando le centinaia di milioni di euro usufruiti con i Tremonti Bond, al fine di sistemare e ripulire i propri bilanci, trasformando “alchimicamente” i buchi provocati dalle loro nefandezze finanziarie, in rosei utili aziendali.
Questi denari non sono così mai giunti alle imprese in forte carenza di liquidità, ma sono rimasti a spazzare e ripulire le sofferenze create e volute dai “maghi” della finanza che siedono nei CDA degli istituti bancari.
Così queste risorse, nonostante le interazioni di Tremonti e gli strali della Marcegaglia, continuano a non servire o a dare ossigeno al sistema produttivo, sempre più in difficoltà e vessato da queste stesse banche, nessuna esclusa, sempre più isteriche che, attraverso l’operato dei caporalini “preposti di filiale” continuano imperterrite ed impunite, scevre da ogni controllo da parte di qualunque organo, di tiranneggiare e a taglieggiare centinaia di migliaia di aziende e famiglie, chiudendo affidamenti, chiedendo rientri immediati, negando finanziamenti, anche dietro elargizioni di concrete garanzie… con l’unico obiettivo, di soddisfare e espletare diligentemente i dettami loro imposti dai vertici della cupola bancaria.
Oltre al danno anche la beffa, così come recentemente dichiarato dal Presidente dell’ABI Faissola, il quale ha affermato che: << non è vero che le banche non concedono credito, sono le imprese che non lo chiedono>>. Non volendo entrare nel merito, per evitare inutili “francesismi”, invitiamo solamente il Dr. Faissola, di sicuro fermamente convinto delle sue asserzioni, ad impegnarsi a ribadire quanto da lui sostenuto, in un’opportuna sede, innanzi non tanto ai rappresentanti delle varie associazioni, spesso e volentieri legati a doppio filo con gli istituti di credito, bensì direttamente innanzi a quelle migliaia di imprenditori che, oramai da mesi, si trovano quotidianamente a battagliare con quella che fino a poco tempo prima si presentava come “la tua amica banca”.
All’analisi dei fatti, i Tremonti Bond, quanto meno rivendicano i presupposti iniziali, si sono rilevati un vero e proprio fallimento e, se il Ministro Tremonti fosse davvero in buona fede (concediamoli l’errore…) si preoccuperebbe di richiedere immediatamente, coi relativi interessi, la restituzione delle somme elargite agli istituti bancari ed istituirebbe un organismo, in seno al Ministero del tesoro, che in collaborazione con il Ministero della Attività Produttive, elargisse quanto stanziato, direttamente alle imprese che, dietro regolare richiesta, ne motivino necessità e requisiti.
Solo attraverso questo fondamentale passaggio il necessario ossigeno monetario potrà ridare linfa al Sistema economico-produttivo con il vantaggio di scavalcare ed eludere il passaggio attraverso le banche usuraie e sfruttatrici.
Piero Puschiavo
Fiamma Tricolore
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mercoledì, 16 dicembre 2009

FIAMMA TRICOLORE ADERISCE A FIACCOLATA, 'CONTRO OGNI VIOLENZA'
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"La Fiamma Tricolore deplora ogni esagerazione nelle dichiarazioni di confronto politico, che rendono il dibattito uno scontro infruttuoso e ossessivo, fomentando negli irresponsabili odio e disordine sociale. Pertanto, aderiamo e saremo presenti alla fiaccolata indetta a Roma, per il 21 dicembre, dalle associazioni 'Destra Sociale ' e 'Riva Destra'". Lo dichiara in una nota Luca Romagnoli, segretario nazionale della 'Fiamma Tricolore'. -------------- BERLUSCONI: DESTRA SOCIALE, FIACCOLATA A ROMA IL 21 CONTRO OGNI VIOLENZA E IMBARBARIMENTO POLITICA (ANSA) - ROMA, 15 DIC - Il 21 dicembre alle 18 davanti Montecitorio si svolgerà una fiaccolata contro la violenza politica organizzata dalle associazioni Destra Sociale e Riva Destra, a cui hanno aderito anche il coordinatore del Lazio per il «Movimento per l'Italia con Daniela Santachè» Fabio Sabbatani Schiuma e il segretario nazionale della 'Fiamma Tricolore Luca Romagnoli. «Una fiaccolata - spiegano gli organizzatori in una nota - a sostegno della 'sovranità popolarè, contro ogni violenza e contro l'imbarbarimento della politica. L'aggressione a Silvio Berlusconi non va sottovalutata e necessita della condanna unanime, senza 'sè e senza 'mà». «Con questa iniziativa - aggiungono - vogliamo contribuire a dare un segnale di forte solidarietà al premier e a lanciare un appello affinchè i toni del dibattito siano ricondotti al civile confronto politico: basta con la demonizzazione dell'avversario, la sovranità popolare va rispettata, senza istigare la piazza come unico strumento di opposizione, esasperando gli animi».(ANSA). COM-DE 15-DIC-09 16:49 NNN
molte volte sono in disaccordo con la politica del cavaliere,ma una cosa è certa: la violenza che potrebbe sfociare da questo clima di tensione scatenata da una nota parte politica è la stessa che porto alla morte di moltissimi militanti del m.s.i. e del fronte della gioventu,crimini ancora oggi impuniti,quindi la risposta deve essere immediata e decisa!!
