sabato 19 novembre 2011

Venezia, 27 gennaio 2009
 
L'EDITORIALE 
 
di Roberto Quintavalle
 
NON FACCIAMOCI FREGARE UN'ALTRA VOLTA...
 
Esigiamo un'indagine sullo stato delle classi lavoratrici Italiane in questa crisi finanziaria
lavoro
Recessione, disoccupazione, inflazione, ecco i guasti principali derivanti dalla crisi finanziaria mondiale, ma c'e' un infezione provocata dalla crisi ancora piu' minacciosa, l'usura, alla faccia di coloro che sostengono che la storia non puo' ( anzi...non deve...) essere ripetibile e infatti costoro si accorgeranno che come sono le stesse le cause che hanno dato motivo di azione ai fautori delle rivoluzioni nazionali del secolo scorso per ovvia conseguenza saranno gli stessi anche i rimedi, poiche' pensiamo senza esternare attribuzioni nominative di occorenza che il Fascismo nel suo pieno senso economico e di autorita' culturale non possa essere piu' attuale e salvifico in questo frangente storico che in tutto il sessantennio post-bellico.
Occorre un'altra volta ripensare l'economia di mercato e renderla nuovamente " di popolo".
L'usura poc'anzi citata questa volta si presenta sottoforma di riassemblaggi economici.
Gli Stati Europei si stanno indebitando parossisticamente con i grandi cartelli bancari per ottenere capitali atti a fronteggiare la crisi, capitali sorti dal nulla.
Alcuni paesi sono stati salvati ( su tutti l'Islanda ) dalla bancarotta grazie al Fondo Monetario Internazionale e il salvataggio di questi unito all'indebitamento Europeo citato prima, per gli altri paesi significhera' meramente in tracollo industriale e produttivo, quindi licenziamenti di massa.
Questa conseguenza andra' tutta a vantaggio del Marxismo de-nazionalizzatore perche' provochera' tale effetto domino sul primato autoctono :
Impoverimento - Declino del consumo - Crisi Multisettoriale - Confisca delle produzioni nazionali - Instabilita' delle posizioni carrieristiche, lavorative e redittuali degli autoctoni - Incremento del prestito bancario e dell'usura - Decremento del proliferare di Aziende Familiari ( Le famiglie ) - Crollo delle nascite - Crisi Demografica Nazionale
Si sa che in Italia in dieci anni tale effetto domino è stato iniziato con il precariato anziche' il licenziamento di massa, precariato da tutti  odiato, minacciato ma che sta' sempre al suo posto e con la crisi c'e' sempre il solito tanghero di turno alla Bertinotti o alla Jospin che decanta per il poco lavoro ma per tutti e per tutti si intende oggi come dieci anni fa' anche per coloro che entrano nel paese anche clandestinamente.
Tale Marxismo che ricordiamo sempre, necessita oggi come al tempo che fu' di entrambi le vie anti-nazionali per assestare al meglio i suoi colpi e completare il suo progetto deve:
Aumentare l'Immigirazione selvaggiamente, invadere il continente - Creare un Welfare State a misura di immigrato - Creare le condizioni di instaurazioni sociali a livello religioso e culturale nonstante che il soggetto invaso ne sia totalmente incompatibile - Ovviare a leggitimare le pratiche di riproduzione che saranno assistite economicamente di quelle comunita' che prevedano poligamia e tradizionalmente e conseguentemente ricchezza di prole - Creare un mercato del Lavoro appunto Rousseauiano o Marxista ( Paghe basse e flessibilita' estremizzata ) ma sempre con un forte Welfare State di rinforzo ( Scusate il termine Inglese ripetuto ma ci disgusta tradurlo in Stato Sociale...)
In un contesto come quello attuale l'invasione d'immigrati in Europa non e' assolutamente contrastata, cio' nonostante sembra quasi esortata dai governi dell'Unione Europea. Comunque sia, queste ultime minaccie elencate hanno subito un serio rallentamento probabilmente non previsto proprio dalla crisi stessa.
I Banchieri effettivamente in Europa non possono ancora sostitutirsi ai propri maggiordomi politici alla guida delle nazioni che hanno casse ridotte all'osso per via della corruzione cronica e dello spreco fatale che specie in Italia ha prosciugato tutto e in special modo l'INPS. Le previdenze sociali di Eurolandia languono e cio' creera' prossime generazioni autoctone allo sbando dal punto di vista pensionistico ma almeno frena per un po' i propositi di cui sopra, perche' il binomio stato-privati sul mantenimento degli stranieri e molto semplice:
Noi privati li assumiamo voi "stato" li fate entrare e li mantenete con la previdenza sociale ma visto che quest'ultima scarseggia ovunque dato che i conti sono in rosso, come si fara' a tenere salde le loro tende in Europa?
