sabato 19 novembre 2011

Forza Nuova: Lega ha tradito,i fucili li useremo noi
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Roma, 16 ott.  - Dalla campagna elettorale in avanti, la Lega non ha fatto che parlare "di carcere e espulsione per gli extracomunitari clandestini, allontanamento per i comunitari, bandimento degli zingari e i romeni senza fissa dimora: tutte bugie svelate". Ad attaccare il Carroccio è Roberto Fiore, leader di forza Nuova che annuncia : "i fucili li useremo noi".
"Non si rimanderanno più a casa i rom e i romeni perché c'è un veto dell'Europa, e non ci sarà nemmeno il carcere per i clandestini extracomunitari perché nel governo e dentro la maggioranza ha prevalso l'orientamento di ridimensionare il reato d'immigrazione clandestina. La Lega - incalza Fiore - aveva fatto promesse e su queste si è giocata la vittoria elettorale. Promesse buttate al vento, semirinnegate, svuotate di ogni valore. Spieghino ora al loro elettorato dov'è il pugno duro leghista, che fine hanno fatto l'intransigenza di Maroni e le balle di Bossi".
"Gli elettori leghisti ora ne hanno conferma: la Lega è un bluff, è un partito molle, superato in durezza perfino da Rifondazione Comunista. Da questo momento in avanti il nostro popolo sa che Forza Nuova è l'unico partito anti immigrazione, che il voto utile è stato un voto buttato e che non ci sono più scusanti per il Governo. Sono pronto a lanciare una campagna antileghista in ogni luogo di questo paese"
postato da: sebastia11 alle ore 12:57 | link | commenti (4)
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lunedì, 13 ottobre 2008

L AFFONDAMENTO DEL GIUDECCA
UN CRIMINE SEMISCONOSCIUTO DELL AVIAZIONE ALLEATA

Il piroscafo Giudecca
E’ il 13 ottobre del 1944, In laguna la giornata concede profumi primaverili, tra le calli, i chioggiotti vivono una insolita tranquillità.
Ma a qualche miglio dal porto di Chioggia, il vaporetto Giudecca, che da Vigo collega Chioggia a Venezia, naviga con quasi duecento passeggeri, in gran parte di Chioggia, Sottomarina, e d’altri centri del litorale.
Dopo quindici minuti di navigazione, vale a dire: “Le dodici e quarantacinque”, Il piroscafo è già oltre il pontile di Caroman e diventa bersaglio di tre “caccia-bombardieri” dell’aviazione anglo-americana.
Malgrado ciò, la nave a vapore riesce a giungere nei pressi dell’abitato di Pallestrina.
I Velivoli scemano l’altitudine e a volo radente, iniziano a mitragliare il piroscafo.
Non solo, precipita la prima bomba che involontariamente centra la cabina di comando ed uccide il timoniere.
La seconda bomba impatta contro la prua dell’imbarcazione Acnil.
La terza esplode all’interno del locale macchine.
Il piroscafo, s’inclina, mutandosi in una trappola mortale.
Non basta: gli effetti delle esplosioni scaraventano schegge di bombe, e frammenti della motonave, fino a raggiungere l’abitato d’Ognissanti.
Il “battello Giudecca” è avvolto da fiamme, urla di terrore e scene rosso sangue.
L’orrore della guerra, avvinghia la nave posandola sul fondo della laguna.
Una bomba punta in direzione di una piccola imbarcazione e dilania un’intera famiglia.
Intanto i caccia-bombardieri continuano le operazioni di mitragliamento, e le scene di panico si spostano sull’abitato d’Ognissanti.
Corpi straziati d’ogni età, urlano il proprio desiderio di non morire.
In tanti pregano per la vita dei più piccoli, ma non basta, i 20 mm dei caccia sono senza pietà.
Tra densi ed acri fumi, ad Ognissanti il terrore si trasforma in distruzione.
Ma la storia insegna e tramanda le virtù del popolo lagunare, infatti i pescatori della vicina Pallestrina indifferenti a bombe d’aereo, incuranti dei mitragliamenti s’imbarcano per prestare immediato soccorso ai 150 naufraghi del Giudecca.
Ma lo sguardo della morte anticipa la propria opera su 67 incolpevoli cittadini
Ma lo sguardo della morte anticipa la propria opera su 67 incolpevoli cittadini, travolti dai baci di una guerra mai compresa.
  