camerata seba!!
camerata seba!
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lunedì, 14 dicembre 2009

Aggressione a Silvio Berlusconi, si alza il clima di tensione

silvio-berlusconi-colpito-da-statuetta-ladestra
Milano - Aggressione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al termine del suo intervento alla festa del tesseramento del Pdl in piazza Duomo a Milano. Il premier stato colpito al volto da un uomo che gli ha scagliato contro con violenza una statuetta del Duomo di Milano. Berlusconi, con il volto sanguinante, ha avuito la forza di alzarsi verso la folla che lo circonfava per rassicurare tutti, poi è stato caricato in auto e trasportato all’ospedale San Raffaele. Il responsabile del gesto è stato fermato e portato in questura e, dopo l’interrogatorio, è stato arrestato.
L’aggressore si chiama Massimo Tartaglia ed ha 42 anni. Come precedenti risulta alla polizia solo il ritiro della patente per motivi di viabilità. Dopo il fatto è stato portato via dalla polizia, che lo ha sottratto alla rabbia della gente, senza profferire parola. Tartaglia è  in cura da 10 anni per problemi mentali al Policlinico di Milano. Lo si apprende da fonti investigative. E’ stata convocata nella Questura di Milano la psicologa che l’ha in cura da diversi anni. Secondo quanto risulta in Questura, Massimo Tartaglia non sarebbe legato a nessuna organizzazione antagonista conosciuta. La dinamica dei fatti, peraltro, agli investigatori appare al momento più vicina ad un gesto isolato che ad un tentativo di aggressione organizzato. La Digos ha perquisito la sua abitazione a Cesano Boscone (Milano).
Lavora come grafico Tartaglia lavora come grafico nella ditta del padre e, secondo quanto si è appreso, conduce una vita sociale normale. E’ stato lui stesso a dire agli investigatori, che lo sentivano in questura, di essere in cura al Policlinico.
L’arresto Massimo Tartaglia, è stato formalmente arrestato l’interrogatorio tenuto dal procuratore aggiunto Armando Spataro. Le accuse sono di lesioni pluriaggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale della parte offesa e dalla premeditazione. Tartaglia, infatti, aveva in tasca un altro souvenir, un piccolo crocifisso, ma soprattutto una bomboletta di spray urticante al peperoncino.
La ricostruzione Sono stati interamente ripercorsi, durante l’interrogatorio in Questura, i momenti dell’aggressione al premier Silvio Berlusconi ad opera di Massimo Tartaglia, il quarantenne con problemi psicologici che è stato dichiarato in stato di arresto. Dalle prime notizie sulla ricostruzione è emerso che Tartaglia si trovava dietro le transenne, un paio di file indietro rispetto alla gente che si accalcava per salutare il presidente del Consiglio. Quando Berlusconi, circondato dalla scorta, si è avvicinato, in particolare a un sostenitore con una bandiera di Forza Italia per stringergli la mano, da dietro la gente è saltato fuori Tartaglia, che si è praticamente inerpicato sulle spalle di quelli che aveva davanti e lanciato il souvenir che ha colpito il premier tra il naso e il labbro. Al momento del lancio, grazie al suo salto, Tartaglia si è trovato quasi faccia a faccia con Berlusconi anche se a una distanza di due-tre metri. Immediatamente dopo è stato bloccato da un uomo della scorta del presidente del Consiglio e da due agenti in borghese del Commissariato Centro, immobilizzato e portato via a forza tra i molti sostenitori di Berlusconi che volevano aggredirlo.