Ma c'e'di piu', la crisi in corso porta alle Yankee-lobbies capitaliste la fine del monopolio dell'usura dato che uno scontro di capitali si va' a delineare contro Russia, Cina e il mondo Arabo nel suo eterno sogno di una borsa petrolifera propria e libera.
Qui in Italia vengono sparate a zero cifre, diagrammi, percentuali e calcoli.
Per quanto concerne il tasto occupazionale, secondo la Confindustria a casa resteranno questi, in cassa integrazione ci andranno quest'altri, per la CGIA di Mestre ci sara' un blocco produttivo di questo e chiuderanno tali aziende che producono quello, per i sindacati idem e avanti cosi'...
Tutti, politici inclusi dicono quanti perderanno il lavoro a causa della crisi ma non dicono chi perdera' il lavoro.
La libera impresa Italiana doveva distinguersi in funzione ad una propria etica sociale a differenza del capitalismo selvaggio-liberista, quello Berlusconiano per intendersi, quello cui secondo il Piduista era giusto con l'arrivo dell'Euro speculare sull'etto di prosciutto cotto per il pensionato aumentando il suo costo del doppio in nome del mercato libero. Effettivamente in Italia e specie nel nord-est cio' si e' verificato ben poche volte dal boom economico degli anni sessanta, e a quel tempo Berlusconi non c'era ma bisogna dire che questa volta si rischia grosso a livello sociale. E non a caso chi se non altri che l'accozzaglia post-tangentopoli poteva gettare benzina sul fuoco in primis con l'ex-governo Prodi che abbatte' le aliquote d'imposta alle banche dal 22% al 15% mentre queste alzavano a go-go con il bene placito della BCE i tassi per i mutuati ed in segundis il governo attuale che ancora intende socializzare le perdite FIAT con la scusa della crisi per poter far in modo che gli utili vengano privatizzati?
Il primato nazionale, la nostra gente, le famiglie, l'intera organicita' sociale in seguito alla reiterata infedelta' e raggiri di codesti attori deve sapere esattamente dato per dato come verranno inquadrate all'interno della crisi le classi lavoratrici Italiane e quelle straniere.
Deve sapere quanti Italiani, uomini e donne conserveranno il posto di lavoro, quanti lo perderanno, quanti andranno in cassa integrazione guadagni, quanti dal Full-Time andranno al Part-Time, quali saranno gli ammortizzatori sociali alternativi.
Occorre un'indagine nazionale sulle classi lavoratrici durante la crisi e questo per il sistema puo' portare un sacco di guai.
In Italia la speculazione regna sovrana e poi c'e' sempre il buonismo beceramente laido di quel Cattolicesimo Romano sempre piu' in declino che viene sempre in soccorso dei ladri e farabutti per quanto riguarda "i poveri immigrati".
Ci troviamo di fronte ad una crisi economica spaventosa, Italiani, seconda solo a quella del 1929 e ci troviamo di fronte probabilmente ad un secondo grande imbroglio dopo l'Euro del 2002, ma questa volta tutto puo' essere manipolato ancor meglio dato che il lavoro e la vita civile di un paese non ha cartellini con prezzi esposti. Non facciamoci quindi fregare un'altra volta, la priorita' nazionale, il primato della nostra comunita' dovra' prevalere, non lasciamo che questo patetico nuovo mercato del lavoro distrugga i sogni e i progetti dei nostri giovani e dei padri di famiglie gia' avviate, esigiamo un censimento in modo da sapere quanti immigrati manteranno il posto di lavoro a danno della nostra gente in nome della convenienza sul costo del lavoro.
E' fin troppo ovvio che il sistema vigente non consentirebbe mai ad una normalissima e sacrosanta indagine conoscitiva e fin troppo ovvio apparrebbe  un bavaglio preventivo a riguardo, specie qui in Veneto dove ci sono sindaci del PDL che incitano gli Italiani locali ad andarsene dai paesi da loro amministrati perche' Roma fa in modo di farli diventare cittadini di serie B rispetto agli stranieri e poi se vai negli alberghi di quei comuni da loro amministrati trovi solo extra-comunitari assunti come dipendenti e tutti regolarizzati.
Il 18 dicembre 2008 Berlusconi secreto' un' inizio di indagine sulla crisi riguardante il livello d'occupazione nel paese realizzato da Confindustria, chissa' perche'....
E' fin troppo ovvio che ci vogliono riprovare tutti da sinistra a destra a fregarci una volta ancora, ma stavolta c'e' ben altro in gioco. 
Non permettiamolo, si metta in moto l'indagine.
Roberto Quintavalle de :vocenazionale.splinder.com
 
