Nella gabbia di Pound la verità sulla democrazia americana
Luca Leonello Rimbotti
Un uomo che fece dei maltrattamenti subiti un preciso motivo di resistenza culturale, da cui scaturirono le sue espressioni più celebri




Finquando il Fascismo non parve che un caso locale di banale ordine borghese, di messa a posto dei sindacati socialcomunisti, non mancarono, a Londra come a New York, parole d’elogio per la soluzione italiana. Ma in seguito, quando lo stesso Fascismo assunse le dimensioni di una rivoluzione europea che investiva i rapporti economici internazionali, tale da minacciare le consolidate posizioni del liberalismo mondiale, le cose presero un’altra piega. Allora, contro il tentativo fascista di organizzare i popoli partendo dal lavoro e proteggendolo dalla speculazione, l’America e la sua succursale anglo-francese si dettero a brigare per lunghi anni. E, al momento buono, seppero cogliere l’occasione di politica internazionale che volevano, per passare direttamente all’eliminazione fisica del contendente: nulla di cambiato, come si vede, nei comportamenti liberali, dal 1939 fino ad oggi.


* * *
Una vita da profeta
Nato il 30 ottobre 1885 in Idaho (USA), dopo gli studi Ezra Pound si trasferisce nel 1908 in Europa, da lui già conosciuta in svariati viaggi. A Venezia pubblica i suoi primi versi, A lume spento, e si stabilisce a Londra, dove rimarrà fino al 1920. Di cultura enciclopedica ed eclettica, attratto dalla letteratura provenzale e stilnovista come da quella confuciana, a Londra promuove la nascita di due tra i movimenti letterari d’avanguardia più importanti del tempo, l’imagismo e il vorticismo, in cui si fondevano astrattismo fotografico, futurismo, neo-orfismo e cubismo. In questo periodo, tra gli altri, conobbe e frequentò Joyce, Eliot, W.Lewis, W.B.Yeats, di cui condivise l’interesse per i gli aspetti esoterici della tradizione culturale europea. Dopo numerosi viaggi e soggiorni anche in Italia, nel 1920 si trasferisce a Parigi con la moglie Dorothy e nel 1924 a Rapallo. Lavora ai primi Cantos, collabora a riviste e giornali stranieri e italiani, tiene conferenze in varie città, scrive poesie, saggi, persino musica e uno sceneggiato, Le fiamme nere. Il 30 gennaio 1933 è ricevuto da Mussolini, nel 1934 scrive Jefferson e/o Mussolini: si fa più intenso il suo interesse per la politica sociale fascista. Nel 1939, dopo l’ultimo viaggio negli USA, inizia la collaborazione al “Meridiano di Roma” di Interlandi, nel 1941 quella a Radio Roma, nel 1943 a “Il popolo di Alessandria”. Aderisce alla RSI: nel 1944 scrive alcuni pamphlet contro il sistema guerrafondaio americano: L’America, Roosevelt e le cause della guerra presente e Oro e lavoro. Arrestato il 3 maggio 1945, è rinchiuso nella gabbia del campo di concentramento di Pisa, dove scrive i Canti pisani. Internato in manicomio a Washington, vi rimane dodici anni. Nel 1958 si trasferisce nei pressi di Merano dalla figlia e in seguito, dopo vari soggiorni e ricoveri a Rapallo e a Genova, si reca infine a Venezia, dove muore il 1° novembre 1972.
Nato il 30 ottobre 1885 in Idaho (USA), dopo gli studi Ezra Pound si trasferisce nel 1908 in Europa, da lui già conosciuta in svariati viaggi. A Venezia pubblica i suoi primi versi, A lume spento, e si stabilisce a Londra, dove rimarrà fino al 1920. Di cultura enciclopedica ed eclettica, attratto dalla letteratura provenzale e stilnovista come da quella confuciana, a Londra promuove la nascita di due tra i movimenti letterari d’avanguardia più importanti del tempo, l’imagismo e il vorticismo, in cui si fondevano astrattismo fotografico, futurismo, neo-orfismo e cubismo. In questo periodo, tra gli altri, conobbe e frequentò Joyce, Eliot, W.Lewis, W.B.Yeats, di cui condivise l’interesse per i gli aspetti esoterici della tradizione culturale europea. Dopo numerosi viaggi e soggiorni anche in Italia, nel 1920 si trasferisce a Parigi con la moglie Dorothy e nel 1924 a Rapallo. Lavora ai primi Cantos, collabora a riviste e giornali stranieri e italiani, tiene conferenze in varie città, scrive poesie, saggi, persino musica e uno sceneggiato, Le fiamme nere. Il 30 gennaio 1933 è ricevuto da Mussolini, nel 1934 scrive Jefferson e/o Mussolini: si fa più intenso il suo interesse per la politica sociale fascista. Nel 1939, dopo l’ultimo viaggio negli USA, inizia la collaborazione al “Meridiano di Roma” di Interlandi, nel 1941 quella a Radio Roma, nel 1943 a “Il popolo di Alessandria”. Aderisce alla RSI: nel 1944 scrive alcuni pamphlet contro il sistema guerrafondaio americano: L’America, Roosevelt e le cause della guerra presente e Oro e lavoro. Arrestato il 3 maggio 1945, è rinchiuso nella gabbia del campo di concentramento di Pisa, dove scrive i Canti pisani. Internato in manicomio a Washington, vi rimane dodici anni. Nel 1958 si trasferisce nei pressi di Merano dalla figlia e in seguito, dopo vari soggiorni e ricoveri a Rapallo e a Genova, si reca infine a Venezia, dove muore il 1° novembre 1972.
Tratto da Linea dell’8 maggio 2005.
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