La statuetta Una statuetta del Duomo, una di quelle da regalare come souvenir che si comprano per pochi euro sulle bancarelle accanto alla cattedrale, è questo l’oggetto con cui è stato colpito Belusconi. L’oggetto, raccolto da agenti di polizia, subito dopo che aveva colpito il premier al volto, era di colore chiaro e appariva rotto alla base, dove solitamente c’é un supporto metallico con la scritta “Duomo di Milano”. La statuetta è stata subito raccolta da terra e portata via da un agente.
Al San Raffaele Tac e 48 ore in osservazione Perdita copiosa di sangue con lesione lacero-contusa interna ed esterna e due denti lesi, di cui uno superiore fratturato. E’ questa la prima diagnosi, che, secondo fonti mediche, è stata fatta al presidente del Consiglio all’ospedale san Raffaele dopo l’aggressione.
“Reagisce con tempra” “Il presidente è apparso ai medici che lo hanno in cura scosso e abbattuto ma sta reagendo con la sua solita tempra”. Lo fa sapere dell’ospedale San Raffaele, Paolo Klun, il direttore della comunicazione della Fondazione San Raffaele-Monte Tabor. “Il presidente del Consiglio - ha spiegato - ha subito un trauma contusivo importante al massiccio facciale con una ferita interna ed esterna al labbro superiore. Due denti, uno dei quali in modo serio, sono fratturati”. “Il professor Alberto Zangrillo - continuano dall’ospedale - ha ritenuto opportuno effettuare una tac al presidente che ha evidenziato una infrazione dell’elemento osseo del setto nasale (piccola frattura al naso, ndr). Questo ha portato i sanitari del San Raffaele a trattenere cautelativamente il presidente per la notte. La prognosi è di 20 giorni”. “Il presidente è apparso ai medici che lo hanno in cura scosso e abbattuto ma sta reagendo con la sua solita tempra”. Silvio Berlusconi è ricoverato in una stanza nel reparto solventi che si trova al settimo piano della struttura. Il premier on avrà bisogno di nessuna operazione ma sarà trattenuto in ospedale per almeno 48 ore, ha detto il professor Zangrillo, che è anche primario di anestesia e rianimazione al San Raffaele. “Dal punto di vista clinico - ha spiegato il medico - è tutto tranquillo, ma sarà necessario un periodo di osservazione di uno o due giorni”. Il premier, ha proseguito, non ha perso mai conoscenza e non è stato sedato. Dal punto di vista psicologico, ha detto ancora Zangrillo, “mi è parso molto affrancato dall’affetto che l’ha circondato. Lui stesso ha rincuorato i figli che erano molto preoccupati”. “Adesso è tranquillo - ha concluso il primario - ma è senz’altro molto amareggiato per quello che è successo”.
I figli e amici all’ospedale Marina accompagnata dal marito, Piersilvio, Barbara con il compagno ed Eleonora. E ancora Adriano Galliani, Emilio Fede, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, quello del Turismo, Vittoria Brambilla e quello della Cultura Sandro Bondi, il sottosegretario Paolo Bonaiuti e il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. Insomma, oltre ai suoi figli, un via vai di amici e politici a lui molto legati per esprimergli il calore del loro affetto e la loro solidarietà.