 
postato da: sebastia11 alle ore 14:34 | link | commenti
categorie:
martedì, 27 gennaio 2009

Mestre. Processi ai clandestini:
belli e veloci ma assolutamente inutili
20090127_clan
Reportage del Gazzettino dal tribunale. Un giorno di udienze tutte con lo stesso risultato: la condanna e subito la libertà
di di Giuseppe Pietrobelli
MESTRE (27 gennaio) - Il processo più bello, più garantista, ma inutile del mondo, va in scena in un’aula del Tribunale di Mestre nel corso di un’udienza identica a quella che viene celebrata centinaia di volte, nello stesso giorno, davanti a uno dei tanti magistrati
che amministrano la giustizia in nome del Popolo Italiano nei confronti di un cittadino venuto da lontano e quasi sempre transitato per l’isola di Lampedusa.

 Il giudice lo fa nel pieno rispetto delle regole, segue alla lettera le procedure, ascolta l’imputato, dà la parola al Pm e all’avvocato, ma alla fine scrive sentenze che sembrano fatte con il ciclostile.

Le sentenze rispecchiano pienamente i dettami del Codice, ma non hanno alcun effetto pratico, se non quello di aver aggiunto carte a carte, di aver condannato e mandato libero un poverocristo in cerca di una terra nuova o un delinquente dedito allo spaccio di droga.

E il giorno dopo, il processo-seriale è destinato a ripetersi, in un rito senza fine. Di fronte allo sgomento, frustrato e arrabbiato, degli operatori penitenziari e degli uomini delle forze dell’ordine, ormai abituati a veder scarcerare coloro che hanno fermato, e rassegnati di fronte alla prospettiva di ritrovarsi per le strade quelle stesse persone, di dover notificare sempre gli stessi ordini di allontanamento che non sortiscono effetto.

Di buon mattino il cellulare della Polizia Penitenziaria parcheggia davanti all’ingresso della sede mestrina del Tribunale di Venezia, in viale San Marco. Ne scende un nugolo di agenti vestiti di blu, che scortano tre maghrebini, un rumeno, e un venezuelano. Li fanno entrare in un’aula adibita alle udienze civili e lì restano in attesa che vada a cominciare la serie dei processi - convalide di fermi e direttissime - messe a ruolo dai cancellieri.

Siamo venuti fin qui seguendo le tracce di alcuni nordafricani bloccati tra venerdì e sabato dagli agenti del Commissariato di Polizia di Marghera e dai finanzieri dei Baschi Verdi. In tre sono finiti a Santa Maria Maggiore, un paio per non aver rispettato - entro i cinque giorni prescritti - l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale, il terzo per essere stato pizzicato mentre vendeva una dose di eroina a un italiano in uno dei giardinetti di Marghera.

In apparenza sono storie minime di cronaca giudiziaria, in realtà svelano le troppe contraddizioni di un sistema perfettamente avvitato su se stesso.
Lasciamo perdere le disavventure del rumeno (furto sfociato in rapina) e del venezuelano (droga in quantità non modiche). Sono gli altri tre soggetti a interpretare una parte esemplare, come fumetti che si muovono sullo stesso identico sfondo, in una striscia che ha sempre lo stesso fine.