 
 
 
Brano scritto da Giovanni Lafirenze
Amministratore del sito  www.biografiadiunabomba.it
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domenica, 12 ottobre 2008

ORA VEGLIA L EUROPA DAL CIELO
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CAMERATA JOERG HAIDER  PRESENTE!!!!
postato da: sebastia11 alle ore 21:49 | link | commenti
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giovedì, 09 ottobre 2008

CAMERATA RENZO LODOLI :PRESENTE!!!
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     Il Presidente Nazionale, il Direttorio, il Segretario Nazionale dell’A.N.C.I.S.
ABBRUNATA LA BANDIERA, COMUNICANO che RENZO LODOLI “HACE GUARDIA SOBRE LOS LUCEROS”.
Il Presidente Emerito dell’A.N.C.I.S. Ing. Renzo Lodoli é “andato avanti” ieri lunedì 6 ottobre.
Classe 1913, Ufficiale dei Granatieri, Volontario in Africa Orientale e sopra tutto Volontario di Spagna nella Cruzada 1936-1939 ove fu insignito di numerose decorazioni italiane e spagnole; proposto per la Medaglia d’Argento nelle operazioni per la conquista di Santander, ebbe la Medalla Militar Individual spagnola; rimase al fronte dei suoi Arditi Mitraglieri del 2° Rgt. della Divisione “Littorio” dal febbraio 1937 all’agosto del 1938; si distinse a Palacio Ibarra (Brihuega) durante la Battaglia di Guadalajara; propose e ottenne per il Ten. Maccagno la Medaglia d’Oro per i combattimenti di Teruel, sì che ancor oggi una via di Roma é intitolata a Questi.
Fu sul Fronte Occidentale nella Seconda Guerra Mondiale e, malato, aderì alla R.S.I., ove lavorò anche come pubblicista; passò per i processi d’epurazione senza nulla rinnegare. Soldato, Fascista quando tutti cambiavano camicia; Galantuomo nell’epoca delle animucce eredi della disfatta e amanti del tornaconto, é stato Presidente dell’A.N.C.I.S. dalla metà degli anni ’80, rilanciando in Italia e in Spagna il rispetto e la Memoria per le gesta del C.T.V., con coraggio, attivismo, ardimento, acume, senso della misura e pragmatismo. Brillante, signorile come pochi, dall’eloquio avvincente e convincente, acuto osservatore, saggista e articolista d’altri tempi e di somma levatura, fino all’ultimo respiro ha tenuto le redini della “sua” A.N.C.I.S.. Ha saputo consegnarne progressivamente la gestione ai più giovani, mantenendo magistralmente unita e compatta l’Associazione creata dal Gen. Bonaccorsi, nei tempi in cui tutto é
 discusso distorto e litigato, sì che il Gesto eroico e genuino dei Soldati d’Italia in terra Iberica si replichi nelle menti delle generazioni future imperituramente.
Eseguendo le Storiche Consegne che Egli ci ha voluto passare, Lo salutiamo, uniti nel dolore e orgogliosi di averNe potuto godere la cameratesca fiducia e amicizia, mentre il Cara al Sol si alza dai nostri cuori e raggiunge le stelle ove Egli “forma junto a sus compañeros”, facendo la guardia eterna sui nostri destini e le nostre azioni. Dal profondo del dolore ma rivolti al Sole gridiamo:
Legionario Renzo Lodoli, Presente! Presente! Presente!
postato da: sebastia11 alle ore 15:09 | link | commenti (3)
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martedì, 07 ottobre 2008