Il premier: “Io miracolato” Così ha detto Berlusconi al direttore del Tg4 Emilio Fede che lo è andato a trovare all’ospedale. “Mi ha detto di sentirsi miracolato - dice Fede - perché un centimetro più su e avrebbe perso l’occhio. Naturalmente è dolorante, gli sono stati somministrati analgesici e non credo proprio - sottolinea Fede - che si tratterà di una cosa di sole 24 ore perché ha la frattura del setto nasale, due denti fratturati, ferite alle labbra”. Ma, riferisce il direttore del Tg4 il premier si è detto soprattutto “preoccupato perché c’é una eccessiva atmosfera di violenza. Non è spaventato - precisa Fede - ma preoccupato. Faccio questo mestiere da cinquant’anni ma una cosa del genere, con un capo del governo fatto oggetto di un’aggressione non l’avevo mai vista”. Poi l’affondo di Fede sui nemici politici: “D’altra parte - dice Fede - se ecciti alla violenza le piazze… e naturalmente faccio riferimento a Di Pietro mi chiedo come faccia a dire quello che ha detto oggi”. Secondo Fede si tratta di un “atto di delinquenza che dovrebbe far riflettere tutti quelli, politici e giornalisti, che a vario titolo hanno fatto certi interventi. Credo che bisognerebbe smetterla e spero che dal male possa magari nascere qualcosa di positivo cioé un rapporto più civile all’interno del confronto politico”.
Il padre di Tartaglia ”Io, mio figlio, la mia famiglia, abbiamo sempre votato Pd, ma nessuno di noi ha mai avuto odio per Berlusconi”. Così ha detto Alessandro Tartaglia, il padre di Massimo, ai cronisti che gli hanno rivolto alcune domande attraverso il citofono. Massimo vive infatti ancora con i genitori in una elegante palazzina nel centro di Cesano Boscone. Il padre ha accettato di parlare brevemente, dopo che carabinieri e digos hanno terminato la perquisizione in casa. “Massimo è una psicolabile, ma non ha mai fatto del male a nessuno - ha mormorato il padre sconvolto - Anzi lui non ha mai fatto neppure politica attiva, è un volontario del Wwf”. Alessandro Tartaglia ha raccontato che il figlio è uscito da casa stamattina verso le 11. “Ciao a tutti - ha salutato i genitori - vado a trovare un amica non so quando torno”. In casa nessuno ha sospettato nulla. “Se avessi saputo cosa sarebbe accaduto avrei provato a farlo desistere - ha detto il padre - Penso che questo episodio sia maturato dal clima negativo che sta montando in Italia”. “In casa nostra abbiamo sempre commentato quello che succede in politica - ha detto ancora Alessandro Tartaglia - ma nessuno, e tanto meno mio figlio, ha mai mostrato un’esasperazione particolare”
La testimonianza di La Russa “Il premier è stato colpito al viso da una persona che sembrava avere in mano un oggetto ed è stata immediatamente fermata”: lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa che era a un metro di distanza al momento dei fatti. Berlusconi perdeva sangue dal naso e dalla bocca ed è stato caricato subito sulla macchina dalle sue guardie del corpo. Prima di entrare in macchina ha voluto comunque salire per qualche istante sul predellino della vettura per un rapido saluto ai suoi sostenitori. “L’aggressore - ha detto La Russa ai cronisti, che al momento del fatto erano tenuti a distanza dalle transenne poste immediatamente dietro al palco - l’abbiamo preso immediatamente, grazie alla polizia che l’ha letteralmente sottratto al linciaggio della folla. Se non ci fossero stati loro - ha detto ancora un La Russa visibilmente alterato - ne sarebbero rimasti soltanto pezzetti”.
In auto ferito fra due ali di folla:  L’auto con a bordo il premier ferito ha lasciato piazza Duomo, seguita dalla scorta e da numerose auto delle forze dell’ordine con molta lentezza. La piazza infatti era ancora piena di gente, e dopo l’aggressione, ci sono stati momenti di grande concitazione. Tutti volevano avvicinarsi e chiedere cosa fosse accaduto. Palpabile il nervosismo anche tra gli autisti delle varie auto che seguivano quella del premier, tanto che in due occasioni si sono leggermente tamponate tra loro. Ad accompagnare le auto, sulla strada chiusa dalle transenne e da due cordoni di polizia, due ali di folla che continuavano a urlare frasi di incitamento al premier ma anche qualche insulto.
“Tutta colpa di Di Pietro” Dicono tutti di essere scioccati i testimoni dell’aggressione a Silvio Berlusconi oggi in Piazza Duomo, a fianco del palco allestito dietro al Duomo per la manifestazione di tesseramento del Pdl. Il premier stava, infatti, salutando alcuni dei simpatizzanti dando loro la mano quando lo hanno visto accasciarsi. Con lui si trovava Marco Bessetti, un giovane del Pdl, che ha visto il premier “tirarsi indietro”. “Sono scioccato, è allucinante - ha detto - perché non solo ho sentito il ‘toc’ forte ma l’ho visto accasciarsi”. “Tutta colpa di Di Pietro”, “la galera a Di Pietro” sono alcuni dei commenti della gente”. 