Boudlaf Charfeddine è un ragazzone alto, dai capelli neri e crespi, la pelle olivastra, lo sguardo smarrito. Ha dichiarato di essere nato in Tunisia il 22 giugno 1985 e cammina con l’ondeggiamento dei carcerati in ceppi. Invece ha le gambe e le mani libere, come prescrive la legge, quando si siede di fronte al giudice Rocco Valeggia. Lo difende d’ufficio l’avvocato Fabrizio D’Avino, lo accusa un Pm onorario, l’avvocato Marta Bergamo.

La sua storia è scritta nelle carte custodite nel fascicolo. I poliziotti lo hanno fermato in piazza del Mercato a Marghera il 23 gennaio. Il Pm Emma Rizzato ha subito disposto la citazione in Tribunale per la convalida, ha notificato la comunicazione al carcere, al giudice unico, alla Polizia. Ha registrato la dichiarazione secondo cui Boudlaf è nato dal padre Idoudi e dalla madre Zimai. Dagli archivi si viene a sapere che il giovane è arrivato a Lampedusa il 25 dicembre (dice di essere partito dalla Libia), lo hanno preso una prima volta il 14 gennaio a Venezia dove il prefetto ha decretato l’espulsione e il questore ha emesso l’ordine. Siccome entro 5 giorni non è uscito dall’Italia, ecco che è finito in carcere non appena lo hanno ripreso.

Il giudice domanda, lui risponde tramite interprete. «Sposato?». «No». «Studi?». «Per sette anni». «Ha un lavoro?». «No». «Una fissa dimora?». «No». «È la prima volta che viene fermato?». «Sì». «Non sapeva di dover lasciare l’Italia entro 5 giorni?». «Ho problemi di soldi, li aspettavo per rientrare a casa». «Perchè non si è rivolto alle autorità tunisine?». «Non sapevo che potevo farlo...». Interrogatorio finito. Il giudice convalida il fermo.

Poi, ecco il patteggiamento, secondo una formula ormai collaudata. La pena base è di un anno di reclusione. Il giudice toglie un terzo per le attenuanti generiche. Si passa a 8 mesi. Poi un altro terzo per il rito abbreviato. «In nome del popolo italiano la condanno a 5 mesi 10 giorni di reclusione con la sospensione condizionale. Nulla osta all’espulsione».

Boudlaf viene portato via. Dopo un’ora è libero. E lo stesso accade agli altri due (ma uno viene condannato a 8 mesi perchè aveva venduto una dose di eroina). Se dovessero riprenderlo, tornerà in carcere per poche ore e così di seguito, a meno che non trovino il modo per mandarlo in un Cpt e rimpatriarlo. Poliziotti e finanzieri scuotono la testa. Hanno cercato di fermare il crollo della diga con un dito. Il giudice ha fatto giustizia. Ma il risultato che il legislatore della Bossi-Fini si poneva è clamorosamente mancato. Il clandestino è stato fermato, ma è rimasto in Italia, ancora da clandestino. Basta mettere un piede a Lampedusa e il gioco è fatto. In nome della legge.
 
postato da: sebastia11 alle ore 14:33 | link | commenti
categorie:
lunedì, 26 gennaio 2009