POLITICA DELLA DIFESA NAZIONALE
Dall’utopia marxista che voleva ridurre le ineguaglianze e costruire il paradiso rosso si è passati all’utopia mondialista che vuole abolire le differenze e creare il paradiso multicolore. Il mondialismo è l’utopia che vede la felicità dell’uomo nell’abolizione di tutte le differenze e di tutte le identità cercando di creare il governo mondiale attraverso la distruzione delle nazioni e il rimescolamento delle culture. Il progetto mondialista non auspica la creazione di un ordine internazionale fondato sulla cooperazione tra liberi Stati sovrani ma imporre un unico governo mondiale che amministri grandi collettività multirazziali secondo un sistema di decentramento applicato per ampi spazi continentali. La realtà dell’immigrazione non è quella teorizzata dagli apologeti della società multirazziale che tuttavia serve agli equilibri del sistema, ma è un’ideologia trasversale che sogna di sostituire ovunque alle realtà naturali dei popoli altrettante società sempre più multirazziali camuffando l’espressione di un’esigenza pratica della Grande Finanza mondialista nel bisogno dell’immigrazione di manodopera a basso costo. La difesa dell’identità nazionale non può prescindere dalla lotta all’immigrazione incontrollata, fattore disgregativo dell’identità, spesso veicolo d’alimento e diffusione della criminalità. L’immigrazione produce sradicamento e perdita d’identità in chi emigra, sfruttamento e concorrenza sleale nel “mercato interno del lavoro” con conseguente frizione sociale. L’apertura indiscriminata delle frontiere e l’ammissione massiccia delle popolazioni allogene, rispondono a logiche economiche e ideologiche che concorrono allo stesso fine: sfruttamento economico e scomparsa dell’Italia come entità storica e nazionale autonoma. Mescolando uomini e donne d’origini etniche, religiose e culturalmenti diverse, gli stessi immigrati si trovano sradicati dalle loro tradizioni, così come gli Italiani, nei quartieri con elevate percentuali di presenze degli immigrati, si sentono “stranieri a casa loro”. Noi vogliamo l’espulsione immediata dei clandestini e dei regolarizzati che si macchino di qualsiasi tipo di reato. Auspichiamo un graduale ritorno nei Paesi d’origine dei cittadini extracomunitari, coadiuvato da interventi volti realmente a portare l’autosufficienza economica. Vogliamo difendere e riaffermare con fierezza la nostra italianità. Replichiamo con la lotta in nome dell’identità nazionale, perchè una Nazione, privata della propria identità, è una Comunità di Popolo senza destino.
postato da: sebastia11 alle ore 14:07 | link | commenti
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giovedì, 02 ottobre 2008

ANCORA LUI!!!!!!

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da una notizia tratta dal blog comunita nera postata dal camerata grunf!
- Scrive Forza Nuova:
A seguito del gravissimo gesto perpetrato dal sig. Adel Smith, reo d’aver indiscriminatamente allontanato simboli cristiani dall’interno della sua stanza di degenza e dal corridoio del reparto dell’ospedale aquilano San Salvatore nel quale tuttora è ricoverato, una delegazione regionale del movimento si è sentita in dovere di recarsi sul luogo dell’accaduto, riposizionando correttamente il crocefisso nello stesso identico punto in cui era stato barbaramente tolto. Inoltre, il palese imbarazzo del personale sanitario, la mancata solidarietà da parte delle forze politiche rappresentative dei maggiori partiti e movimenti parlamentari ed il completo avallo morale dei pazienti ricoverati, hanno sicuramente amplificato la ragionevolezza del gesto forzanovista, puramente simbolico, trasformandolo in un atto di difesa incondizionata alla religione cristiana, ripetutamente offesa dall’infamante silenzio di uno stato italiano che tutela, per puro interesse, la minoranza laica della propria popolazione. Nella consapevolezza d’aver eseguito un’azione ispirata dall’amore per la tradizione e per la millenaria storia del suolo italico, il nucleo abruzzese vigilerà anche in futuro affinchè iniziative di certi personaggi, certamente emarginati da un preciso contesto civile, non possano fungere da modello ispiratore per azioni ben più gravi ed irreversibILI
mi domando:cosa sarebbe successo se fosse stato il contrario?
possibile che nessuno protesta nessuno interviene?
e la chiesa?tace vergognosamente!!
meno male che ci sono i camerati forzanovisti che vigilano!!!!
postato da: sebastia11 alle ore 14:45 | link | commenti (4)
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mercoledì, 01 ottobre 2008