La contestazione mentre parlava sul palco Silvio Berlusconi è stato brevemente interrotto da una decina di persone che contestavano mentre sta tenendo il suo discorso. Dai contestatori sono partite alcune grida tra cui “vergogna” e “buffone”. “Vergogna, vergogna, vergogna”: così Berlusconi ha replicato. “Ci sono alcuni che ci contestano. Noi siamo qui, in campo - si interrompe il premier nel corso del suo intervento - perché noi non siamo come voi, siamo gente libera e vi lasciamo esprimere le vostre idee in un pacato dialogo”. Al contrario, dice ancora Berlusconi, “voi vorreste trasformare l’Italia in una piazza urlante, che inveisce, che condanna. Vergogna, vergogna, vergogna”. E dalla piazza si alza si alza il grido dei sostenitori del Pdl che rispondono urlando “Silvio, Silvio”, sovrastando così le contestazioni.
Bonaiuti: “Era preoccupato dal clima d’odio” ”Mentre eravamo in macchina andando da Arcore a Milano per il comizio il presidente Berlusconi mi ha espresso più volte la sua preoccupazione per il clima di odio e di aggressione nei suoi confronti che si registra nel Paese”. E’ quanto rivela il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti che è ancora in ospedale con il premier. “Il presidente mi ha espresso più volte questo concetto, e poi qui in ospedale dopo la tac mi ha chiamato chiedendomi di raccontare a tutti i ministri presenti e ai medici quello che mi aveva detto, e cioé che era preoccupato per il clima di violenza. Io - aggiunge Bonaiuti - avevo anche cercato di rasserenarlo ma devo dire che purtroppo aveva ragione. Questo attacco violento nei confronti del presidente e del nostro partito ci preoccupa e deve preoccupare l’intero Paese”.
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sabato, 12 dicembre 2009

ECCO PER COSA SONO MORTI I NOSTRI SOLDATI

Bagdad, messi all’asta i giacimenti petroliferi In corsa anche l’Eni

soldati-italiani-iraq-ladestra
Tratto da IlGiornale: Bagdad - È iniziata questa mattina a Bagdad l’asta per l’assegnazione di appalti ventennali per lo sviluppo di 15 campi petroliferi, tra i più ricchi dell’Iraq. L’operazione, seguita in diretta dalla tv di stato “al-Iraqiya”, vede la partecipazione del premier Nuri al-Maliki. Il tutto si volge nel palazzo dei Congressi dove nella platea sono seduti i rappresentanti delle maggiori compagnie petrolifere mondiali. Le operazioni proseguiranno anche domani e, come ha spiegato un rappresentante del governo, “abbiamo deciso di mandare in onda in tv tutto quanto accade qui perchè vogliamo che sia un’operazione pulita e trasparente”. Se le procedure andranno in porto, l’Iraq potrà aumentare di milioni di barili al giorno la sua capacità produttiva diventando ben preso uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo, accanto a paesi come l’Arabia Saudita. Si tratta della seconda asta realizzata in Iraq dopo l’invasione delle truppe americane nel 2003.
Prima asta vinta da Shell
Il consorzio guidato dalla anglo-olandese Royal Dutch Shell dalla malese Petronas si è aggiudicato il contratto ventennale per lo sviluppo del campo petrolifero iracheno di Majnoon, le cui riserve stimate sono di 13 miliardi di barili: lo ha reso noto il Ministero del Petrolio di Baghdad. Nella giornata di oggi è previsto il primo giro di offerte, mentre quello conclusivo è in programma domani. Sono 45 le aziende che partecipano all’asta tra cui Exxon Mobil, Total, Chevron, Shell, ConocoPhillips, Bp e l’italiana Eni. Non ha avuto successo la prima asta organizzata dal governo iracheno lo scorso giugno, a causa della differenza di prezzo rilevata tra le offerte delle compagnie straniere e le richieste del governo di Baghdad.
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