CHIOGGIA Gli sarà dedicato il piazzale
L’Isola dell’ Unione
ricorda Ian Palach
15
Nuovi nomi anche per strade e sale
Chioggia
      Il piazzale dell’Isola dell’Unione sarà intitolato a Jan Palach. Parte il nuovo progetto di revisione della toponomastica cittadina, predisposto dall’assessore alla Cultura Nicola Boscolo Pecchie. Una ipotesi aperta e da verificare con la cittadinanza e con le associazioni.
      «In questi giorni – spiega l’assessore - si ricorda l’anniversario della morte di Jan Palach e si celebra il quarantesimo anniversario della “Primavera di Praga” repressa dai carri armati sovietici. Per protesta centinaia di giovani studenti si opposero all’avanzata sovietica e Jan Palach decise di darsi fuoco immolandosi in piazza Venceslao. Un sacrificio che ha fortemente contribuito alla fine del regime sovietico, dal momento che gran parte del mondo, compreso l’Occidente, era sordo di fronte al grido di aiuto di Praga e della Cecoslovacchia. L’Amministrazione intende quindi intitolare il piazzale dell’isola dell’Unione est, di fronte all’istituto “Goldoni”, alla battaglia vinta da Palach, quale esempio di coraggio e di sacrifico per il bene dell’umanità».
      L’argomento è stato uno dei temi di discussione dell’incontro che giovedì l’assessore alla Cultura ha avuto con le associazioni d’arma del territorio, dal quale è emersa anche l’opportunità di intitolare luoghi ai lagunari, ai paracadutisti e altri personaggi degni di ricordo per il valore del sentimento nazionale. «La proposta – continua Pecchie - si inserisce in una generale revisione della toponomastica cittadina che ha come oggetto piazze, giardini, scuole, istituti scolastici e sale municipali. Si tratta di un progetto ancora in fase di studio. Pertanto invito i cittadini a fornire indicazioni su personaggi meritevoli di ricordo».
      Dando ormai per scontato che il nuovo teatro di Chioggia sarà intitolato a Carlo Goldoni, sono molti i luoghi a cui l’assessore intende dare un nome. Il piazzale dell’arena potrebbe essere intitolato a Gabriele D’Annunzio, i giardini a sud di piazzale Europa ai martiri delle foibe, quelli del Sagraeto a Giovanni Paolo I. Non solo piazze, giardini e vie, ma anche veri e propri luoghi di ritrovo potrebbero avere presto un nome. È il caso della sala consiliare del municipio, che potrebbe essere intitolata a Giovanni Paolo II, mentre l’ospedale potrebbe essere chiamato “Madonna della Navicella”, dato che si trova a pochi passi dal santuario che ricorda l’apparizione della Madonna avvenuta 500 anni fa. Altri personaggi storici citati dall’assessore come degni di prestare il proprio nome a un luogo cittadino sono don Luigi Giussani, Giorgio Almirante e Chiara Lubich.
      Marco Biolcati
postato da: sebastia11 alle ore 12:52 | link | commenti
categorie:

SE LO STATO NON CI DIFENDE:
Stupro di Capodanno, la vittima:
«Mi farò giustizia da sola»
qqqqqqqqqqqqqqqqq
ROMA (25 gennaio) - «Tu ci devi scrivere sul giornale che non fanno giustizia come si deve, io giustizia me la faccio da sola. Cosa direi al giudice? Gli direi che se l'avessero fatto a sua figlia vorrei vedere cosa faceva». e il grido di rabbaia di Eleonora, la ragazza stuprata a Capodanno alla festa Amore 09 alla Nuova Fiera di Roma, dopo aver saputo che al suo aggressore, Davide Franceschini, sono stati concessi gli arresti domiciliari Ai microfoni di Studio Aperto hanno parlato la ragazza e la mamma che vivono a Genzano: «È una vergogna, tutti sono sconcertati di questo fatto perché non è possibile, dicono che c'è giustizia ma dov'è la giustizia… mia figlia è distruttissima dopo tutto quello che ha subito anche questa umiliazione, non è possibile un fatto del genere».

Il padre infine parla anche di una giustizia personale: «E' uno schifo, ma vedi cosa sta succedendo in questi giorni a Roma e tu lo cacci subito fuori… Io ho detto che lui tutte le sere quando va a dormire deve pensare domani che cosa mi può succedere, tutte le sere per tutta la vita, si può sposare, avere dei figli, tanto io lo aspetto non c'è problema».

Gli arresti domiciliari sono stati disposti dal gip Marina Finiti accogliendo la richiesta del pm Vincenzo Barba secondo il quale gli arresti domiciliari rappresentano una misura cautelare sufficiente tra l'altro in relazione sia all'incensuratezza del giovane, sia per il comportamento tenuto dal 22enne nel corso delle indagini che ha confessato ed è apparso consapevole e sofferente per il gesto compiuto.
postato da: sebastia11 alle ore 10:41 | link | commenti
categorie:
domenica, 25 gennaio 2009