Venditori stranieri in fuga: turista finisce in ospedale
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venezia
(m.f.) Arrivano i controlli, i venditori extracomunitari scappano e travolgono la gente. Una scena vista troppe volte in riva degli Schiavoni, che sovente ha un epilogo tragico. Ieri alle 16 una signora americana di circa 70 anni è stata buttata violentemente a terra da un africano in fuga, riportando una brutta ferita alla nuca. Non si è trattato di una cosa da poco, anche perché la donna, oltre a perdere parecchio sangue, è stata prelevata dall'ambulanza e portata di corsa al Civile. L'investitore l'avrebbe fatta franca se un gondoliere non lo avesse "placato" e consegnato alla pattuglia della polizia municipale che nella zona del ponte del Vin (quello del Danieli) per contrastare il commercio abusivo.
«Ho sentito - racconta l'uomo che ha catturato l'investitore - grida d'aiuto provenire dall'altra parte del ponte, dicevano che un "vu cumprà" aveva travolto una donna per scappare. Quando lo ho visto lo ho bloccato. È stato un riflesso. La poveretta aveva un grosso taglio alla testa, avendo battuto la nuca sullo spigolo di un gradino».
L'uomo è stato invece portato alla centrale di piazzale Roma per accertamenti, l'identificazione e la denuncia.
«Tutti i giorni qui sulla riva è pieno di venditori abusivi - dice con una certa rabbia Franco Dei Rossi, pittore di piazza e soprattutto uno dei "cittadini non distratti" che da molti anni aiutano le forze dell'ordine a debellare la microcriminalità di strada - nessuno controlla. Questa mattina erano sul ponte con le lenzuola a terra. Perché ci sono leggi, regolamenti, ordinanze e poi nessuno le applica? Noi siamo stufi perché da mesi diciamo che nessuno si muoverà fino a quando non scapperà il morto e anche questa volta ci siamo andati vicini. Quando accadrà, e accadrà, i coordinatori delle forze dell'ordine dovranno prendersi le proprie responsabilità».
postato da: sebastia11 alle ore 15:13 | link | commenti (10)
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giovedì, 25 settembre 2008

LA LIBIA E LE AUTOSTRADE
untitled10.bmpTratto da Campania Arrabbiata Quando il sottosegretario leghista alle Infrastrutture ROBERTO CASTELLI ha proposto che anche al Sud si paghino i pedaggi autostradali, ho sperato che - finalmente - il governo si sarebbe attivato per realizzarle le autostrade.
Poi ho capito che per Castelli - che pure è un buon politico, uno dei migliori in casa Lega - il Sud è un’entità astratta e indefinita comprendente tutto ciò che è esterno alla Val Brembana e alla linea Gotica, visto che l’Italia ha deciso di raddoppiare la via balbia (da Italo Balbo, governatore della Tripolitania e della Cirenaica che proprio libico non era), realizzata durante il fascismo, per far dimenticare al colonnello Gheddafi “i soprusi” degli ex colonialisti. L’investimento si aggira tra i 3 e 6 miliardi di euro e mira a raddoppiare la strada litoranea che va dal confine tunisino a quello egiziano. E’ l’ennesimo affronto ai nostri concittadini che in Libia hanno portato richezza ma che sono stati cacciati con la confisca dei beni, oltre che una mistificazione della storia. Infatti, tutte le infrastrutture che ha, la Libia ha le deve ai colonizzatori italiani. Tanto è vero, ad esempio, che Tripoli è la fotocopia dell’Eur di Roma.
E’, tuttavia, anche l’ennesima disattenzione nei confronti dell’ex regno delle due Sicilie. In Sicilia sia il trasporto su ferro che quello su strada fa davvero schifo, non esistendo infatti vie di collegamento decenti nemmeno tra le città principali (pensiamo alla Messina-Catania). Lo stesso si consideri per la statale ionica o la Taranto-Bari. E’, tuttavia, la Salerno-
Reggio Calabria il vero dramma, un percorso ad ostacoli - guai a chiamarla autostrada - praticamente ad una corsia che, tra svincoli, ingorghi e curve assurde, impone alla meglio 9 ore da Salerno a Reggio. Si tratta di una rete stradale, in cui in certi punti il limite è di 30 km/h, su cui polici e mafiosi mangiano da quarant’anni. Giacomo MANCINI, l’ex ministro socialista, impose addirittura che passasse per Cosenza, la città che gli diede i natali e che però sorge proprio sull’appennino.
In sintesi, alla luce di quanto riportato, la proposta di Castelli di far pagare il pedaggio ai meridionali è di buon senso, ma a patto che si costruiscano delle autostrade possibilmente.
O dobbiamo sperare che, come alla Libia, anche all’ex Regno duosiciliano sia riconosciuto lo speciale status di colonia per avere infrastrutture decenti?
Per ulteriori ragguagli storici chiedere ai Piemontesi.
Nel video un’ottima sintesi di quanto si farà in Libia.
Qui i numeri della Salerno-Reggio:
- 11 gli anni impiegati per costruirla (dal 1963 al 1974)
- Il costo è di 5,6 milioni di euro a chilometro
- Per ammodernarla serviranno 14 anni (dal 1998 al 2012)
- Si spenderanno 20,3 milioni a chilometro
Per 443 chilometri di tracciato sono state costruite una cinquantina di uscite (circa una ogni 8,86 chilometri).

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lunedì, 22 settembre 2008

UNO STATO INESISTENTEcas
LO STRAPOTERE DELLA CRIMINALITA ORGANIZZATA IN CAMPANIA SEMBRA NON AVERE LIMITE E FINE E LO STATO MAI COME OGGI SEMBRA IN QUEL TERRITORIO COMPLETAMENTE INESISTENTE. ORA VOGLIO CHIEDERMI COME MAI SIA STATA TOLLERTA UNA SIMILE RIVOLTA CHE CAUSA DANNI E TERRORE VERSO I CITTADINI ITALIANI ORMAI ABBANDONATI SIA ALLA DECENNALE PREPOTENZA DELLA CAMORRA SIA ALLA NUOVA ARROGANZA DEI NUOVI VENUTI;QUESTI DISTRUGGONO IN PREDA ALLA RABBIA  TUTTO QUELLO CHE GLI CAPITA TRA LE MANI E IMPRECANO CONTRO GLI ITALIANI REI SECONDO LORO DI RAZZISMO.MI SI POTEBBE DIRE CHE E UNA LOGICA CONSEGUENZA ALLA STRAGE SUBITA MA ALLORA COSA DOVREBBERO DIRE I CITTADINI CAMPANI ABBANDONATI DAL 1944 ALLO SPIETATO GOVERNO DELLA CAMORRA COSTATO MIGLIAIA DI MORTI?MA CHE RAZZA DI STATO PAVIDO E INCONCLUDENTE E QUESTO CHE NON DA SICUREZZA PER I SUOI CITTADINI ED COMPLETAMENTE INERME ALL ARROGANZA DI QUESTA MASNADA DI IMMIGRATI PREPOTENTI?POVERA ITALIA!
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giovedì, 18 settembre 2008

LA LEGGE ANTI PROSTITUZIONE
Una Prostituta
TRA QUALCHE SETTIMA IL GOVERNO VARERA LA TANTO DISCUSSA LEGGE ANTI LUCCIOLE CHE DOVREBBE ALMENO NELLE INTENZIONI DELLA PROMOTRICE RIPULIRE LE STRADE ITALIANE DALLE  PROSTITUTE; L IDEA POTREBBE ANCHE ESSERE BUONA PERO CREDO CHE DIFFICILMENTE POTRA  RISOLVERE LA SITUAZIONE PERCHE QUESTA LEGGE DIFETTA DI PRATICITA CIOE LO STATO ITALIANO NON DISPONE DI MEZZI E FORSE ANCHE DELLA VOLONTA DI APPLICARE FINO IN FONDO QUESTA NORMATIVA.LE LUCCIOLE IN GRANDISSIMA MAGGIORANZA STRANIERE UNA VOLTA IDENTIFICATE DOVREBBERO ESSERE PRIMA INCARCERATE POI ESPULSE IN MASSA,E VISTO LE CONDIZIONI PENOSE DEL SISTEMA CARCERARIO SI CREEREBBE UNA SITUAZIONE CAOTICA E PERICOLOSA.ALLORA MI DIRETE VOI ,COSA FARE PER RISOLVERE QUESTO ANNOSO PROBLEMA?SI POTREBBE RIAPRIRE LE FAMOSE CASE DI TOLLERANZA DOVE QUESTE SVENTURATE POTREBBERO ESSERE TOLTE ALLA MALAVITA E AGLI SPIATATI PROTETTORI, IN PIU SAREBBERO TUTELATE DAL PUNTO DI VISTA IGENICO SANITARIO ED ANCHE ECONOMICO VISTO CHE ADESSO SOLO UNA MINIMA PARTE DEL LORO GUADAGNO ENTRA NELLE  TASCHE.MA L OPINIONE PUBBLICA E LO STATO E PRONTO PER QUESTA SFIDA CORAGGIOSA?
postato da: sebastia11 alle ore 14:58 | link | commenti
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