Nessun perdono per stupratori e pedofili

bu.jpgNon c’è giorno che passa senza doverci imbattere in notizie che riguardano violenze sessuali, maltrattamenti, atti di pedofilia ed altri ignobili crimini che lasciano segni indelebili in coloro che li subiscono. Tutto ciò avviene nella totale noncuranza della nostra classe politica, di tutti quei personaggi che, prima di far parte di questa attuale coalizione, si sbracciavano nel chiedere pene severe e nessuna indulgenza per chi si fosse macchiato di tali reati.
Ora quella gente non c’è più, non vi è più traccia di proclami della Mussolini, della Santanchè, di Borghezio e di tanti altri che non sto qui ad elencarvi, ma in compenso abbiamo l’Opposizione che utilizza questi casi vergognosi per gettare fango sul Governo.
Comunque su una cosa sola sono tutti uniti, un unica drammatica realtà: tutti se ne fregano di quello che questi essere umani stanno vivendo.
Infatti sia per il caso Reggiani, che per le ultime violenze sessuali di Roma si pensa solo ed esclusivamente a rinfacciarsi le responsabilità dimenticandosi che ci sono persone che soffrono ed avranno la loro vita segnata per sempre, che non hanno bisogno di questo starnazzare, ma vorrebbero che qualcuno gli sia vicino e che il mondo politico faccia il suo dovere.
Non si riesce ad immaginare come si riesca a trovare le parole dinnanzi a tali efferati crimini, eppure i nostri politici parlano e fanno chiasso inutile, mentre dentro di noi, persone normali, cresce una stretta allo stomaco che blocca il fiato, al solo pensiero di quello che hanno subito queste donne e tutti i bambini violentati, del dolore e della paura che hanno vissuto.
In queste occasioni non ci dovrebbero essere colori politici, ma una sola volontà, quella di braccare queste bestie e lasciarle in galera per tutta la loro vita a carcere duro. Si, ergastolo e carcere duro, perché non si può immaginare che una donna
 stuprata o un bambino violentato debba vivere per tutta la sua vita con una cicatrice ed una tale sofferenza, mentre i loro carnefici rischiano di tornare in libertà e continuare a vivere una vita che non si meritano.
Il momento dei comizi deve terminare, adesso è ora che i nostri benpensanti ed i nostri politici, insieme escano dalle loro nicchie di potere e dai loro egoismi e affrontino con serietà queste piaghe, non abbiamo bisogno di altri militari o altri proclami.
Noi vogliamo che venga applicata una linea dura e senza possibilità di interpretazioni strane, da parte della Magistratura, Cassazione ed altro organo di Giustizia, questi disumani episodi devono ridursi in maniera drastica, senza se e senza ma, chi compie queste efferatezze deve sapere che la sua vita sarà un inferno così come lo è stato e lo sarà per la vittima.
Noi siamo cattolici, e siamo qui che chiediamo giustizia per tutte quelle donne e bambini la cui vita è stata sconvolta, non è sete di vendetta, ma senza giustizia non ci potrà mai essere perdono ed è per questo che oggi noi non perdoniamo perché queste vittime innocenti continuano a non avere giustizia. Noi saremo sempre pronti a dar fiato alla voce di queste persone nella speranza che il sorriso ritorni sulle loro labbra e la pace sui loro volti, uniamoci e combattiamo le bestie.

postato da: sebastia11 alle ore 17:54 | link | commenti
categorie:
venerdì, 23 gennaio 2009

IL BALZELLO DI CACCIARI
Venezia. Tassa sulla "pipì" per i turisti,
da febbraio 3 euro per i bagni pubblici
20090122_pipi2
VENEZIA (22 gennaio) - Fra crisi, presunti doppi prezzi, tasse e balzelli, ci mancava anche il "caro-pipì": dal febbraio i turisti che visiteranno Venezia in alta stagione, dovranno pagare 3 euro al giorno per utilizzare i bagni pubblici del capoluogo. Meno esoso l'abbonamento per chi prenoterà online: 2 euro. Il rischio è uno solo: che si crei un esercito di non abbonati, tutti iscritti al club di "quelli che non pagano e la fanno in giro".
Prima di tutto si deve precisare che la tassa sui servizi igienici pubblici non è una novità, il rincaro in alta stagione, però, sì: in pratica, fare pipì a Carnevale costerà il doppio rispetto ai periodi di scarso afflusso, quando i turisti pagheranno solo 1 euro e mezzo.

Le nuove tariffe sui servizi igienici pubblici è prevista da una delibera approvata dal Comune su proposta del vicesindaco Michele Vianello nell'ambito del progetto “E-commerce”. La politica di Vianello è «chi prenota paga meno, chi non prenota spende di più». Bando alle gite estemporanee, dunque, tutte le visite dovranno essere rigorosamente stabilite in anticipo e prenotate con il dovuto lasso di tempo.

Naturalmente, per i residenti sono previste tariffe più basse: 0,25 centesimi se sono possessori della “Wc card abbonamento”, che costa 3 euro, mentre gli ultrasessantenni la pipì la potranno fare gratis purché però in possesso della “Wc card” gratuita di validità quadriennale al costo di 3 euro. Dunque, gli abitanti di Venezia, se proprio non potranno trattenerla fino a raggiungere l'intimo wc di casa propria, potranno comunque approfittare dei prezzi agevolati.

Per chi invece non si rassegna al rincaro e non vuol pagare neppure per sogno la tassa sulla pipì, vale sempre l'antico monito della mamma, detto sulla porta di casa: “Prima di uscire fila in bagno!”
postato da: sebastia11 alle ore 14:28 | link | commenti (2)
categorie:

Campo della Memoria: Onorati i caduti della RSI

Nella mattina del 22 gennaio 2009, nel LXV anniversario dello sbarco di Nettunia, le delegazioni ufficiali dei Comuni di Anzio, Ardea e Lanuvio hanno reso gli onori ai caduti della Repubblica Sociale Italiana che riposano il sonno degli eroi al Campo della Memoria di Nettuno.
Presenti il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini, il Sen. Dott. Candido De Angelis, l’Avv. Gr. Cr. Bartolo Gallito Agente speciale della Decima MAS, numerose rappresentanze ufficiali dell’Esercito Italiano e della Marina Militare, le associazioni d’arma e combattentistiche, tra cui l’Unione Nazionale Combattenti della RSI e l’Associazione Combattenti della X MAS.

Al termine della cerimonia il Cav. Uff. Dott. Pietro Cappellari, ricercatore della Fondazione della RSI – Istituto Storico ha dichiarato: «In questo giorno noi ricordiamo i caduti per l’onore d’Italia. Oggi qui al Campo della Memoria si rendono gli onori agli Italiani, coloro che combatterono per l’Italia contro eserciti stranieri che volevano la nostra Nazione schiava della loro egemonia. Si trattava di giovani e giovanissimi che combatterono al fronte di Nettunia, come a Cassino e sulla Linea Gotica, per la libertà della nostra Patria. Senza dimenticare tutti quei reparti della RSI che difesero i confini dell’Italia, sia contro le ambizioni revanscistiche della Francia, sia contro la turpe violenza slavo-comunista in Istria e Dalmazia. Di fronte a loro ogni Italiano degno di questo nome deve inchinarsi».
Lemmonio Boreo

image002.jpg

postato da: sebastia11 alle ore 12:36 | link | commenti
categorie:

Fieramente Donne: solidarietà alla signora violentata

stuprobig-thumb.jpgEnnesimo episodio di violenza su una donna a Roma
AUGELLO (FIERAMENTE DONNE): UNO STILLICIDIO SENZA FINE
“Speravamo, dopo quanto accaduto alla sig.ra Reggiani, di non dover rivedere e riparlare di episodi di violenza di tale efferatezza su una donna, ma purtroppo non è stato cosi.” Commenta cosi, indignata, Alessia Augello, portavoce romana dell’Associazione “Fieramente Donne” (fieramentedonne@hotmail.it), l’ennesimo grave fatto di cronaca accaduto la notte scorsa a Primavalle.
“Sembra uno stillicidio senza fine. Non si riesce ad arginare questa degenerazione della nostra società ormai decadente. La donna è vista come oggetto, quasi inanimato, di cui disporre a proprio piacimento e quando non si ottiene ciò che si vuole, lo si strappa con la forza e la sopraffazione strappandone l’anima.”
“Voglio esprimere la mia totale vicinanza e solidarietà alla signora aggredita da due subumani che non meritano alcuna clemenza e spero che possa superare questo difficile momento. Mi auguro che i colpevoli vengano presto assicurati alla
 giustizia e che si possa tornare a parlare di giusta pena e non di saldi o fasulli arresti domiciliari”
Roma, 22/01/2009

BASTA BUONISMO ,BASTA LASSISMO PER CHI VIOLENTA CI VUOLE LA FORCA!!!!!!
postato da: sebastia11 alle ore 12:34 | link | commenti
categorie:
giovedì, 22 gennaio 2009

SPORCHI VIGLIACCHI
Orrore a Treviso, violentato e seviziato per 10 giorni
images
Avrebbero seviziato un giovane di trentadue anni sottoponendolo, in gruppo, a ogni tipo di tortura. Una vera barbarie. Per questo da martedì sono in carcere, arrestati dai carabinieri di Montebelluna, Manolo Innocenti, un passato da rapinatore e picchiatore, trentadue anni, ultimamente con residenza a Paese; Gesuè Innocenti, anche lui con precedenti per rapina, 27 anni, di Musano di Trevignano; Devis Derlesi, 24 anni, pure lui di Trevignano, già noto alle cronache per una serie di rapine. Mentre un quarto uomo, fermato all’aeroporto Canova di Treviso, è accusato "solo" di aver spaccato la faccia alla vittima delle sevizie perchè non parlasse.
      Il giovane, con problemi di salute, era entrato in contatto con i quattro dopo che gli stessi gli avevano offerto un lavoro da manovale nella casa che gli Innocenti stavano ristrutturando a Musano. «Resto a dormire lì»: questo aveva detto un giorno il giovane al fratello. Poi di lui più nessuna traccia mentre in quella casa si consumava la barbarie.
      E’ stato solo dopo dieci giorni che la vittima delle sevizie è rientrata a casa a Montebelluna. Un paio di giorni di silenzio e poi lo sfogo. A raccoglierlo il fratello che a quel punto ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri attraverso un legale. Il 15 di gennaio la perquisizione che ha portato all’individuazione del garage degli orrori. E anche alla scoperta di una quindicina di video delle sevizie conservati dagli aguzzini in un computer. Pochi giorni di serrate indagini e quindi martedì sono scattate le manette ai polsi dei quattro. Nel frattempo, però, qualcuno, dopo la perquisizione dei carabinieri, aveva fatto in tempo a mandare a fuoco l’appartamento montebellunese della vittima delle sevizie.
      Il 33enne si trova ora in una "struttura protetta" fuori regione mentre a Musano si respira un’atmosfera pesante di silenzi e paure e il sindaco di Trevignano dice: «Sono sconvolto dal fatto che tutto questo possa essere successo qui in mezzo a noi»

allucinante spero che per una volta la stolta buonista giustizia italiana sia dura e implacabile
postato da: sebastia11 alle ore 14:37 | link | commenti
categorie:
mercoledì, 21 gennaio 2009

PROSEGUE DECISA L AZIONE DELLA FIAMMA TRICOLORE A VENEZIA:
QUESTA E' LA VENEZIA CHE DEVE TORNARE!!!
negri v_
 
PNUOVO PRESIDIO DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE DEL MOVIMENTO SOCIALE -FIAMMA TRICOLORE A VENEZIA
CAMERATI!!! NEL NOME DI SAN MARCO E PER L'ONORE D'ITALIA NOI ESIGIAMO CHE  VENEZIA RITORNI LIBERA RIPRISTINANDO LA LEGALITA' E SCONFIGGENDO IL CATTO-COMUNISMO
Dalle h 15 alle h 19 di sabato 24 gennaio, a P.le Roma di fronte al ponte di Calatrava ricorderemo ai Veneziani che la faccenda del ponte del sindaco (da) CACCIAR(E) non finisce qui!!!
Materiale propagandistico, firme per sottoscrivere la lista alle provinciali, colloquio con la cittadinanza, tesseramento, tutto cio' al gazebo dell'unica forza politica che agisce ed opera solo per il suo popolo.
ACQUA ALTA, EXTRACOMUNITARI AD OGNI ANGOLO, CLIENTELISMO, CAMPI NOMADI, SPORCIZIA, LA CITTA' CHE CADE A PEZZI....
URLA BASTA CON NOI!!! 
tratto dal blog:vocenazionale.splinder.com
postato da: sebastia11 alle ore 15:53 | link | commenti

Nessun commento:

Posta un commento